Operazione “scrivi al tuo deputato”

Deputati dell'Ars
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A corollario delle varie forme di protesta messe in campo, ciascuno di noi potrebbe contattare sul territorio le segreterie politiche di ciascuno dei 90 deputati che saranno responsabili di questa sporca operazione di tagli solo nei confronti dei dipendenti regionali.

In alternativa puoi inviare direttamente un messaggio di protesta all’indirizzo di posta elettronica personale.

Cliccando sui vari link puoi conoscere nome, cognome, indirizzo mail e potrai persino visualizzare la foto.

Il lucido commento del collega Gianfranco (lettura consigliata)

Lungi da me voler apparire pungente, scortese, volgare, inopportuno; forse, dico forse, il collega avrebbe fatto meglio a documentarsi per bene circa le azioni di lotta sindacale portati avanti, quanto meno dal Cobas. Del resto, con un pizzico di pazienza, è sufficiente accedere al sito ufficiale del medesimo, e sfogliare gli innumerevoli documenti pubblicati che attestano inequivocabilmente la miriade di tentativi esperiti nei confronti dell’Aran e del Governo, ahimè…certamente con risultati assai deludenti. Mi pare superfluo effettuare una ricostruzione delle lunghe ed estenuanti trattative, ma è sufficiente evidenziare le conclusioni: il Presidente della Regione Siciliana, eletto con appena il 10% dei consensi rappresenta l’Isola; l’Assessore al Bilancio, nominato direttamente da Roma è il “vero” Presidente, ovvero colui che comanda…nominato dal Premier, Matteo Renzi…si, proprio lui, ovvero quello che fa il Premier senza nemmeno essere stato eletto, anzi senza essere nemmeno stato candidato! L’Aran, infine, il cui commissario è pagato alla pari di un dirigente generale, ha dimostrato di “contare” quanto il due di coppe quando la briscola è a bastoni. Basta vedere che mesi di trattative lunghe noiose ripetitive banali sconcertanti si sono concluse con “accordi” penalizzanti per il personale….ma era tutto inutile perchè il sig. Baccei prima (la voce del padrone toscano) e Crocetta dopo, ignorando gli impegni assunti alla discussione (solo alla discussione, per trovare un punto d’incontro), si sono rimangiato tutto, tornando a parlare, all’opinione pubblica, di sacrifici dei dipendenti regionali (solo noi, ovviamente). Infine, è proprio di ieri notte (di notte…come i ladri…) la “decisione” della relativa commissione di confermare la “necrosi” del dipendente regionale sotto ogni profilo. E’ ovvio che, checchè ne dica il collega “campano”, quando tutti i tentativi esperiti, come in questo caso, falliscono, l’ultimo ed unico strumento legale dei lavoratori, come in tutti i comparti del pubblico impiego e del privato, per tentare di salvare tutelare e proteggere i diritti dei lavoratori, è lo sciopero. Comprendo benissimo la frustrazione il disturbo il fastidio la perdita di tempo e la perdita di denaro. Forse è quest’ultima perdita che stizza il collega e lo porta a conclusioni avventate ed affrettate…proprio perchè…si, insomma, perdere 100 euro coi tempi che corrono, è assai antipatico e trovare un pretesto non è poi così difficile.
Capisco pure che esprimere gratitudine a chi lavora nei nostri interessi è un sentimento troppo forte e assolutamente da evitare, giacchè regna imperante la scontentezza, il disagio, il disappunto, lo sconcerto, lo sconforto l’incazzatura, etc etc etc, Monti, allora la protesta, e non l’odio nei confronti di chi ha lavorato nel nostro interesse, non personale, ma di lavoratori, di una categoria di lavoratori, che ci piaccia o meno. Non credo che tutti i sindacati siano uguali…ce ne sono diversi, l’unità di oggi è soltanto occasionale, e soltanto perchè sono tutti accomunati contro il datore di lavoro/dittatore; per il resto, ognuno segue la propria strada, le proprie politiche sindacali, e per il dipendente c’è soltanto l’imbarazzo della scelta.
Non è quindi, a mio modesto parere, accettabile il luogo comune, allusivo e subdolo, tendente a denigrare il “sindacato” nel senso ampio del termine; l’operato potrà apparire anche insoddisfacente, e probabilmente lo è, quindi è anche criticabile, ma questo discorso richiama una sede diversa: la sanzione e la punizione al sindacato, giorno 29, per chi la commette, equivale a darsi un colpo di accetta agli attributi (in senso lato).
