Intervista a Michele Ainis. Con l’Italicum c’è un rischio abuso di potere e metterà in imbarazzo Mattarella

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“Mattarella sarà in imbarazzo – dice Ainis – quando dovrà firmare la legge e credo che la Corte Costituzionale non potrà che bocciarlo”.

Esiste un rischio per la democrazia?

C’è un rischio di abuso del potere. Non dico che Renzi lo farà, ma chi ha il potere tende ad approfittarne. Servono contrappesi: è per questo che sono nate le democrazie. Sergio Mattarella da giudice della Consulta bocciò il Porcellum. Come potrebbe giudicare l’Italicum? Penso che questa legge metterà in serio imbarazzo chi dovrà promulgarla.

Con iI premio di maggioranza alla lista avremmo un solo partito proprietario di tutto.

Sui tagli ai dipendenti regionali Crocetta d’accordo con Faraone. Non farli è un insulto ai disoccupati. Ma loro che tagli hanno effettuato su se stessi?

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Il tempo delle trattative è scaduto. Rosario Crocetta risponde a muso duro ai rappresentanti sindacali dei dipendenti regionali che rifiutano l’adeguamento di pensioni e buonuscite a quelle degli statali. “Il tempo della mediazione è finito  –  avverte Crocetta  –  al taglio dei dipendenti ci obbliga anche la Corte dei conti e mantenere l’attuale regime senza considerare la legge Fornero sarebbe illegale. Ma sarebbe soprattutto un insulto per gli altri lavoratori e per i tanti disoccupati”. Il presidente della Regione aggiunge: “L’autonomia si difende con le riforme”, dando ragione, almeno su questo punto, a Davide Faraone che aveva avvertito: “Le riforme non possono fermarsi a Reggio Calabria e lo statuto speciale non deve servire a bloccarle”. Una stoccata al governatore da parte del sottosegretario renziano che aveva anche lui criticato la rottura del tavolo sull’adeguamento delle norme che riguardano i regionali. Ma i sindacati vanno avanti con lo sciopero generale proclamato per il 29 aprile per salvare quelle norme che li rendono un caso unico in Italia.

Sulla vertenza dei regionali, dopo lo strappo degli udc Leotta e Pistorio che avevano aperto a ulteriori concessioni, arriva l’altolà anche dal presidente nazionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia: “A parità di prestazioni lavorative è giusto che si guadagni lo stesso stipendio sia in Sicilia che da altre parti”.

Sfida Crocetta-Faraone? Tu chi sceglieresti alle prossime regionali?

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Il governatore contro il sottosegretario nominato da Renzi: “Presenterò disegno di legge elettorale con doppia scheda per il voto del presidente della Regione”.

Pur non citandolo, lo sfida a duello. Anzi, a una contesa “da uomo a uomo”. Rosario Crocetta chiama in causa Davide Faraone. Definito come “il nominato che trama nell’ombra, che accredita manovre del Pd o del governo nazionale nei miei confronti”. E il governatore invita il sottosegretario, sempre senza fare il suo nome, a scendere in campo contro di lui in una sfida elettorale. “Così vediamo chi ha più voti. Troppo facile muoversi sempre nelle retrovie”, dice Crocetta. Che si appresta a fare la prima mossa: “La prossima settimana – dice – presenterò un disegno di legge a mia firma che introduce la doppia scheda per l’elezione del presidente della Regione. Una riforma che lascia ai cittadini la piena libertà di scelta sul governatore preferito. Vedremo se il Pd, se il mio partito, la sosterrà. E vedremo se chi trama nell’ombra si candiderà”.

Il clima, nella maggioranza, è rovente. Anche se Crocetta si dice “tranquillissimo”. In realtà, i malumori si sono accumulati negli ultimi giorni. L’iniziativa di quattro deputati del Pd, che lunedì sono volati a Roma e hanno chiuso il bilancio con Delrio, è stata prospettata dagli stessi protagonisti come un’azione suppletiva rispetto alle difficoltà del governatore.