Fabbisogni. Niente assunzioni senza programmazione

Il Sole 24 Ore del 30 aprile 2018

Le Linee guida per la programmazione del fabbisogno del personale dettano vincoli esclusivamente per le amministrazioni statali.

Nell’adozione del programma del fabbisogno, in vista di una sua prossima standardizzazione, occorre tener conto della necessità di dar corso alla razionalizzazione nell’utilizzo del personale e negli assetti organizzativi dell’ente; va di conseguenza superata la logica per cui le assunzioni vengono effettuate per la copertura delle cessazioni e non sulla base dell’analisi delle priorità.

Il documento ricorda che la mancata adozione del piano del fabbisogno, così come il superamento dei tetti finanziari, determineranno il divieto di effettuare assunzioni di personale dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale delle Linee Guida; la stessa sanzione è prevista nel caso di mancata comunicazione della adozione del documento di programmazione.

Si deve infine sottolineare che il documento, riprendendo il dettato legislativo, spiega che già dal prossimo anno le amministrazioni dovranno trasmettere alla Funzione pubblica le informazioni sulle caratteristiche del personale in servizio e che, sulla base di queste informazioni, saranno indicate le assunzioni prioritarie che ogni ente dovrà effettuare.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Fabbisogni. Niente assunzioni senza programmazione”

  1. Paradossalmente, la mancata adozione del piano di fabbisogno del personale regionale, determinando il divieto di effettuare assunzioni, non è un male.
    Innanzi tutto, vengono bloccati certi appetiti della politica e, per i dipendenti che sono costretti a rimanere in servizio, addirittura potrebbe essere un vantaggio….se si procederà ad una vera riclassificazione e/o all’individuazione dei profili evoluti e delle posizioni organizzative, istituti già previsti dal precedente contratto e mai attuati.
    Ovviamente, le risorse economiche necessarie al loro finanziamento dovranno venire attinte dal fondo della dirigenza e non dal Famp del personale del comparto, trattandosi di competenze e responsabilità che verrebbero sottratte a quelle attualmente intestate ai dirigenti di aree, servizi o unità operative e contestualmente assegnate ai destinatari di tali istituti.

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