La crisi della Grecia. Origine e cause

La crisi economica della Grecia inizia ufficialmente nell’autunno del 2009, quando il neo primo ministro George Papandreou rivela pubblicamente che i bilanci economici inviati dai precedenti governi greci all’Unione europea erano stati falsificati con l’obiettivo di garantire l’ingresso della Grecia nella Zona Euro sollevando allarmismi circa la solidità del sistema finanziario greco.

Improvvisamente, la Grecia è rimasta fuori dai prestiti sui mercati finanziari.

Dalla primavera del 2010, ha iniziato ad avvicinarsi alla bancarotta che minacciava di scatenare una nuova crisi finanziaria.

Per scongiurare una simile calamità, la cosiddetta Troika – il FMI, la Banca centrale europea e la Commissione europea – ha messo in campo il primo dei due piani di salvataggio internazionali per la Grecia, per un totale di più di 240 miliardi di euro. Naturalmente, il piano di salvataggio aveva delle sue condizioni.

Le istituzioni creditrici hanno imposto condizioni di austerità che hanno richiesto tagli drastici e aumenti sulle tasse.

Nonostante il piano di salvataggio, i problemi economici della Grecia non sono scomparsi. La crescita economica si è ridotta di un quarto in cinque anni e la disoccupazione è al di sopra del 25 per cento.

Molti economisti e molti greci danno la colpa alle misure di austerità per gran parte dei problemi del paese. Il partito di sinistra Syriza ha vinto le elezioni all’inizio di quest’anno promettendo di rinegoziare il piano di salvataggio; Tsipras infatti sosteneva già che l’austerità aveva creato una «crisi umanitaria» in Grecia.

Con la Grecia sull’orlo della bancarotta la Troika propone un accordo a condizione che il governo greco apporti le riforme strutturali necessarie (aumento dell’età pensionabile, taglio di stipendi e pensioni, aumento delle tasse, etc.) per evitare le enormi incognite che potrebbero sorgere in caso di default o Grexit, ovvero l’uscita della Grecia dal blocco della moneta unica.

Sabato, Tsipras ha annunciato un referendum in Grecia in programma per domenica 5 luglio. Sarà, pertanto, il polo greco a decidere se accettare o meno le condizioni dettate dalla Troika.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir