Sindacando - il Blog di Benedetto Mineo
Blog dei dipendenti della Regione Siciliana
Con deliberazione n. 600 del 17 dicembre 2020 – “Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA) 2014/2020 – II fase – Modifiche ed integrazioni – reingegnerizzazione di processi dell’Amministrazione. Cantiere 4 – Risorse umane – linea di intervento 4.2-Sistema unico della rilevazione delle presenze”, la Giunta regionale ha apprezzato la proposta formulata dal Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale concernente l’adozione, nell’ambito del progetto di analisi, mappatura e reingegnerizzazione dei processi dell’Amministrazione Regionale, di un sistema unico integrato di rilevazione delle presenze del personale regionale che comporterà, per il suo impatto innovativo mediante utilizzo di tecnologie unificate, una significativa riduzione di risorse lavorative dedicate all’attività di rilevazione delle presenze del personale regionale e adempimenti discendenti, con una migliore razionalizzazione ed impiego delle risorse umane negli Uffici regionali.
“Non sono favorevole ai vaccini obbligatori per i dipendenti pubblici”, attacca la ministra cinquestelle della Pa, Fabiana Dadone, replicando così alla sottosegretaria dem alla Salute, Sandra Zampa. Proprio Zampa, infatti, questa mattina intervenendo alla trasmissione Agorà su Rai3 ha dichiarato: “Credo che l’obbligatorietà del vaccino debba essere una pre-condizione per chi lavora nel pubblico”. La sottosegretaria ha poi aggiunto: “Se ci dovessimo rendere conto che evidentemente c’è un rifiuto che non si riesce a superare, penso che nel pubblico non si possa lavorare”. Insomma per Zampa chi non accetterà la somministrazione del vaccino dovrebbe essere licenziato dalla pubblica amministrazione.
La Funzione Pubblica ha risposto ad un quesito riguardante la legittimità della corresponsione dei buoni pasto e del compenso forfettario per consumi energetici e telefonici in regime di lavoro agile.
Il Ministero fa riferimento alla richiesta di parere in ordine a due specifici quesiti:
“…una somma forfettaria pro-capite per ogni giornata lavorativa prestata nel periodo emergenziale, a titolo di rimborso per consumi energetici e telefonici domestici affrontati per l’assolvimento degli adempimenti informatici connessi al lavoro agile…”
Per quanto riguarda il primo quesito, si richiama al riguardo la Circolare esplicativa n. 2 del 1 aprile 2020 adottata dal Ministro per la pubblica amministrazione ed avente ad oggetto “Misure recate dal decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18”.
Con questa Circolare, nell’ambito di una serie di indicazioni generali fornite alle amministrazioni durante la fase emergenziale, è stato precisato che il personale in smart working non ha un automatico diritto al buono pasto, essendo rimesse a ciascuna PA le determinazioni di competenza circa la sussistenza delle condizioni per l’erogazione.
Successivamente alla richiamata Circolare, il Dipartimento ha reso ad alcune amministrazioni richiedenti ulteriori specifici pareri in merito.
Nell’ultimo (parere n. 55945), in particolare, si espone che il riconoscimento dei buoni pasto, in assenza di specificheprevisioni ostative rinvenibili nella disciplina normativa e contrattuale vigente, rappresenta una decisione rimessa esclusivamente alle autonome scelte organizzativee gestionali di ciascuna amministrazione ed alle conseguenti misure intraprese per garantirne l’osservanza.
Infine, relativamente al secondo quesito, si evidenzia che – in mancanza di un preciso fondamento normativo o negoziale in grado di sorreggere l’ipotizzato riconoscimento di somme aggiuntive al personale che presta lavoro in modalità agile – tale soluzione non risulta praticabile, dovendosi, quindi, condividere il parere espresso dal Collegio dei revisori.
A questo link potete consultare il testo completo del parere della Funzione Pubblica.
Le infezioni da Covid-19 di origine professionale denunciate all’Inail alla data del 30 novembre sono 104.328, pari al 20,9% del complesso delle denunce di infortunio sul lavoro pervenute dall’inizio dell’anno e al 13% dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data. Rispetto alle 66.781 denunce rilevate alla data del 31 ottobre i casi in più sono 37.547, di cui 27.788 riferiti a novembre e 9.399 a ottobre.
Come emerge dall’11esimo report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, pubblicato oggi insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento regionali, la “seconda ondata” dei contagi ha avuto un impatto più significativo della prima anche in ambito lavorativo. Nel bimestre ottobre-novembre, infatti, si rileva il picco dei contagi con quasi 49mila denunce di infortunio (pari al 47% del totale) rispetto alle circa 46.500 registrate nel bimestre marzo-aprile. Il divario, peraltro, è destinato ad aumentare nella prossima rilevazione per effetto del consolidamento particolarmente influente sull’ultimo mese della serie.
I casi mortali sono….continua a leggere
In questo momento storico di preoccupazione e incertezza dobbiamo volgere lo sguardo al futuro con sincera fiducia e con la giusta forza. Sono convinto che le difficoltà ci insegnano a vivere giorno per giorno, a prendere il meglio di ogni momento, a comprendere i valori della famiglia e del lavoro. La storia ci insegna che l’uomo ha sempre trovato la giusta forza per superare i momenti più difficili e bui.
Con questo porgo i migliori auguri di un sereno Natale e di un 2021 siamo ricco di salute, gioia e serenità.
La ministra della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, interviene sulle polemiche scatenate da alcune notizie di stampa: “Voglio sgomberare il campo da qualsiasi equivoco – dice- lo smart working non è un’arma a favore o contro il lavoratore, è un modo di organizzare il lavoro per rendere la Pa più efficiente. Se non raggiungi gli obiettivi, devi andare a casa. Il lavoro agile valorizza i risultati: chi si gira i pollici, deve essere accompagnato fuori, a prescindere dallo stesso lavoro agile, anche se poi quest’ultimo aiuta a stanare chi lavora poco. L’ho sempre detto”.
Cambiano le pagelle per gli statali con l’arrivo dei piani organizzativi del lavoro agile. Le valutazioni saranno ravvicinate nel tempo per gli smart worker dello Stato: da gennaio i “voti” saranno mensili. Chi lavorerà meno però non dovrebbe subire sanzioni sotto il profilo retributivo. A Palazzo Vidoni si pensa semmai a far tornare i meno produttivi subito in ufficio.
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