Riclassificazione. Proclamato lo stato di agitazione del personale regionale

Palermo, 7 marzo 2019
Da alcuni giorni, lavoratori soprattutto di categoria A e B, in particolare dei Centri per l’Impiego della Sicilia, hanno deciso di attenersi scrupolosamente alle mansioni proprie della categoria di appartenenza, aderendo a una sorta di stato di agitazione promosso da alcuni dipendenti. Una misura più volte proposta proprio dal sindacato Cobas/Codir per sensibilizzare l’Amministrazione al riconoscimento del proprio ruolo e delle mansioni effettivamente svolte per velocizzare la riclassificazione, che oggi pare ostacolata dall’ostruzionismo di un’organizzazione sindacale che causa il rinvio delle riunioni convocate dall’Aran Sicilia, presentandosi pur non avendone titolo (non avendo condiviso il percorso contrattuale che prevede un apposito tavolo tecnico).

Poiché lo stato di agitazione dei lavoratori può essere legittimamente proclamato senza incorrere in sanzioni di alcun tipo solo da un’organizzazione sindacale formalmente riconosciuta, il Cobas-Codir, responsabilmente, e facendo proprie le ragioni della protesta, anche al fine di evitare possibili rischi o ritorsioni nei confronti dei lavoratori, proclama lo stato di agitazione del personale che, in assenza di ordini di servizio dettagliati, si atterrà scrupolosamente alle mansioni proprie della categoria di appartenenza.

Lo stato di agitazione riguarda tutti i dipendenti regionali (categorie A, B, C, D) appartenenti a tutti i rami dell’Amministrazione regionale e degli enti di cui all’art. 1 della l.r. 10/2000: i lavoratori, in assenza di ordini di servizio dettagliati, si atterranno scrupolosamente alle mansioni proprie della categoria di appartenenza.

Avvertiamo i dirigenti e i vari responsabili di tutti gli uffici (in particolare i CPI) che saranno intraprese nei loro confronti opportune azioni legali qualora si dovesse avere notizia di ritorsioni, anche solo psicologiche, nei confronti degli interessati (“da domani pulisci i cessi”, “da domani passi lo straccio”, etc..).

Occorre anche precisare che, nell’ambito del “ciclo della performance” e della conseguente valutazione del personale, ogni prestazione lavorativa richiesta (siano esse proprie della categoria o superiori) va assegnata a tutti i lavoratori (compresi quelli di categoria A e B) con provvedimento formale (atto scritto) in quanto, successivamente, dalla valutazione di suddette prestazioni discende l’attribuzione del salario accessorio (ciò vale anche per la recente nota a firma della dirigente generale del Dipartimento Lavoro, preoccupata solo delle possibili ripercussioni della protesta sul buon esito dell’iter relativo al reddito di cittadinanza, che sembrerebbe invitare i lavoratori a sospendere lo stato di agitazione per continuare a svolgere in nero mansioni superiori).

Il Cobas-Codir, ritenendo che la vertenza possa e debba risolversi nell’alveo naturale e previsto dalle leggi del processo di riclassificazione, ha già sollecitato il Presidente dell’Aran Sicilia e l’Assessore al ramo per definire senza indugio il percorso al fine di pervenire in tempi brevissimi alla riclassificazione di tutto il personale.

Invitiamo i lavoratori tutti a diffidare (con le elezioni europee alle porte…) dei politici che promettono l’approvazione di norme beffa che contrastano palesemente con la normativa nazionale sul pubblico impiego (D.lgs 165/2001 e D.lgs 150/09) prendendosi gioco dei creduloni di turno.

Invitiamo, inoltre, i lavoratori a diffidare di alcuni che vanno in giro predicando che “il contratto fa tutto schifo”. Costoro non hanno mai presentato a nessuno alternative contrattuali credibili che potessero passare indenni dall’esame della Corte dei Conti; siamo pure certi che anche coloro che non hanno firmato il contratto, successivamente, invocando una presunta sottoscrizione tecnica (e con il trucco di mille riserve che lasciano il tempo che trovano), correranno a sottoscrivere il contratto non appena sarà esitato dalla Corte dei Conti. Gabbando coloro che in buona fede gli hanno creduto in questi giorni?

INVITIAMO, PERTANTO, I LAVORATORI A GUARDARE CON SERIETA’ E FIDUCIA LA DEFINIZIONE DEL PERCORSO CONTRATTUALE, COMPRESI I LAVORI DELLA COMMISSIONE PARITETICA E A SEGUIRE LE INDICAZIONI DEL COBAS-CODIR, EVITANDO DI ESPORSI A LIVELLO PERSONALE IN AZIONI ESTEMPORANEE/KAMIKAZE IN ASSENZA DELLE NECESSARIE COPERTURE SINDACALI E LEGALI, FORSE RISCHIANDO PURE DI FARE LA FIGURA DEGLI “UTILI IDIOTI” CHE PORTANO ACQUA SOLO AL GIOCO DI QUALCUNO CHE IN REALTA’ SI GUARDA SOLO LA PROPRIA POSIZIONE PERSONALE E NON IL RISPETTO DEI DIRITTI DI TUTTI.