L’ARS approva variazione con somme per riclassificazione, ma…

Variazione al Bilancio regionale
Cobas-Codir, Sadirs e Siad-Csa-Cisal: “Fondi per la riqualificazione dei lavoratori” ma…

Palermo 4 agosto 2022 – La linea intransigente dei sindacati autonomi COBAS-CODIR, SADIRS e SIAD-CSA-CISAL che, grazie alla loro maggioranza ai tavoli contrattuali, hanno bloccato le trattative per la firma di un contratto giuridico irricevibile perché totalmente negativo, ha prodotto i primi risultati positivi anche se non risolutivi della vertenza.
L’Assemblea Regionale Siciliana, infatti, dopo la clamorosa impugnativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri della legge di stabilità regionale, sembra avere approvato un d.d.l. di variazione di bilancio all’interno del quale è stato riproposto un finanziamento di 3,3 milioni di euro destinati al nuovo sistema classificatorio del personale regionale.
È un primo passo ma, sia chiaro, non sufficiente a sottoscrivere, sic et simpliciter, un contratto a perdere con “promesse” di future contrattazioni o tavoli per discutere di riclassificazione.
Intanto le somme approvate sembrano insufficienti per consentire una organica riscrittura dei ruoli e delle mansioni dei dipendenti regionali (si pensi che nella Regione Sardegna è stato approvato un analogo stanziamento destinato alla riclassificazione di 5 milioni di euro per solo 3000 dipendenti) e, pertanto, ci aspetteremmo dai sindacati confederali (gli stessi che contrattano in Sardegna) spiegazioni su quale sia la ratio di tali sperequazioni.
In secondo luogo l’approvazione di questo d.d.l. non necessariamente garantisce la riclassificazione di tutto il personale, legato indissolubilmente a una volontà politica che sembra ad oggi non esserci, ma potrebbe celare la volontà, vista anche l’irrisorietà della somma stanziata, di limitare la riclassificazione solo ad una parte del personale che, dopo oltre 30 anni di attese, sarebbe assolutamente inaccettabile.
Primo passo positivo si, ma occorre attendere passi concreti da parte della politica, nel frattempo per i sindacati autonomi maggioritari il contratto proposto dal governo resta “infirmabile”!
“Per rimuovere lo stallo, adesso chiediamo che riprenda il confronto all’Aran su nuove basi, finalmente rispettose dei lavoratori”. Lo dicono Dario Matranga e Marcello Minio (Cobas-Codir), Fulvio Pantano (Sadirs), Angelo Lo Curto e Giuseppe Badagliacca (Siad-Csa-Cisal).

Per gli incarichi di consulenza è sempre necessario il previo accertamento dell’impossibilità di utilizzare risorse interne e la procedura comparativa

Tratto da ius & management

La Sezione, nell’esercizio del controllo successivo sulla gestione ai sensi dell’art. 1, comma 173, della l. 23 dicembre 2005, n. 266, riguardante “gli atti di spesa relativi ai commi 9, 10, 56 e 57 di importo superiore a 5.000 euro”, ha esaminato un atto di consulenza affidato dall’A. ad esterni e, nel contempo, ha analizzato il regolamento della Provincia per il conferimento di incarichi a soggetti estranei (ai sensi art. 3, commi 56 e 57, l. n. 244/2007, come sostituito dall’art. 46, comma 3, del d.l. n. 25 giugno 2008, n. 112).
Ha evidenziato che non è considerato legittimo procedere all’affidamento diretto neppure in caso di esiguità del compenso da erogare, in quanto la disciplina degli incarichi di cui all’art. 7 del d.lgs. n. 165/2001 non è assimilabile alle procedure previste dal codice degli appalti

In particolare, la Sezione ha rilevato:
– la mancata dimostrazione documentale del previo accertamento, da parte dell’Ente, dell’impossibilità di utilizzare risorse interne per le prestazioni oggetto dell’incarico di consulenza; detto accertamento rappresenta un prius logico necessario nel percorso discrezionale-valutativo dell’A. e non può essere integrato mediante attestazioni postume o motivazioni assunte per relationem;
– profili del testo regolamentare che devono essere emendati: in particolare, la presenza di disposizioni che escludono l’adozione di una procedura comparativa generalizzata, in contrasto con i principi di imparzialità, pubblicità e concorrenza.

La Sezione ha richiamato l’Ente ad uniformarsi alla disciplina della materia ed agli orientamenti della giurisprudenza contabile.