Fondo Pensioni: No alla sudditanza dalla Funzione Pubblica

Alcuni “pezzi” dell’Amministrazione e della politica, spalleggiati da certe OO.SS., ritengono che il “FONDO PENSIONI” sia suddito del Dipartimento Funzione Pubblica, una sorta di ufficio di secondo ordine o “punitivo” (come veniva in passato classificato) cui elargire, di tanto in tanto, qualche piccola prebenda confidando nella generosità del Dirigente Generale della Funzione Pubblica e nella benevolenza delle OO.SS. chiamate a contrattare all’Aran il FAMP generale (art. 89 comma 3 CCRL 2002-2005).

Chiedendo, infatti, “il coinvolgimento del Dirigente Generale della Funzione Pubblica per il reperimento di risorse economiche necessarie al riequilibrio delle risorse Famp del Fondo Pensioni per l’anno 2011″ non si fa altro che avvalorare questa dipendenza che è stata la causa dell’iniqua ripartizione del FAMP nell’anno 2010 e si contravviene a quanto stabilito dalla legge e dal successivo regolamento attuativo.

Il Fondo Pensioni, invece, istituito dall’art. 15 della L.R. 14/05/2009 n. 6, ha natura giuridica di ente pubblico non economico dotato di personalità giuridica e di autonomia patrimoniale, finanziaria, gestionale, amministrativa e contabile.

La struttura prevede, oltre alla figura del Direttore, il Presidente, il Consiglio di Amministrazione, il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza, il Collegio dei Revisori dei Conti. Ad essa è assegnata un’apposita dotazione finanziaria dal bilancio regionale.

L’art. 15 comma 16 della sopra citata legge stabilisce, infatti, che l‘Assessorato regionale della Presidenza è autorizzato a concedere al Fondo un contributo annuo per spese di funzionamento e di organizzazione mentre l’art. 16 del Regolamento attuativo aggiunge che ai servizi del “Fondo” si provvede con personale di ruolo dell’Amministrazione Regionale collocato in posizione di distacco. Gli oneri del personale restano interamente a carico dell’Amministrazione Regionale. Le competenze fondamentali al personale di cui al precedente comma continuano ad essere corrisposte dalle Amministrazioni di appartenenza. Al trattamento economico accessorio provvede il Fondo di Quiescenza con appositi trasferimenti a carico dell’Amministrazione regionale.

Premesso quanto sopra, e nel ribadire che il personale regionale distaccato al Fondo non accetta questa posizione subalterna del Fondo nei confronti della Funzione Pubblica nella quale qualcuno lo vorrebbe relegare, il COBAS/CODIR comunica la prosecuzione dello stato di agitazione dei dipendenti facendo presente che, qualora non dovessero arrivare risposte immediate da parte dell’Assessore alla Funzione Pubblica, al quale è stato richiesto un ulteriore incontro, potrebbero inasprirsi le azioni di lotta sindacale.

Scarica il comunicato

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir