Direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione n. 3/2020 del 4 maggio 2020 . PA, da Dadone nuova direttiva: supporto a settori economici che ripartono

tratto da funzionepubblica.gov.it
PA, da Dadone nuova direttiva: supporto a settori economici che ripartono
4 maggio 2020
Le amministrazioni che non stiano già ottemperando, dovranno organizzarsi in maniera da garantire la rapida conclusione dei procedimenti più urgenti, come peraltro previsto anche dal decreto Cura Italia. E ciò nonostante la previsione generale di sospensione dei termini.
In questo sforzo ulteriore rispetto all’erogazione – mai sospesa – dei servizi indifferibili, che accompagna la ripartenza di alcune filiere e settori fondamentali dell’economia del Paese (manifattura, edilizia, commercio all’ingrosso), le amministrazioni potranno valutare di ripensare le modalità organizzative messe in campo, basate fondamentalmente sul lavoro agile. Dunque, potranno prevedere rientri limitati di contingenti di personale per concludere le pratiche che hanno carattere di urgenza e che non siano trattabili da remoto.
È questo in sostanza il contenuto della direttiva 3/2020 appena firmata dal Ministro Dadone. Lo Stato non si è mai fermato e ora deve supportare il rilancio dei comparti chiave che proprio oggi riaprono i battenti.
Sullo smart working, allo scopo di renderlo sempre più efficiente, la direttiva invita invece gli enti a rafforzare le dotazioni informatiche grazie alle recenti norme di semplificazione e ad accelerare la digitalizzazione dei procedimenti, ponendo particolare attenzione alla formazione del personale.

La direttiva prevede che, fermo restando l’indicazione del lavoro agile come modalità ordinaria di erogazione della prestazione lavorativa, le amministrazioni potranno prevedere rientri limitati di contingenti di personale per trattare quelle pratiche che non è possibile lavorare da remoto.
Viene rilevato come un dato positivo la forte diffusione del ricorso al lavoro agile da parte delle PA che a questo punto dovrebbe assumere tutte le iniziative necessarie per il consolidamento ed il miglioramento di questa esperienza, anche in via ordinaria, con l’obiettivo di “rendere il lavoro agile lo strumento primario nell’ottica del potenziamento dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa”. Il che si può realizzare utilizzando le nuove opportunità previste dalla legge di conversione del d.l. n. 18/2020 per l’acquisto delle strumentazioni, nonché attraverso la dematerializzazione dei procedimenti ed il ricorso alla formazione del personale.
Infatti, digitalizzazione dei processi, dotazioni informatiche e formazione del personale vengono indicati come ambiti prioritari di un nuovo sforzo delle Pubbliche Amministrazioni verso la ricerca di modelli organizzativi basati sul lavoro agile e sempre più efficienti. Anche nella circolare n. 1/2020 del 04/03/2020 il Ministro per la Pubblica Amministrazione  incentivava  il ricorso a una serie di  misure e  strumenti informatici a cui le PA possono ricorrere:
• il ricorso in via prioritaria al lavoro agile come forma più evoluta anche di flessibilità di svolgimento della prestazione lavorativa;
• soluzioni cloud per agevolare l’accesso condiviso a dati, informazioni e documenti;
• il ricorso a strumenti per la partecipazione da remoto a riunioni e incontri di lavoro;
• il ricorso alle modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa anche nei casi in cui il dipendente si renda disponibile ad utilizzare propri dispositivi, a fronte dell’indisponibilità o insufficienza di dotazione informatica da parte dell’amministrazione, garantendo adeguati livelli di sicurezza e protezione della rete;
• l’attivazione di un sistema di reportistica interna ai fini dell’ottimizzazione della produttività anche in un’ottica di progressiva integrazione con il sistema di misurazione e valutazione della performance.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir