Rapporto Censis: la ripresa cʼè ma si vede poco e in Italia cresce il rancore. Oltre 1,6 milioni di famiglie in povertà assoluta

La ripresa c’è, ma in Italia cresce il rancore, secondo il Rapporto Censis sulla situazione sociale. Non si è distribuito il dividendo sociale della ripresa economica e il blocco della mobilità sociale crea rancore e un clima di risentimento nel Paese.

L’87,3% degli italiani appartenenti al ceto popolare pensa che sia difficile salire nella scala sociale, così come l’83,5% del ceto medio e anche il 71,4% del ceto benestante. Pensano che al contrario sia facile scivolare in basso il 71,5% del ceto popolare, il 65,4% del ceto medio, il 62,1% dei più abbienti.

Il Censis parla di 1,6 milioni di famiglie in una situazione di povertà assoluta, il 96,7% in più rispetto al periodo pre-crisi. Gli individui che si trovano in questa situazione sono 4,7 milioni, il 165% in più rispetto al 2007, con una crescita che coinvolge tutte le aree geografiche, ma maggiore al Centro (+126%) e al Sud (+100%). Alla base della povertà c’è in primo luogo la scarsità di lavoro: tra chi cerca un’occupazione i poveri sono il 23,2%. Il 12,5% tra i minori sono poveri (+2,6% in tre anni), il 10% tra i Millennials (+1,3%), il 7,3% tra i baby boomer, il 3,8% tra gli anziani (-1,3%).

L’onda di sfiducia che ha investito la politica e le istituzioni non perdona nessuno: l’84% degli italiani non ha fiducia nei partiti politici, il 78% nel Governo, il 76% nel Parlamento, il 70% nelle istituzioni locali, Regioni e Comuni. Il 60% è insoddisfatto di come funziona la democrazia nel nostro Paese, il 64% è convinto che la voce del cittadino non conti nulla, il 75% giudica negativamente la fornitura dei servizi pubblici. Non sorprende che i gruppi sociali più destrutturati dalla crisi, dalla rivoluzione tecnologica e dai processi della globalizzazione siano anche i più sensibili alle sirene del populismo e del sovranismo. L’astioso impoverimento del linguaggio rivela non solo il rigetto del ceto dirigente, ma anche la richiesta di attenzione da parte di soggetti che si sentono esclusi dalla dialettica socio-politica.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

3 Risposte a “Rapporto Censis: la ripresa cʼè ma si vede poco e in Italia cresce il rancore. Oltre 1,6 milioni di famiglie in povertà assoluta”

  1. Svegliarsi significa dare il consenso ai cinque stelle con il loro giustizialismo e reddito di cittadinanza?
    Colpire gli industriali con piu’ tasse significa non farli investire in italia e creare piu’ disoccupazione.
    Il reddito di cittadinanza significa arrendersi a non creare lavoro, con l’aggravante dell’incentivo a lavorare in nero per non dimostrare reddito e fottersi il contributo come oggi si fà con la disoccupazione.
    IL ceto medio ha sbagliato a costringere i propri figli a studiare anche quando non ne avevano voglia.
    Il ceto medio ha sbagliato è continua a sbagliare comprando il telefonino ultimo grido al figlio trentenne che non ha nessun interesse a fare sacrifici per comprarselo.
    Il ceto medio ha fatto si che con i soldi sudati con il proprio lavoro, per il bene del figlio …………. ha dato i soldi per emigrare all’estero, non cervelli in fuga, ma ben sovvenzionati.
    Vi siete chiesti tra tutti quelli che sono partiti ed avendo speso i risparmi dei genitori, quanti ne sono rimasti?
    Tornano con mille scuse, il clima, il rigore sul luogo di lavoro, la nostalgia di papa’ e mamma ecc………

  2. Essendo stato il “ceto medio” le fondamenta… dell’economia in Italia, morto questo, il n/s “Bel Paese” si inabisserà come il Titanic…
    Svegliatevi Politici di turno!!!!

  3. Italia dei ricchissimi ( 1×1000), del ceto medio ( 100×1000) e dei poverissimi ( 899×1000). Esagerato?Ing.Gaspare Barraco.Marsala.

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