L’ultimo sfregio del governo Musumeci…

Palermo, 18 dicembre 2020
Negli ultimi TRE anni, per effetto delle scelte operate dal Presidente Regionale e dall’Assessore Grasso, la macchina amministrativa regionale non ha avuto la crescita auspicata. Entrambi sono stati capaci di rendere dichiarazioni che da un punto di vista giornalistico gridano allo scandalo, ma che non rappresentano lo specchio della verità. La reale inconcludenza della mancata crescita è tutta da attribuire allo stesso vertice governativo, che risultando un brillante showman, tra l’altro conteso dalle varie emittenti televisive, facilmente si distrae dagli obiettivi politici profusi nella campagna elettorale. Oggi, come allora, le varie dichiarazioni rappresentano per lo più “spot di propaganda politica”. In questi anni si è potuto “apprezzare” l’impegno del Governatore per l’attenzione riposta ad Ambelia, all’acquisto di divise da destinare al personale di categoria A e B (che vengono continuamente utilizzati in mansioni superiori), alla mancata riqualificazione del personale regionale, ecc. ecc.
Il Presidente della Regione siciliana, sfuggendo ad un reale confronto con le parti sociali, CON LE SUE AFFERMAZIONI ha voluto consegnare all’opinione pubblica nazionale un’immagine distorta dell’operato dei dipendenti regionali, colpevolizzandoli e imputandogli la colpa della mancata crescita della Regione.
Così, oggi, i lavoratori regionali (probabilmente i soli in tutta Italia esclusi ancora dalla possibilità di effettuare un concorso interno ai sensi della Madia) devono portare il fardello di essere stati abbandonati dal capo dell’Amministrazione che ha deciso di non impegnarsi per determinare un reale cambiamento.
Auspichiamo, ovviamente, che il presidente della Regione metta da parte le giostre dei cavalli per dedicarsi realmente al bene della Sicilia con meno chiacchiere e più sostanza, per rilanciare realmente l’Amministrazione.
L’anno 2020 passerà come l’anno (bisestile…) che ha segnato un cambiamento nella nostra vita a causa del covid-19, ma sarà ricordato anche per l’inerzia dell’esecutivo di governo che, però, proprio per una mancanza di politica attiva sta relegando la Sicilia (e i comuni) a fanalino di coda per qualità della vita, efficienza e servizi.
La macchina amministrativa, infatti, che dovrebbe rappresentare il motore dello sviluppo dell’Isola, continua a essere organizzata in maniera sequenziale di tipo “borbonico” attraverso filiere produttive degli atti amministrativi in cui basta un inceppamento del processo per bloccare tutto. La classe politica deve capire che la Sicilia ha bisogno di un nuovo sistema organizzativo che preveda in modo diverso le procedure, eliminando l’imbuto amministrativo costituito dai vertici amministrativi e politici che tutto vogliono controllare e mediare senza consentire così la piena efficienza amministrativa ai vari livelli.
Ovviamente la politica e l’alta burocrazia è totalmente responsabile dello status quo, ma il presidente anziché riflettere sui risultati impietosi della sua azione scarica il fallimento su chi attua le sue direttive politiche!
Per oltre quattro mesi, come fulgido esempio di snellimento procedurale, il presidente ha tenuto sul suo tavolo la documentazione relativa alla performance del 2019 così come prevista contrattualmente, pregiudicando molto probabilmente il diritto per i regionali di avere liquidato le spettanze entro l’anno 2020. Il presidente ha lasciato, oggi, al collegio dell’OIV, l’organismo esterno delegato alla certificazione, il cerino in mano per la responsabilità di dovere validare la performance organizzativa dell’Amministrazione regionale, in altre parole certificare i risultati ottenuti dall’intera amministrazione in tutte le sue articolazioni (dipartimenti e uffici equiparati) dopo avere dichiarato pubblicamente che l’80% dei dipendenti (comparto e dirigenza) si gratta la pancia. E’ facile, quindi, fare populismo indicando a un’opinione pubblica sempre più stanca della crisi morale ed economica il lavoratore regionale come il nemico con cui schermare la propria incapacità governativa!
Le OO.SS. che, per motivazioni diverse, hanno comunque espresso la propria contrarietà al sistema di misurazione e valutazione della performance 2019 anche per l’assenza, in caso di contestazione della valutazione, di una procedura di conciliazione affidata ad un organismo terzo, hanno già chiesto al dipartimento funzione pubblica e alla ragioneria generale il prolungamento dei tempi di chiusura per la registrazione dei decreti relativi al Ford 2019 qualora l’OIV dovesse esitare positivamente gli atti relativi alla performance al fine di potere consentire l’immediato pagamento delle spettanze al personale che già attende il dovuto da 12 mesi a causa dei ritardi cagionati da un governo regionale (quello sì) composto da inetti grattapancia.