Sui risultati pochi lusinghieri io farei una riflessione approfondita ed avulsa dal contesto, laddove possibile, dal ruolo del sindacato, ma è chiedere troppo; stai tranquillo collega, non occorre che tu solleciti la rinuncia ed il “rientro” ai distaccati ed a coloro che sono in cumulo: un’attenta lettura del testo evidenzia inequivocabilmente che così come è posta la vicenda, il giorno successivo all’approvazione rientreranno tutti in servizio. Immagino, anche, che chiuderanno le sedi. Credo, poi, che, non godendo più di agibilità sindacale, non potranno partecipare alle contrattazioni a tutti i livelli. Vabbè, in parole povere, non avrai più nulla da lamentare, i tuoi desideri si avvereranno. In democrazia si fa così (o no?). Sono rispettati, in pieno, i principii di libertà e tutelato, del tutto, il diritto (o no anche in questo caso?)! E senza sindacati, porca l’oca (!), la si finisce di discutere (finalmente, tutti felici e contenti!!!)!!! Tutto deciderà il governo, ed il lavoratore accetta (o si spara!!!): riduzione di stipendi, licenziamenti, decurtazioni per malattia, pensioni ridotte all’osso, mobilità selvaggia….etc etc etc…in fondo si tratta delle legittime aspettative di ogni lavoratore (o no?)….
Non vi è dubbio: ciascuno ha ciò che merita! Dimenticavo l’aggravante: con il sistema sui nuovi permessi sindacali, scompariranno i sindacati autonomi, cobas sadirs siad; resisteranno, per un pò, i soliti confederali che, se fanno i “bravi”, come un tempo, potranno godere di qualche…come dire…bonaria rassicurazione, in cambio dell’avallo delle legittime aspettative di cui sopra, in favore del dipendente regionale.
Vedi collega campano, non ti fare accecare dalla rabbia, io non sono un dirigente sindacale, ma un iscritto della prima ora, ed ho sempre creduto in questo sindacato; non biasimo nessuno, ed ognuno è libero della scelta che crede più opportuna: mi permetto sommessamente di osservare, che è grazie a tutti quelli che la pensano come te, se il governo regionale, il parlamento regionale, se i parlamentari nazionali, se la stampa, se l’opinione pubblica, se i nostri parenti ed amici, tutti insieme quotidianamente ci massacrano, nell’errata convinzione che rappresentiamo la casta piena di privilegi. E’ un concetto duro a morire perchè fino ad oggi è stato molto comodo criticare e pontificare da una scrivania, non rinunciando a leccare il culo dei dirigenti generali di turno e dei politici di turno, ogni qualvolta necessita il sostegno in piazza, preferendo di gran lunga l’incarico e la “commissione” extra. Questo è un atteggiamento vile di chi lo continua a perpetrare, e che mortifica le aspettative di chi invece crede e ripone fiducia, manifestando a facendosi togliere la giornata lavorativa. Serve, improcrastinabilmente, una presa di coscienza forte, metter da parte le proprie delusioni e le proprie amarezze, e dimostrare, almeno per una volta, che siamo una forza coesa, che siamo 17.000 lavoratori stanchi di subire provocazioni vessazioni mortificazioni umiliazioni, al punto di avere smarrito definitivamente la dignità di lavoratori.
Quindi, mettiamo da parte inutili ed ingiustificati, quanto generici, rancori, e mostriamo i muscoli, non certamente per garantire qualche sindacalista imboscato (anche quelli secondo ci sono!), ma nello spirito ribelle di manifestare l’intendimenti di riappropriarci dei diritti calpestati…

Nella finanziaria di “rigore” che non disdegna la distribuzione di prebende, si usa il bisturi per alcuni e il macete per i regionali. Ecco il testo approvato in commissione

DDL 912_A finale trasmesso all'Ars
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Sono convinto che, anche quest’anno, se ci fosse ancora il Commissario dello Stato, questa finanziaria sarebbe falcidiata dall’impugnativa, nutro, invece, forti perplessità che faccia altrettanto il Consiglio dei Ministri che potrebbe chiudere un occhio (e forse anche tutti e due) a seconda degli accordi politici e dei compromessi.