Formazione e aggiornamento dei dipendenti pubblici: siglato Protocollo d’intesa tra Brunetta e la Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa

Potenziare al massimo la formazione, l’aggiornamento professionale e lo sviluppo di competenze dei dipendenti pubblici, attraverso collaborazioni e specifiche convenzioni con le Università. È questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa siglato oggi a Palazzo Vidoni tra la Ministra dell’Università e della Ricerca, Prof.ssa Maria Cristina Messa, e il Ministro per la Pubblica amministrazione, On. Prof. Renato Brunetta.

Il Protocollo definisce una cornice istituzionale, condivisa tra i due Ministri, in vista dei futuri accordi operativi con primarie Università ed enti di ricerca su tutto il territorio nazionale per accrescere il livello di formazione e aggiornamento professionale del personale delle amministrazioni pubbliche, come leva indispensabile per migliorare la qualità dei servizi offerti a cittadini e imprese e per garantire l’efficiente attuazione del Pnrr.

Il Protocollo promuove, in particolare:

  • misure per favorire l’iscrizione dei dipendenti pubblici a corsi di laurea, anche magistrali;
  • valorizzazione delle esperienze di dottorato nelle amministrazioni;
  • elaborazione di programmi di ricerca coerenti con gli interessi specifici di singole amministrazioni;
  • individuazione di percorsi formativi per l’orientamento professionale;
  • individuazione di percorsi per il conseguimento dei titoli di studio di interesse;
  • partecipazione a master di primo e secondo livello, sempre nella logica della formazione permanente e di contenuti didattici rispondenti allo sviluppo delle tematiche di interesse delle amministrazioni di appartenenza;
  • attuazione di misure in materia di contratti di apprendistato di alta formazione e promozione della formazione nell’ambito dei contratti a tempo determinato.

Apposite clausole prevedono la collaborazione tra i Ministri anche per la promozione e la conoscenza, da parte dei cittadini e delle imprese, delle finalità e dei contenuti del Pnrr, anche attraverso eventi periodici di coinvolgimento delle Università (dottorandi, assegnisti, ricercatori). Il Ministro per la Pubblica amministrazione e il Dipartimento della Funzione pubblica potranno avvalersi della collaborazione della Scuola Nazionale dell’Amministrazione e di Formez Pa.

L’attuazione e il monitoraggio degli interventi saranno affidati a un Comitato che vedrà anche la partecipazione della Crui.

Brunetta: “Chi più si forma, più viene pagato, più fa carriera. È la chiave per un salto di qualità della Pubblica amministrazione”

“Questo Protocollo – ha sottolineato il Ministro Brunetta – riguarda l’intero ciclo di vita dei dipendenti pubblici, a partire dai neo-assunti con contratti di apprendistato. Daremo a tutti la possibilità di laurearsi, frequentare master e corsi di perfezionamento a condizioni speciali e agevolate, seguire programmi di studio e di lavoro all’estero. L’intesa, che segue la valorizzazione dei dottorati nei nuovi reclutamenti della Pa che passeranno dal portale InPa, ci offre subito la possibilità di firmare convenzioni con grandi Università. Per la formazione e lo sviluppo del personale pubblico il Piano nazionale di ripresa e resilienza mette a disposizione quasi un miliardo. Lavoro perché si attivi un circolo virtuoso: chi più si forma, più viene pagato, più fa carriera. È la chiave per un salto di qualità della Pubblica amministrazione”.

Messa: “Il Protocollo dà un concreto segnale di come si vogliano valorizzare le competenze”.

P.A., niente smart working e scatti di anzianità senza il Green pass

tratto da filodiritto.com

Dal 15 ottobre al fino al 31 dicembre 2021 (il termine ultimo dello stato di emergenza), il Certificato verde sarà obbligatorio per accedere a tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati.

È quanto previsto dalle linee guida (ancora in forma di bozza), firmate dal Ministro della Salute Roberto Speranza e da quello della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che attuano il provvedimento approvato il 16 settembre.

Tale obbligo è stato esteso anche a quella categoria di lavoratori che per esercitare la loro professione entrano nelle case private dei cittadini, come ad esempio colf o badanti, ma anche l’idraulico o l’elettricista che deve fare una riparazione.

