Ex Province in dissesto: niente stipendi, personale in esubero e tagli ai contratti dei precari

Province
Giornale di Sicilia del 22 febbraio 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Casse vuote e deficit fuori controllo, impossibile approvare i bilanci. I 9 commissari mettono nero su bianco che le ex Province sono al dissesto. E che ciò comporta misure eccezionali: taglio dei contratti dei precari e dichiarazione di esubero per migliaia di dipendenti di ruolo.

L’assessore alle Autonomie Locali, Lantieri: «Dirottare i dipendenti negli Enti locali significherebbe licenziare i 20 mila precari, ipotesi impraticabile».

Finanziaria. Governo 7 volte ko. Maggioranza e opposizioni compatte solo contro i regionali

ScioperoUna Caporetto. Il governo di Rosario Crocetta e la maggioranza escono con le ossa rotte dall’Assemblea regionale, che questo pomeriggio ha cominciato a votare il bilancio di previsione 2016-2018, manovra da 24 miliardi di euro.

Per 7 volte consecutive il governo è andato sotto in aula, battuto su quattro emendamenti delle opposizioni, uno dei quali taglia 24 mila euro al capitolo delle spese per le missioni del governatore, e persino su due emendamenti tecnici a firma dell’assessore all’Economia, Alessandro Baccei.

Si tornerà in aula domani pomeriggio, con la maggioranza che tenterà nel frattempo di serrare i ranghi.

Nei corridoi di Palazzo dei Normanni c’è chi sussurra che se non cambierà il clima sarà probabile il ricorso almeno a un altro mese di esercizio provvisorio.

Approvato bilancio interno Ars. Ancora una volta deputati e dipendenti Ars escono quasi indenni dalla spending review

Ars-vuota-foto-di-giorgio-ciaccio-624x300I tagli approvati dall’Ars al proprio bilancio sono poca cosa.

Il Parlamento regionale l’anno prossimo costerà 155 milioni e 185 mila euro, 2,8 milioni di euro in meno rispetto all’anno che sta per finire, ma resta invariato il costo per il personale, 5 milioni e 130 mila euro.

È quasi invariata la parte relativa agli stipendi dei deputati, diaria e rimborsi, che da 16 milioni e 158 mila passa a 16 milioni e 138 mila. Scende invece di 200 mila euro la spesa per le retribuzioni del personale, 25 milioni e mezzo.

Anche per quanto riguarda le collaborazioni esterne di Consiglio di presidenza e commissioni parlamentari, la spesa è invariata, in tutto 3 milioni e 160 mila euro.

Accordo Regno Unito-UE. Le concessioni fatte a Londra per tenere in vita artificialmente un’Europa che non c’è più

EuroscetticiNei giorni scorsi il premier inglese David Cameron ha patteggiato la sua permanenza in europa, ottenendo fra l’altro non solo la libertà monetaria ed il completo controllo sulle banche inglesi, ma anche la possibilità di non ammettere al welfar inglese pure i cittadini comunitari che dovranno aspettare 4 anni prima di accedere pienamente a tutti i vantaggi del welfare britannico.

Si è, inoltre, tirato fuori dai circuiti dell’accoglienza migratoria ottenendo l’esenzione dal concetto di “ever closer Union” (“Unione sempre più stretta”), il principio su cui si fonda l’Europa sin dal Trattato di Roma del 1957.

Insomma l’Inghilterra si prenderà solo i vantaggi di un’adesione “speciale” all’Unione europea, lasciando gli svantaggi agli altri stati.

“Ora potrò raccomandare di votare sì al referendum” di giugno per far sì che la Gran Bretagna resti nell’Unione, ha detto il premier conservatore dopo la maratona negoziale durata 40 ore.

Io aggiungo: ovviamente!!

Che senso ha un accordo del genere?

Il nostro premier Renzi considera l’accordo un buon compromesso.

A questo punto c’è da aspettarsi che anche altri stati puntino i piedi e facciano altrettanto.