Il dipendente ha sempre diritto ad accedere al proprio fascicolo personale

Un lavoratore formulava all’Amministrazione un’istanza di accesso con cui chiedeva di acquisire copia di ogni lettera, atto o documento, a qualunque livello gerarchico a seguito del provvedimenti riguardanti un suo trasferimento ad altre sedi di servizio, prima d’ufficio e poi a domanda. Alla stessa veniva negato l’accesso rappresentando la mancanza di interesse concreto e attuale connesso ad una situazione giuridicamente rilevante. Avverso il rigetto della sua istanza di accesso il ricorrente adiva la Commissione affinché riesaminasse il caso e, valutata la legittimità del rigetto dell’istanza di accesso, ai sensi e per gli effetti dell’art. 25 della legge n. 241/1990, assumesse le conseguenti determinazioni.

Il comune di Trapani bandisce concorsi dopo quasi 30 anni. Prevista la quota riservata per le progressioni verticali

Il comune di Trapani ha approvato il fabbisogno triennale del personale, così è stata disposta la pubblicazione dei concorsi per soli titoli per l’assunzione a tempo indeterminato di 12 dipendenti di categoria “D”, di cui : 1 istruttore informatico, 4 istruttori direttivi amministrativi, 4 istruttori tecnici, 2 istruttori contabili e 1 un giornalista iscritto all’albo. Al pari e sempre per titoli, l’assunzione con contratto di formazione, per la durata 12 mesi, convertibile alla scadenza a tempo indeterminato, per n. 6 vigili urbani di categoria “C”, nonché la progressione verticale, a favore del personale interno dell’ente, per transitare dalla categoria “C” a quella “D”, nei profili di istruttore amministrativo per 2 unità: n. 1 istruttore direttivo tecnico e n. 1 istruttore direttivo contabile.

In questo percorso, si premieranno, nei limiti previsti dalle norme, anche le professionalità maturate all’interno dell’ente” – dichiarano gli assessori Safina e La Porta.

Ecco tutte le novità del Decreto Legge di Natale: Italia Rossa ed Arancione

Tratto da Lentepubblica.it

Tutte le novità del Decreto legge di Natale

Si istituisce dunque una zona rossa e una zona arancione che si alterneranno nei festivi e prefestivi.

In pratica dal 24 dicembre al 6 gennaio l’Italia sarà zona rossa nei giorni festivi e prefestivi e zona arancione nei giorni lavorativi.

ZONA ROSSA

Dunque: 24, 25, 26,27 e 31 Dicembre 2020 e 1, 2, 3, 5, 6 Gennaio 2021 = ZONA ROSSA.

Resteranno aperti solo:

  • Supermercati
  • Beni Alimentari
  • Farmacie
  • Edicole
  • Tabaccherie
  • Lavanderie
  • Parruchieri
  • Barbieri

Consentita dalle ore 5 alle 22 la visita a parenti ed amici per un massimo di 2 persone, con minori di 14 anni esclusi dal conteggio.

Lo spostamento verso le abitazioni private è dunque consentito:

  • nei limiti di due persone per ciascuna di esse, ulteriori a quelle ivi già conviventi
  • una sola volta al giorno
  • verso una sola abitazione 
  • in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22 

ZONA ARANCIONE

28, 29, 30 Dicembre 2020 e 4 Gennaio 2021 = ZONA ARANCIONE

Durante la zona arancione si potrà uscire dal territorio dei piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti, entro un raggio di 30 chilometri.

Nel testo, infine, c’è anche un riferimento alle sanzioni che rimanda a quelle già previste nel decreto del 25 marzo scorso.

Ricordiamo anche che il Veneto aveva già anticipato il Governo e le altre Regioni: da sabato 19 dicembre al 6 gennaio vietato uscire dal Comune di residenza dopo le ore 14. La decisione del presidente Luca Zaia anticipa dunque le restrizioni in arrivo per le festività su tutto il territorio nazionale.

Interessante intervista rilasciata al QdS da Gianpaolo Simone segretario regionale Dirsi

Il ricambio generazionale è sicuramente una esigenza improcrastinabile ma se non avviene contestualmente ad una organica riforma dell’Amministrazione regionale non servirà a nulla e per riforma dell’Amministrazione non mi riferisco di certo alla riorganizzazione dei dipartimenti.

Il presidente Musumeci nei tre anni circa di mandato non ha mai ribadisco e sottolineo mai, incontrato i sindacati. Abbiamo più volte sollecitato il Presidente ad un confronto. Purtroppo, il Presidente Musumeci ha scelto una altra strada, quella che gli fa avere maggiore visibilità grazie alla cassa di risonanza dei giornali che di contro fanno maggiori lettori senza alcun approfondimento, alimentando luoghi comuni vecchi di decenni.

 

Manifestazione di interesse presso il Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana

Manifestazione di interesse per l’individuazione di personale regionale, del comparto non dirigenziale, da assegnare al Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana, nella misura di n. 100 unità di cat. B, su istanza volontaria e con la possibilità di riconoscimento dell’indennità una tantum prevista dall’art. 62 del c.c.r.l. vigente.

