I sindaci senza soldi protestano e Baccei li accontenta depredando il Fondo Pensioni

ScioperoLa proposta di prestare i soldi del Fondo Pensioni ai comuni in difficoltà, era stata avanzata qualche giorno fa dal gruppo parlamentare di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana e illustrata nel corso di una conferenza stampa. Ne avevo dato la notizia in questo post (Fondo Pensioni. Vorrebbero depredare (di nuovo) i soldi accantonati per le pensioni dei regionali per prestarli ai comuni?).

Baccei ha colto la palla al balzo e ha già predisposto l’emendamento per depredare i soldi dei contributi versati dai dipendenti regionali e accantonati per le pensioni, per prestarli ai comuni.

Vista la situazione di dissesto in cui versano i comuni, sono certo che sono soldi che non vedremo mai più.
Altro che prestiti e anticipi di buonuscita ai dipendenti regionali!!

“Stiamo verificando con gli uffici una soluzione per andare incontro alle necessità di comuni e liberi consorzi: un prestito utilizzando la liquidità dal fondo pensioni regionale che sia fatto direttamente ai comuni senza passare dalla Regione, il cui ruolo diventa solo di garante. La soluzione individuata precedentemente, utilizzando i fondi Pac, non è ben accetta dai sindaci per la tempistica”. Queste le parole dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei, che ha svolto l’ultimo intervento dell’incontro organizzato oggi a Palazzo dei Normanni a Palermo, tra sindaci di mezza Sicilia (erano più di cento), il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, i vertici dell’Anci Sicilia tra cui il Presidente Leoluca Orlando, gli assessori all’Economia Alessandro Baccei , alle Autonomie locali Luisa Lanteri ed i capigruppo dell’Ars.

Il pasticcio dei testimoni di giustizia. Accusati e accusatori nello stesso ufficio

Testimoni di giustizia
Repubblica del 26 febbraio 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars clicca sopra l’immagine

I testimoni di giustizia, cittadini che hanno denunciato nelle aule giudiziarie gravi episodi di mafia, sono sul piede di guerra per l’ennesimo intoppo di una vicenda paradossale: avevano salutato con entusiasmo l’assunzione voluta dal governatore Crocetta ma si sono trovati per motivi di sicurezza a dover prestare servizio fuori dalla Sicilia nell’unica sede possibile, l'”ambasciata” della Regione a Roma che scoppia di personale e non offre adeguate tutele.

In compenso, l’Ars ha votato l’assunzione di altri nove testimoni di giustizia, che si sommano ai 16 già “dirottati” sulla sede romana di via Marghera. La stessa dirigente dell’ufficio, Maria Stimolo, parla di «esubero di personale non più sostenibile»