Il Ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta si è espresso sulla questione smart working per i dipendenti della P.A., ritenendo che non dovrà essere consentito in alcun modo che il lavoratore sprovvisto di Certificazione verde permanga nella struttura pubblica, anche a fini diversi, o che il medesimo sia adibito a lavoro agile in sostituzione della prestazione non eseguibile in presenza.

Brunetta è stato molto chiaro.

Lo smart working, non potrà essere un’alternativa al lavoro in presenza per chi non ha il Certificato verde.

L’obbligo non varrà solo per i dipendenti, ma anche per i visitatori: autorità politiche, componenti delle giunte e delle assemblee delle autonomie locali e regionali, ma anche i dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi di pulizia o quelli di ristorazione, il personale addetto alla manutenzione e al rifornimento dei distributori automatici di caffè e merendine, soggetti frequentatori di corsi di formazione e i corrieri che recapitano posta d’ufficio o privata.

I controlli sui Green pass spettano al dirigente apicale di ciascuna amministrazione che può delegare la funzione a uno specifico personale. L’accertamento può essere svolto all’accesso della struttura, a campione o a tappeto, con o senza sistemi automatici.

Ogni struttura pubblica dovrà effettuare i controlli all’ingresso degli uffici ogni giorno su almeno il 30% del personale presente in maniera omogenea con un criterio di rotazione su tutto il personale dipendente con priorità nella fascia antimeridiana della giornata lavorativa.

Al lavoratore senza Green pass valido o che si rifiuti di esibirlo alla richiesta del personale adibito, dovrà essere impedito l’ingresso nella struttura.

Se l’accertamento verrà effettuato dopo l’accesso agli uffici pubblici e il lavoratore verrà sorpreso senza Certificazione valida, in tal caso il dirigente dovrà intimare al dipendente di lasciare immediatamente il posto di lavoro e sarà tenuto ad avviare anche la procedura sanzionatoria.

Le linee guida, firmate dal Ministro della Salute Roberto Speranza e da quello della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, precisano che: “in relazione alle giornate di assenza ingiustificata, al lavoratore non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati, intendendosi qualsiasi componente della retribuzione (anche di natura previdenziale) avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario comunque denominato, previsto per la giornata di lavoro non prestata». Inoltre «i giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione di ferie e comportano la corrispondente perdita di anzianità di servizio”.

 

Hanno fatto credere che i fondi del Pnrr fossero soldi in regalo. Purtroppo non è così. Per compensare l’UE vuole spending review e riforma delle pensioni

Hanno fatto credere che i fondi del Pnrr fossero soldi in regalo. Purtroppo non è così. Draghi è senza dubbio il garante della restituzione del debito. L’uomo giusto al posto giusto.

 

 

 

 

 


In Sicilia, invece, rischiamo di pagare solo i debiti senza alcun ritorno.

Smart working fino al 31 dicembre per i lavoratori fragili (del pubblico e del privato)

Buone notizie per i lavoratori fragili della Pubblica amministrazione. Potranno svolgere la prestazione lavorativa da remoto fino al 31 dicembre.

L’ultima proroga è prevista dall’articolo 2 ter del DL n. 111 del 6 agosto 2021.

Già perché mentre il ministro Renato Brunetta prepara il ritorno al lavoro in presenza negli uffici pubblici, la conversione in legge del decreto green pass del 6 agosto, in vigore dal 2 ottobre, ha esteso per tutto il 2021 la possibilità per i fragili, della Pa e del settore privato, di lavorare in smart working.

La legge di conversione, con modificazioni, è la n.133 del 24 settembre 2021, pubblicata in Gazzetta ufficiale il primo ottobre e in vigore da sabato 2 ottobre. Interviene sulle tutele che erano rimaste in sospeso dal 30 giugno, allungandone i tempi e prevedendo nuove risorse per alimentarle. Stabilendo, per quanto riguarda lo smart working, «che fino al 31 dicembre 2021 i lavoratori fragili, dipendenti pubblici e privati, svolgono di norma le loro attività in modalità agile».

L.r. 3 agosto 2021, n. 22. Salva la norma che consente ai pensionati richiamati in servizio di rimanere in pensione

Il Consiglio dei Ministri ha impugnato alcuni articoli della L.r. 3 agosto 2021, n. 22 (artt. 7, 11 e 12) salvando la norma che consente ai pensionati richiamati in servizio di rimanere in pensione (ART. 9 norme in materia di personale in quiescenza).

