Dall’aumento di import senza dazi di olio tunisino alle arance svendute a Catania per 8 Centesimi, passando per il pomodoro Pachino. Così l’Europa uccide la produzione siciliana

Le istituzioni europee, con il placet dei nostri deputati eletti tra le fila del parlamento europeo, hanno votato la proposta di aumentare l’importazione di olio tunisino adducendo come motivazione la necessità di aiutare un Paese come la Tunisia a stabilizzarsi, prevenendo così fenomeni ulteriori di radicalizzazione e terrorismo, scavando sempre di più la fossa ai prodotti agricoli nostrani.

Nel frattempo i nostri eurodeputati organizzano convegni e tavole rotonde solo per vendere fumo visto che poi votano a favore delle misure proposte, come denunciato dai deputati del M5S.

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Lavoratore copiaE’ la Sicilia dei furbetti? 

In effetti non siamo messi molto bene, perché il numero dei furbetti del cartellino nell’isola è davvero elevato, circa quattrocento ne sono stati pescati in un quadriennio.

Poi c’è l’altro fenomeno del surplus di presenze nei consigli comunali che causa di costi elevati per le magre casse dei Comuni. Ed è un fenomeno abbastanza siciliano, visto che i casi di stakanovismo sospetto si sono ripetuti in molti comuni siciliani, da Messina a Siracusa, ma non hanno riscontro altrove.

Legge di Stabilità regionale. Il taglio di risorse ai comuni scatena l’ira dei sindaci

Sindaci in rivolta
Giornale di Sicilia del 14 febbraio 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

La lunga maratona in commissione Bilancio all’Ars approva anche norme per Comuni e precari. E nel primo caso ci sono tagli corposi: oltre 130 milioni di euro, completamente azzerato il fondo per gli investimenti e riduzioni anche per la spesa corrente.

Stanziamenti che scatenano l’ira dei sindaci. I trasferimenti per la spesa corrente saranno pari a 340 milioni, lo scorso anno erano 357. Azzerato il fondo per gli investimenti che lo scorso anno era pari a 115 milioni. «È inaccettabile che siano sempre i Comuni a dover sopportare tagli e sacrifici imposti dalla politica – insorge Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia- che finge di non vedere la gravissima situazione economico-finanziaria in cui versano, da parecchi mesi, gli enti locali siciliani, la maggior parte dei quali saranno nell’impossibilità di chiudere i bilanci».