Retribuzioni. I lavoratori italiani tra i più poveri d’Europa

Giornale di Sicilia del 29 marzo 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Mentre il Governo parla di ripresa economica, i numeri dicono il contrario e dipingono una situazione occupazionale ancora drammatica: i lavoratori italiani infatti risultano tra i più poveri d’Europa. È quanto emerge dall’ultima indagine Global 50 Remuneration Planning della società di consulenza Willis Towers Watson che scatta una fotografia sugli stipendi medi nel Vecchio Continente.

Le retribuzioni dei lavoratori italiani, a tutti i livelli, sono in linea con la media europea ma a differenza della maggior parte della popolazione dei Paesi del continente, i nostri connazionali soffrono per un basso potere di acquisto dovuto al costo della vita.

Le vittime pagano i ladri. Chi ferisce o uccide per legittima difesa deve risarcire i delinquenti

Il Giornale del 28 marzo 2017. Per scaricare l’articolo, clicca sopra l’immagine

Il carabiniere, le guardie giurate, il benzinaio, il tabaccaio. Tutti condannati a risarcire i delinquenti che avevano cercato di derubarli o addirittura di ucciderli. Leggi le loro storie.

Per sdrammatizzare, non perderti il video di Brignano nella pagina in basso.

All’Ars passa lo spoil system così chi vince cambia tutti

La Sicilia del 29 marzo 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Insieme con il ddl di proroga al 30 aprile dell’esercizio provvisorio, l’Ars ha approvato ieri anche un disegno di legge che in pratica norma lo “spoil system”: il nuovo governo avrà 90 giorni di tempo per revocare o confermare dirigenti generali e amministratori di enti e partecipate.

Anticipazione buonuscita per spese sanitarie. Il Cobas/Codir scrive al Fondo Pensioni Sicilia

Per scaricare la nota clicca sopra l’immagine o vai al sito www.codir.it

Come è noto, l’anticipazione dell’indennità di buonuscita ai dipendenti dell’Amministrazione regionale è disciplinata dal regolamento di esecuzione dell’art. 20 della L.R. 11/88 approvato con Decreto Presidenziale 31 luglio 1991, n. 41, pubblicato nella Gurs n. 14 settembre 1991, n. 44…..Decreto Presidenziale 31 luglio 1991, n. 41 – Regolamento di esecuzione dell’art. 20 della legge regionale 15 giugno 1988, n. 11, relativo all’anticipazione della indennità di buonuscita ai dipendenti dell’Amministrazione regionale.….

Il Cobas/Codir scrive al Fondo Pensioni Sicilia per contestare il contenuto del Decreto del Dirigente del Servizio 3 del Fondo in quanto appare in contrasto con il sopra citato “Regolamento”.

Nella Pubblica amministrazione sono spariti i giovani. Solo il 2% ha meno di 30 anni

Il Giornale del 27 marzo 2017. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

L’età media nella Pa ha sfondato il tetto dei 50 anni già da qualche tempo. E la tendenza all’invecchiamento si è consolidata ulteriormente a causa del blocco del turn over. Secondo quanto emerge dall’aggiornamento al 2015, appena pubblicato dall’Aran, l’Agenzia che si occupa di pubblico impiego, gli under 30 che lavorano nella Pubblica Amministrazione sono ridotti a una fetta davvero minuscola del 2,7%. E alzando l’asticella agli under 35 si progredisce di poco (6,8%). Sul totale di oltre 3 milioni di dipendenti pubblici, quelli tra i 18 e i 29 anni si fermano a quota 81.746, che diventano 205.333 ponendo come limite i 34 anni. Insomma i giovani sono davvero merce rara.

Musei senza soldi ma l`Ars finanzia tornei di calcetto e calendari

Repubblica del 25 marzo 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Mentre è m corso una polemica fortissima sullo stato dell’arte dei siti e dei parchi archeologici che non hanno un euro per cambiare una lampadina, accade che l’Assemblea regionale spenda 117 mila euro nel 2016 per una quarantina di “iniziative culturali”. E che scorrendo l’elenco vi si trovi soltanto una lunga serie di concerti di Natale, presepi viventi e perfino un calendario della congregazione delle suore domenicane del Sacro cuore di Gesù.

