Approvata la finanziaria regionale. Via libera alle stabilizzazioni e all’assunzione degli sportellisti nei Centri per l’Impiego

Repubblica del 29 aprile 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Alla fine la manovra si sblocca quando passa l’articolo che da copertura a tutte le spese, quello sugli immobili. La Regione riacquista i palazzi ceduti dieci anni fa al Fondo Fiprs ex Pirelli Rè, partecipato in passato da società con sedi in paradisi fiscali, e adesso anche da Unicredit e Intesa San Paolo.

Via libera a una norma che apre alla stabilizzazione di 6 mila Asu, lavoratori che ricevono un sussidio pari a circa 700 euro al mese. Questo personale, impiegato in Comuni, parrocchie, onlus e che in alcuni casi ha ricevuto il sussidio pure a casa, adesso avrà un contratto da Lsu e potrà essere stabilizzato anche in Regione. Altra norma in materia di personale è quella che stanzia 6 milioni di euro per consentire di assumere nei Centri per l’impiego a tempo determinato alcuni dei 1.800 ex sportellisti.

Ars, si sblocca la Finanziaria: via libera alla mega operazione immobiliare. Il Cobas/Codir pubblica i nomi di tutti i deputati che hanno votato l’articolo

Repubblica del 28 aprile 2017. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine o vai al sito www.codir.it

Si sblocca l’iter della Finanziaria, approvate le stabilizzazioni Asu e il prelievo dal Fondo Pensioni

Regione, ecco i parlamentari che hanno deciso di saccheggiare il Fondo Pensioni. Ma il Cobas/Codir darà battaglia in tutte le sedi per ripristinare il rispetto della Costituzione

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Comunicato Stampa

Regione, ecco i parlamentari che hanno deciso di saccheggiare il Fondo Pensioni.
Ma il Cobas/Codir darà battaglia in tutte le sedi per ripristinare il rispetto della
Costituzione

Palermo, 28 aprile 2017

Durante il pomeriggio del 28 aprile all’Ars, nell’ambito della legge finanziaria 2017, trentasei
parlamentari hanno dato il via al saccheggio del Fondo Pensioni della Regione (in allegato l’elenco dei parlamentari votanti a favore). E’ stato compiuto un atto politicamente ignobile che tra qualche anno pagheranno tutti i dipendenti regionali ma anche i cittadini siciliani che per fare fronte alle spese correnti del bilancio 2017, volute dal “rivoluzionario” Rosario Crocetta, dovranno pagare contributi di solidarietà (i dipendenti) o mggiori tasse regionali (tutti i cittadini) per fare fronte al pagamento delle pensioni.

Il governo regionale – con questa manovra imposta dal proconsole romano Alessandro Baccei – sta minando gravemente la stabilità finanziaria dell’ente previdenziale, imponendo l’immobilizzazione di quasi il 50% dei fondi dell’Ente in beni immobili, per una consistenza di circa 360 milioni di euro, senza i necessari requisiti di redditività e liquidità previsti dal regolamento del Fondo. Si tratta di immobili difficilmente commerciabili sul mercato e che abbisognano, invece, di almeno 50 milioni di euro di interventi di ristrutturazione e adeguamento (interventi che la Regione non ha mai fatto).

Ma il Cobas/Codir , maggiore sindacato del pubblico impiego regionale, darà battaglia in tutte le sedi giudiziarie per arginare questo gravissimo attentato alla stabilità finanziaria del Fondo Pensioni. Intanto, il sindacato chiederà una stringente verifica dei requisiti posseduti dai componenti del Fondo nominati dal governo regionale per verificare che non vi siano casi di incompatibilità che possano condizionare le scelte e l’autonomia dell’Istituto. Inoltre, attraverso il rappresentante sindacale nel collegio di sorveglianza verrà data battaglia per non procedere al trasferimento dei beni immobili, rivendicando – invece – l’immediato versamento delle risorse finanziarie dovute e trattenute ai lavoratori e che devono essere utilizzate non per le spese correnti del governo Crocetta ma per la obbligatoria costituzione del Fondo Pensioni. Contestualmente, il sindacato solleciterà la Presidenza del Consiglio dei Ministri per verificare la legittimità costituzionale della norma approvata chiedendo di impugnarla.
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Ore 16,39 del 28 aprile. Approvata la norma che prevede l’acquisto degli immobili da parte del Fondo Pensioni. Ecco l’elenco dei deputati che ha votato

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Durante il pomeriggio del 28 aprile all’Ars, nell’ambito della legge finanziaria 2017, trentasei parlamentari hanno dato il via al saccheggio del Fondo Pensioni della Regione (in allegato l’elenco dei parlamentari votanti a favore).

