In Sicilia, si sa, il Viceré sta sempre sopra al Re

Il Fatto Quotidiano del 29 dicembre 2017

di Pietrangelo Buttafuoco

È la gatta sul tetto che scotta, Vincenzo Figuccia, assessore in fuga dalla giunta di governo di Nello Musumeci in Sicilia. C’è da decidere sui soldi dovuti ai burocrati del mandarinato dell’Ars, ovvero il parlamento siciliano, e sul tetto dei 240.000 euro salta la santa pace. Gianfranco Miccichè – presidente dell’assemblea – sceglie di dare un segnale ai vecchi dinosauri, “Non ci saranno riduzioni degli emolumenti”, e l’assessore indicato dall’Udc, prende cappello e se ne va: “Lo sapevo, votare Miccichè è stato il nostro errore”. Chi si guardò, si salvò, potrebbe dirsi.

Niente, in tema di Sicilia, è come sembra. Fatto è che tra poco meno di un mese, nell’isola, succede il vivamaria. Non si saprà più, infatti, dove mettere l’immondizia e Vincenzo Figuccia, assessore incaricato all’Energia e servizi di pubblica utilità – e cioè il responsabile dello smaltimento dei rifiuti – un pensiero alla sua privata utilità deve pur averlo avuto: “Tante notti insonni e 20 ore di lavoro al giorno per pianificare le attività dei prossimi mesi”. Troppo di troppo, insomma. E Figuccia s’è dimesso.

Bollette, pedaggi e tariffe. La stangata di Capodanno

La Stampa del 27 dicembre 2017

Con l’anno nuovo arrivano raffiche di rincari sulle bollette, sui pedaggi e sulle altre tariffe: l’Adusbef prevede 591 euro aggiuntivi per queste voci, che salgono a +952 euro sulla famiglia italiana media aggiungendo le spese extra per i prodotti di consumo.