In serata spero di darvi qualche dettaglio in più sugli effetti delle norme approvate a cominciare dalle pensioni e dalla decurtazione della malattia che è stata, però, rimodulata.
Leggete intanto la riscrittura dell’articolo sulla malattia.
Più tardi, con il PC a disposizione, pubblicherò una copia più leggibile
Seimila i lavoratori davanti a Palazzo dei Normanni e altri 3.000 alla manifestazione concomitante che si è svolta a Catania dove si sono radunati i dipendenti provenienti anche dalle province di Siracusa, Ragusa, Enna e Caltanissetta.
Oltre tremila persone stanno assediando Palazzo dei Normanni per protestare contro le misure del governo su contratti, pensioni e assetti organizzativi del personale. «Crocetta ci ha preso in giro – spiega Enzo Abbinanti, della Cgil -. Subito modifiche a finanziaria. Pronti a sollevare vizio di incostituzionalità». Un’analoga manifestazione anche a Catania.
“Quello della retroattività è un principio incostituzionale, per questo oggi siamo scesi in piazza” attacca Dario Matranga, segretario dei Cobas/Codir. “La verità – aggiunge – è che siamo davanti a una follia politica. Quando ci siamo ritirati dallo sciopero è stato perché Crocetta, insieme agli assessori Baccei, Caruso e Leotta avevano firmato un documento in cui sostanzialmente si impegnavano a superare l’incostituzionalità della norma attraverso il tavolo tecnico con l’Aran. È stato poi il governo a tirarsi indietro.
Lo sciopero è un diritto, non un obbligo del lavoratore, ci mancherebbe altro.
Rispetto, pertanto, pur non condividendola, la posizione di quanti, oggi, hanno deciso di non scioperare dichiarando, così, implicitamente, di essere favorevoli ai tagli.
Oggi, però, la maggioranza dei dipendenti regionali ha manifestato il proprio dissenso a questa finanziaria che vuole fare pagare SOLO ad essi lo scotto della grave crisi economica e che li vede come l’agnello sacrificale da immolare per ottenere i finanziamenti da Roma.
Non ci sono tagli ai costi della politica, che, addirittura, aumentano o taglio ai veri sprechi (autoblu, consulenti, affitti finanziamenti ad associazioni inutili, etc.).
Provo, invece, mortificazione per quanti oggi si sono messi in ferie o si sono dati ammalati pensando che questo potesse servire alla “causa” evitando, però, la decurtazione della giornata lavorativa.
Un discorso a parte va fatto per i quadri sindacali appartenenti a ciascun sindacato che non hanno scioperato. Costoro, per coerenza, dovrebbero rimettere il mandato.
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