Questa Europa ha tradito l’idea dei padri fondatori. Il vero guaio è la mancanza di un governo unico

Il Giornale del 25 marzo 2017. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Intervista a Antonio Martino

«Oggi Bruxelles si limita a discettare sulle quote latte o sulle misure del tondino di ferro quando ci sarebbe voluto un vero salto di qualità con l’istituzione di un governo europeo in grado di avere competenza, come succede negli Stati Uniti, in materia di politica estera, di difesa e di commercio interno»

Legge 104. Dopo il vademecum dell’Aran nazionale, il Cobas/Codir chiede all’Aran Sicilia di esprimersi sui permessi legge 104 giornalieri

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Recentemente l’Aran nazionale ha diffuso un vademecum per chiarire ogni dubbio in fatto di permessi retribuiti nella Pubblica amministrazione, compresi quelli previsti dalla legge 104 del 1992 sulla tutela dei disabili e di chi li assiste.

Proprio relativamente ai permessi ex legge 104, l’Aran ha ribadito che se il dipendente sceglie di utilizzare il permesso a giorni allora si fa riferimento all’intera giornata lavorativa a prescindere dalla sua articolazione oraria, quindi «nel caso di giornata “lunga”, l’assenza corrisponde sempre ad un giorno e pertanto, per il restante periodo mensile il dipendente potrà fruire degli ulteriori due giorni di permesso».

A seguito di questo orientamento dell’Aran nazionale il Cobas/Codir ha chiesto all’Aran Sicilia di prendere posizione in merito.

Legge 104. RAL939_Orientamenti Applicativi

QUESITO: E’ legittima la concessione dei tre giorni di permesso ex art. 33, comma 3, della legge n. 104/1992 ed ex art. 19, comma 3, del CCNL, nei giorni in cui viene effettuata la prestazione lunga, nell’ambito del nuovo orario articolato su cinque giorni?

RISPOSTA: In proposito osserviamo che in assoluto né la legge n.104/92 e successive modifiche né lo stesso contratto collettivo pongono condizioni alla fruibilità di tali permessi, trattandosi di una disciplina speciale di particolare tutela del lavoratore e della sua famiglia,in considerazione delle finalità sociali perseguite. Eventuali condizioni, connesse anche a valutazioni discrezionali del datore di lavoro, potrebbero infatti vanificare la tutela che il legislatore ha inteso apprestare. Infatti, lo stesso art.19 del CCNL non ha inciso sostanzialmente sulla disciplina prevista dalla L.n.104/1992, ma si è limitato ad introdurre, rispetto alle previsioni legislative, l’ulteriore agevolazione della frazionabilità ad ore dei permessi, proprio per consentire al personale beneficiario una più efficace soddisfazione dell’interesse tutelato.

Pertanto, sotto il profilo delle modalità di utilizzo, il dipendente non incontra alcun limite prestabilito, fruendo dei permessi anche nei giorni in cui viene effettuata la prestazione lunga di 9 ore nell’ipotesi di orario articolato su 5 giorni.

Sembra utile, peraltro, fornire una lettura di corretta applicazione delle clausole contrattuali nel caso in cui il dipendente intenda fruire nello stesso mese sia di permessi orari che di quelli giornalieri: in tale circostanza si può affermare che per ogni periodo di 6 ore di permesso si debba computare la corrispondente riduzione di una giornata di permesso e che quindi coerentemente solo un residuo di ore non inferiore a sei può comportare la fruizione di un intero giorno di permesso (che potrà essere fruito, però, anche in una giornata di 9 ore destinata al rientro pomeridiano).

Beni Culturali, la Sicilia sotto attacco da improvvisati demagoghi e da moderni inquisitori

Valle dei Templi 3214.jpgdi Michele D’Amico

Un recente studio dell’Istat, datato 19 dicembre 2016, riguardante i musei, le aree archeologiche e i monumenti in Italia, ha rilevato che il patrimonio culturale italiano vanta, tra gli altri, 4.976 musei e istituti similari, pubblici e privati, aperti al pubblico. Questi dati sono riferiti al 2015. Di questi, 4.158 sono musei, gallerie o collezioni; 282 sono aree e parchi archeologici; 536 sono monumenti e complessi monumentali. Le regioni con il maggior numero di istituti si trovano nell’Italia centro settentrionale e precisamente in Toscana, Emilia Romagna e Piemonte, mentre nel Mezzogiorno si concentra solo la metà delle aree archeologiche, una su tre si trova in Sicilia e Sardegna. I visitatori tendono a concentrarsi su un numero limitato di destinazioni. Tre sole regioni assorbono la maggioranza dei visitatori: Lazio, Toscana e Campania. Il settore museale italiano impiega complessivamente oltre 45 mila operatori tra dipendenti, collaboratori esterni e volontari. In media vi è un operatore ogni 2.400 visitatori. In Sicilia il patrimonio culturale censito vanta 255 tra palazzi monumentali, musei, gallerie, aree e parchi archeologici, pubblici e privati…continua a leggere