Il personale interessato alla presente manifestazione di interesse dovrà trasmettere, entro e non oltre trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente avvito, apposita istanza di adesione, direttamente al Comando del Corpo Forestale, inserendo i propri dati anagrafici ed il dipartimento di provenienza, corredata dal curriculum vitae e dalla copia di un valido documento di identità, ai seguenti indirizzi di posta elettronica: comando. [email protected]

Salario accessorio 2019, dopo 12 mesi il governo regionale non salda le prestazioni ai lavoratori

Palermo , 17 dicembre 2020
Il presidente della Regione siciliana, con il suo atteggiamento offensivo verso i dipendenti regionali e con il colpevole ritardo accumulato (ben 4 mesi per validare la relazione sulla performance 2019), si sta prendendo gioco di tutti i dipendenti regionali, non consentendo, di fatto, all”OIV (Organismo indipendente di valutazione) di validare la relazione in tempo utile per consentire il pagamento delle spettanze maturate dai dipendenti regionali alla data del 31 dicembre 2019 per prestazioni avvenute anche 24 mesi fa.
Le segreterie regionali delle organizzazioni sindacali CGIL,UIL-FPL, COBAS-CODIR, S.A.Di.R.S. e UGL FNA imputano unicamente al presidente della regione e soltanto a lui la responsabilità di quanto avvenuto, intravedendo in ciò l’ultimo di una serie di atteggiamenti, atti di ostracismo e offese, nei confronti del proprio personale che non hanno precedenti nella storia e nello stile dei presidenti della regione siciliana.
Su di lui pesa, quindi, la responsabilità politica di quanto sta avvenendo in questi giorni, relativamente al mancato pagamento del salario accessorio e delle prestazioni accessorie; ma vanno anche accertate eventuali responsabilità dei vertici amministrativi per eventuali atti amministrativi che non siano esitati nei tempi dovuti.

Il Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro è stato aggiornato: ecco le novità

Tratto da Lentepubblica.it

Il Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro è stato aggiornato: ecco quali sono le ultime novità.


Disponibile il decreto legislativo 9 aprile 2008 n.81 – Testo Unico sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro, aggiornato al mese di novembre 2020. La nota di aggiornamento risulta emanata dall’Ispettorato nazionale del Lavoro, e riguarda le norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro con l’aggiornamento alle ultime norme.

Per un approfondimento sulla tutela e sulla sicurezza del lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni cliccate qui.

Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro: gli ultimi aggiornamenti

LA nuova edizione aggiornata segue pertanto l’ultima pubblicata a gennaio e contiene tutte le modifiche fino a novembre 2020.

In sostanza nelle novità di novembre 2020, sintetizzate dall’Ispettorato per il Lavoro, troviamo tra le altre cose in aggiunta:

  • la Circolare del 29/04/2020 del Ministero della Salute contente indicazioni operative relative alle attività del medico competente nel contesto delle misure per il contrasto e il contenimento delladiffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro e nella collettività
  • ed il Decreto 7 agosto 2020 – Abilitazione alla conduzione di generatori di vapore;
  • poi la Circolare n. 13 del 04/09/2020, congiunta tra il Ministero del Lavoro e dellePolitiche Sociali e il Ministero della Salute riguardante chiarimenti su lavoratori fragili e Covid-19;
  • e la lettera circolare dell’INL del 23/10/2020 prot. 3395 sul Decreto n. 94 del 7 agosto 2020 in materia di abilitazione alla conduzione di generatori di vapore.

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AVVISO. Blocco prepensionamenti a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 235 del 22 ottobre 2020. I legali del Cobas/Codir predispongono diffida propedeutica ad eventuale ricorso

I legali del Cobas/Codir hanno predisposto una diffida avverso il provvedimento di archiviazione dell’istanza di prepensionamento per coloro che sono rimasti bloccati a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 235 del 22 ottobre 2020.

La diffida e l’eventuale ricorso trovano il loro fondamento nel fatto che, se è vero che a seguito di una pronuncia del Giudice delle Leggi una disposizione normativa in vigore perde il suo effetto dal giorno successivo alla pubblicazione, tuttavia, l’efficacia retroattiva delle pronunce d’illegittimità costituzionale, prevista in via generale non può incidere su una situazione sostanziale già definitivamente consolidatasi ovvero la maturazione del requisito pensionistico in data antecedente alla data di pubblicazione della sentenza della Corte (11/11/2020).

Intervista al ministro Dadone. “Lavorare anche di sera. Dirigenti diventano manager”

“Oggi – risponde la ministra della Pa – siamo ad almeno il 50 per cento di quel personale con mansioni possibili da remoto. L’idea è di arrivare almeno al 60 e cambiare l’idea di lavoro” e “se un dipendente lavora meglio di sera – assicura Dadone – potrà farlo su pratiche che possano essere evase di notte: contano i risultati su obiettivi individuali, che tengano conto della persona e del suo valore aggiunto”, conclude la ministra.