Lezione di economia. Creare posti di lavoro solo con incentivi senza aumentare i consumi è un’operazione fittizia

Ecco l’ennesima trovata del governo che, ovviamente, deve dimostrare di non starsene con le mani in mano: creare posti di lavoro fittizi per legge attraverso incentivi per le aziende che assumono giovani a tempo indeterminato e sgravi fiscali.

Queste misure potrebbero costituire una seria risposta alla disoccupazione, soprattutto giovanile, in un periodo di espansione economica, quando le gente spende e consuma.

Il problema che si pone è che per assumere personale ci vogliono commesse, ordini che in questo momento certamente non abbondano. Anzi lo scenario che abbiamo di fronte è un Pil di segno negativo e, per il futuro, le previsioni non sono affatto rosee.

In un periodo come quello attuale in cui una larghissima fetta della popolazione ha difficoltà pure ad acquistare il necessario, gli imprenditori sarebbero costretti, dopo poco tempo, a licenziare per la difficoltà a vendere i loro prodotti.

Sgravi fiscali e incentivi per le aziende che assumono dovrebbero essere associati, a mio avviso, a una seria politica di redistribuzione dei redditi agendo sulla leva fiscale (Per quanto i ricchi possano consumare, non consumeranno mai come il restante 99% della popolazione), aumentando stipendi e pensioni. Solo attraverso un rilancio dei consumi si può creare lavoro e occupazione.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir