Lettera aperta al presidente della regione

Cominicato 29 gennaioLettera aperta al Presidente della Regione, On.le Rosario Crocetta

Palermo, 29 gennaio 2013
“PER SBLOCCARE LE PRATICHE BISOGNAVA PAGARE”, “LA CORRUZIONE L’HA FATTA DA PADRONE IN QUESTI ANNI”, sono alcune delle Tue gravi dichiarazioni che dovrebbero supportare le maxi-rotazioni di personale che, però, fatte così, finiscono inevitabilmente per screditare una intera categoria di lavoratori e di padri di famiglia che svolgono con dignità e onestà il proprio dovere all’interno degli uffici regionali.
Tali dichiarazioni, appesantite in modo inquietante anche dalla frase: “LA VERITA’ E’ CHE ALL’INTERNO DELLA REGIONE HO TROVATO UN SISTEMA MAFIOSO BEN RADICATO” completano (tenendo fuori dalla bagarre, per motivi che a noi sfuggono, i vari generali e comandanti in capo) una azione di discredito, forse inconsapevole, riservata, dai Tuoi consiglieri, alla truppa e ai graduati di una intera categoria di lavoratori e che poi, certa stampa, dà prontamente in pasto ad una opinione pubblica affamata di vendetta per l’atavica mancanza di servizi e di lavoro ed alla quale vengono offerti agnelli sacrificali da immolare sull’altare della lotta alla corruzione che, invece, si è sempre, notoriamente, annidata nei poteri forti della politica e dei vertici amministrativi.
Ti chiedi: “I SINDACATI DA CHE PARTE STANNO?” Dalla Tua parte, ovviamente! Chi potrebbe essere contro un processo di moralizzazione se non i corrotti e i disonesti! La società civile, i cittadini e tutti i lavoratori della Regione Siciliana Ti chiedono però – a questo punto – di far seguire, con il coraggio che Ti contraddistingue, alle parole i fatti, denunciando nomi e circostanze, in modo da isolare le “mele marce” e portare al tuo fianco – in questa battaglia – tutti gli altri lavoratori regionali che, altrimenti, sarebbero ritenuti compartecipi delle illegalità genericamente denunciate; il COBAS/CODIR e il SADIRS, da parte loro, si costituirebbero parte civile nei conseguenti procedimenti giudiziari a difesa dell’immagine di tutti i dipendenti della Regione Siciliana.
Il COBAS/CODIR e il SADIRS, anche per questo, si sono già rivolti all’Autorità Giudiziaria al fine di avviare opportune indagini, conseguenti alle Tue affermazioni, che snidino il malaffare e restituiscano, con immediatezza, la giusta dignità a tutti i lavoratori onesti.
Viceversa, Onorevole Presidente, se le Tue affermazioni dovessero restare soltanto dichiarazioni rese alla stampa, si potrebbero innescare dannosi contenziosi con i lavoratori onesti che si ritengono diffamati e motiveresti l’avvio di probabili procedimenti per omessa denuncia.
Il COBAS/CODIR e il SADIRS sono e saranno, quindi, dalla Tua parte lealmente ma Ti chiedono di rispettare anche le relazioni sindacali. Aspettiamo, infatti, che venga presentato un piano di riqualificazione e di riorganizzazione della Regione che possa essere discusso con le OO.SS. evitando così il rischio di comportamenti antisindacali. Vogliamo esercitare il diritto-dovere, sancito dal d.l.vo 165/2001 e ribadito dall’ultima finanziaria regionale, di concertare e vigilare affinché, nelle scelte organizzative, non si commettano errori che potrebbero avere ripercussioni negative sull’efficienza stessa della macchina amministrativa e violazioni dei diritti essenziali dei lavoratori tutelati anche dalle norme contrattuali.
Ciò che, oggi, Tu hai annunciato di voler fare corrisponde a ciò che COBAS/CODIR e SADIRS hanno, sempre, rivendicato (come dimostrano anche gli archivi dei nostri siti) contro i tuoi predecessori, assessori e molti dirigenti generali, veri responsabili dell’immobilismo di cui parli.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Lettera aperta al presidente della regione”

  1. nessun commento, condivido in pieno quanto detto da Benedetto Mineo, che ringrazio per avere scritto questa lettera aperta al Presidente e saluto cordialmente.

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