Dimissioni Assessore Funzione Pubblica. Motivi personali o no?

Palermo, 2 gennaio 2015

Le dimissioni erano nell’aria ormai da settimane. Problemi personali, di natura familiare, dicono. Ma, probabilmente, non solo quelli. Nonostante i giornali parlino di contrasti con l’assessore all’Economia per le «intrusioni» nella materia della riforma del settore pubblico, secondo alcune indiscrezioni i contrasti sarebbero proprio con il governatore che avrebbe fatto preparare una manovra di tagli destinati ai lavoratori regionali, senza toccare i privilegi della politica, gli sperperi dell’Ars e le spese inutili che ancora si annidano nella pubblica amministrazione (leggasi per esempio: esterni negli uffici di gabinetto, consulenti, esperti, assistenza tecnica, nomine di esterni in collegi e comitati, etc.).

Sono proprio questi costi che fanno lievitare la spesa della pubblica amministrazione siciliana (uscita con le ossa rotte dal confronto con le altre pubbliche amministrazioni pubblicato recentemente online sul sito soldipubblici.gov.it), non certo il costo del personale come impropriamente sottolineato dalla certa stampa e persino da qualche TG nazionale (vedi TG5 delle 20 del 27 dicembre 2014).

Ma al di là delle considerazioni sulle maggiori competenze della Sicilia rispetto alle altre regioni, cosa che, per altro, qualche articolo mette in evidenza, ciò che sconcerta è il servilismo di certa stampa totalmente supina al potere.

Stranamente nei loro reportage alcuni “opinionisti” dimenticano di parlare delle spese inutili per le improbabili consulenze esterne, le spese per l’assistenza tecnica, le assunzioni e il comando di personale esterno a vario titolo.

Sembra, invece, che le eccedenze di personale (qualora ve ne fossero), debbano essere addebitate ai dipendenti e non ai politici che sulle assunzioni nella pubblica amministrazione hanno costruito le loro campagne elettorali. Anzi, dai “reportage” in questione persino il maggiore costo in Sicilia di un singolo rotolo di carta igienica sembrerebbe colpa del personale. Stranamente, poi, gli articoli non fanno mai cenno del governo regionale nazionale e della politica … è come se non c’entrassero nulla: un’assoluzione con formula piena da parte della stampa.

In questo clima, in spregio ai più elementari principi del diritto e a qualsivoglia forma di civiltà giuridica, vorrebbero stravolgere i diritti acquisiti (con effetto retroattivo), ma nessun opinionista o “fine giurista” trova il coraggio di dire che andrebbe fatta un’analisi seria della situazione nel rispetto di tutti i principi costituzionalmente garantiti.

In questo andazzo di caccia alle streghe contro i lavoratori del comparto pubblico, e in particolare contro i dipendenti regionali, si arriva al paradosso della mortificazione – perpetrata con la complicità della politica contro i lavoratori – che conduce i singoli a vergognarsi del proprio ruolo e della propria amministrazione, con buona pace della politica che così è riuscita – autoassolvendosi del tutto e con la complicità di certa stampa – a scaricare sui lavoratori le proprie responsabilità.

Ma i sindacati autonomi Cobas/Codir e Sadirs dicono basta a questo stato della cose. Riappropriamoci della nostra piena dignità e del nostro orgoglio di lavoratori regionali, respingendo al mittente questa campagna d’infamia.

Chi si dovrebbe vergognare sono i governanti e politici che hanno prodotto questo stato delle cose. Un’ultima riflessione: siamo tutti scandalizzati dei costi dell’ARS. L’Ars si difende dicendo che loro applicano il trattamento di Camera e Senato. Come mai nessuno si è posto il problema dei costi di Camera e Senato dove – secondo quanto indicato dai difensori dell’Ars – ci sarebbero ancora i “barbieri” con stipendio da 150mila euro  l’anno?

Per dire basta a questo stato delle cose Cobas/Codir e Sadirs preannunciano una stagione di lotte sindacali finalizzate anche a ristabilire la correttezza dei rapporti e delle relazioni sindacali da parte del governo regionale.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Dimissioni Assessore Funzione Pubblica. Motivi personali o no?”

  1. Riguardo al servilismo di certa stampa totalmente supina al potere fa audience scrivere un articolo contro i dipendenti pubblici per cui chi si cimenterebbe in questo momento in un articolo a difesa di questa categoria

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