Disposizioni urgenti in materia di concessioni demaniali marittime, gestione del servizio idrico integrato nell’ambito territoriale ottimale di Agrigento e di personale di Sicilia Digitale S.p.A. Disposizioni varie.

Lavoro agile: si potrà essere richiamati in ufficio con un preavviso di 24 ore

Stop al lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche che non smaltiscono gli arretrati. Nella bozza del nuovo contratto per i dipendenti delle funzioni centrali c’è spazio anche per una clausola di salvaguardia, chiamiamola così, che autorizza le amministrazioni a richiamare gli statali impiegati da remoto in caso di ritardi nello svolgimento della prestazione lavorativa. Basterà un preavviso di 24 ore.

Cento avvocati chiedono a Draghi di ritirare il Green pass: “E’ incostituzionale”

«L’obbligo di green pass per accedere a molti ambiti della vita collettiva lede soprattutto i diritti del singolo e della collettività, ponendosi in contrasto con principi costituzionali fondanti l’impianto normativo nazionale letto anche alla luce delle norme sovranazionali recepite. Chiediamo, quindi, fermamente che il decreto venga immediatamente ritirato e che la materia venga disciplinata con criteri che garantiscano la libertà individuale nella scelta terapeutica senza sacrificio dei diritti fondamentali oggi illegittimamente compressi e compromessi». Lo chiedono a gran voce gli avvocati del foro di Napoli e di quello di Napoli Nord.

Green pass nella Pa, controlli via app e a campione

Rebus controlli in vista dell’entrata in vigore del super green pass. Per calare definitivamente a terra lo strumento anti-contagio nella Pubblica amministrazione si attendono ora le linee guida dei ministri della Funzione pubblica Renato Brunetta e della Salute Roberto Speranza, con cui verrà fatta chiarezza in particolare sui sistemi di controllo da adottare. Potrebbe venire utilizzata la piattaforma Sidi, la stessa che da settembre comunica ai presidi quali docenti e altri membri del personale scolastico sono sprovvisti di certificato. La piattaforma è collegata con il database dei green pass gestito da Sogei. Nelle imprese invece i tornelli all’ingresso degli uffici sarebbero già in grado, nella maggior parte dei casi, di riconoscere il codice collegato al documento sanitario.

Statali, cambiano le carriere. Per gli scatti e le promozioni risorse fino a 200 milioni

La conferma è arrivata nella Nadef, la nota di aggiornamento del Documenti di economia e finanza. Risorse aggiuntive saranno destinate ai rinnovi dei contratti pubblici.

Il negoziato tra la Funzione pubblica e il ministero del Tesoro guidato da Daniele Franco è ancora in corso. Ma si parla di una cifra tra i 150 e i 200 milioni di euro. Soldi che, tuttavia, non andranno ad aumentare lo stipendio “tabellare” dei dipendenti pubblici. Queste risorse aggiuntive serviranno a finanziare il nuovo ordinamento professionale che l’Aran e i sindacati stanno discutendo al tavolo del rinnovo del contratto. Si tratta, in pratica, delle nuove carriere dei dipendenti pubblici.

La novità più rilevante è la nascita di una quarta area accanto alle tradizionali tre aree che caratterizzano il pubblico impiego. Nel settore privato quest’area è generalmente chiamata dei “quadri”. La riforma del pubblico impiego introdotta dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta con il decreto 80 di quest’anno, ha reso poi più semplici le progressioni interne di carriera, ossia i passaggi da un’area a quella superiore da parte dei dipendenti pubblici. Non sarà più necessario passare per un concorso pubblico aperto anche agli esterni.

Ci saranno degli “assessment”, ossia dei colloqui di valutazione che permetteranno ai funzionari di essere promossi senza la necessità di una selezione pubblica.

Più flessibilità per lo smart working: solo 2 fasce orarie

Più flessibilità sugli orari che disciplineranno il lavoro agile. Nella bozza del nuovo contratto per i dipendenti pubblici delle funzioni centrali, nel quale verranno fissate le regole per lo smart working nel settore pubblico nel periodo post emergenziale, si prevede al momento di suddividere la giornata lavorativa degli statali smartabili in tre fasce orarie (operatività, contattabilità e inoperabilità) ma in questo modo secondo i sindacati verrebbero garantite al lavoratore solo le undici ore di riposo obbligatorio. L’Aran sarebbe disposta tuttavia a ridurre a due le fasce orarie: nella fascia oraria dell’operatività confluirebbe in questo modo quella della contattabilità.