Operazione immobiliare per salvare la Finanziaria. La legge appesa a un filo

Repubblica del 28 aprile 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Una mega operazione immobiliare da quasi 270 milioni di euro sulle spalle delle pensioni dei regionali, che minacciano scioperi e proteste, con due obiettivi: dare liquidità vera a quel poco che rimane della manovra Finanziaria, disabili compresi, e soprattutto, chiudere con i privati che dieci anni fa, con una discutibilissima operazione per le casse di Palazzo d’Orléans, hanno acquistato alcuni palazzi a prezzi stracciati. Su questo grande piano è scontro fino a notte fonda a Sala d’Ercole, con una maggioranza che in aula latita: «Se cade questo piano salta tutto», ha ribadito l’assessore all’Economia Alessandro Baccei. Tradotto: senza questa manovra immobiliare ci sarebbe un buco nei conti e salterebbe il banco.

Finanziaria. L’acquisto degli immobili blocca ancora i lavori

Giornale di Sicilia del 28 aprile 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

In un clima da fine impero l’Ars ha faticosamente provato ad approvare almeno qualche norma della Finanziaria. Inutile avere ridotto il testo da 45 a una decina di articoli: anche ieri, quinto giorno di votazioni, fino alle 22,30 non era stato votato nulla. Anzi, sulla misura principale si era aperto uno scontro che ha tenuto il Parlamento bloccato per sei ore anche ieri: è il piano che prevede il riacquisto da parte della Regione degli immobili che la stessa Regione ha venduto dieci anni fa e che ora appartengono a un fondo di investimenti.

L’articolo riguarda 39 palazzi e ha un costo di 170 milioni (ma c’è anche un mutuo da 100 che l’acquirente dovrebbe accollarsi). Il tutto verrebbe pagato con i soldi accantonati dal Fondo Pensioni.

La Finanziaria si blocca ancora. Stop per la sfida sugli immobili

La Finanziaria si blocca ancora, per il quinto giorno consecutivo. Crocetta e il Pd sono rimasti sotto scacco per il no dell’opposizione a una norma che si è rivelata essere il cardine su cui ruota tutta la manovra dal punto di vista contabile.

E’ la norma che prevede il riacquisto da parte della Regione degli immobili che la stessa Regione ha venduto 10 anni fa alla Pirelli Re per far cassa. Si tratta di una quarantina di palazzi, in molti casi poi riaffittati perché vi hanno sede gli assessorati, che adesso verrebbero riacquistati a un prezzo di 170 milioni (ma c’è anche un mutuo da un centinaio di milioni accesso dieci anni fa che l’acquirente dovrebbe accollarsi).

L’intera operazione verrebbe finanziata attingendo alla liquidità del Fondo Pensioni dei regionali, che in cambio acquisirebbe nel proprio capitale gli immobili. Così facendo la Regione risparmierebbe i 59 milioni che ogni anno “gira” al Fondo Pensioni. E incasserebbe anche 22 milioni frutto della vendita, perché per un complicato giro azionario la stessa Regione è ancora proprietaria in minima parte del Fondo di investimenti che ora detiene gli immobili.

E’ un’operazione che ha irritato i sindacati dei regionali, che temono il depauperamento delle risorse che servirebbero a garantire le pensioni. I Cobas Codir lo hanno illustrato così: “Si vuole imporre al Fondo Pensioni di acquisire subito beni per 170 milioni appartenenti a un Fondo immobiliare (FIPRS – Previos) di cui la Regione è proprietaria al 35%, al 32,62% Trinacria Capital (Intesa, Unicredit, NATIXIS), al 32,38 % Sicilia Investimenti (Intesa e Unicredit): consentendo così anche agli altri soci privati (istituti bancari) di realizzare immediatamente a scapito del Fondo pensioni che avrebbe l’obbligo dell’acquisto.

Finanziaria, nuovo assalto al Fondo Pensioni, un tesoretto da 800 milioni di contributi dei dipendenti

Il Fondo Pensioni della Regione ha attualmente circa ottocento milioni di euro di accantonamenti realizzati con le trattenute previdenziali di tutti i dipendenti regionali assunti dopo la legge 21/86 (circa settemila500 dipendenti).

Il dato è importante perché questo tesoretto che appartiene ai lavoratori in vista delle loro pensioni è oggi al centro di un assalto ‘all’arma bianca’. La Regione, a corto di risorse, vuole, infatti, utilizzare gli accantonamenti dei lavoratori per far fronte alle proprie esigenze. La norma che riguarda questo provvedimento è una delle poche prelevate e riportate nella legge di stabilità ‘essenziale’ (di mera sopravvivenza) che si vuole approvare fra oggi e domani.

“Nella legge finanziaria 2017 il governo regionale sta provvedendo a minare gravemente la stabilità finanziaria dell’ente previdenziale – denuncia il sindacato dei regionali Cobas/Codir.