Francia. Sciopero contro la riforma delle pensioni. 1 milione e mezzo di persone in piazza. …..In Francia l’età pensionabile è a 62 anni

Quando un popolo ha le palle…..!

I nostri politici, invece, si vantano che la riforma Fornero è stata approvata senza un giorno di sciopero.


Centinaia di migliaia di persone, un milione e mezzo secondo il sindacato della Cgt (700mila per il ministero dell’Interno), hanno sfilato in tutta la Francia contro la riforma delle pensioni voluta da Emmanuel Macron.

Lo sciopero è dichiarato a oltranza, in teoria fino a far capitolare il governo come successe appunto nel 1995. In questa prima giornata il 90% dei treni ad alta velocità è stato annullato, così come due terzi dei mezzi pubblici nella capitale. E lo sciopero di Ratp (l’azienda di trasporto pubblico di Parigi) durerà fino a lunedì. Decisione presa da “quasi tutti i dipendenti in sciopero nelle assemblee generali” di questa mattina, dicono fonti sindacali.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

15 Risposte a “Francia. Sciopero contro la riforma delle pensioni. 1 milione e mezzo di persone in piazza. …..In Francia l’età pensionabile è a 62 anni”

  1. Tutti hanno brindato all’abolizione del commissario dello stato che doveva legittimare le leggi emanate dalla Regione Sicilia. Questo e’ il risultato.
    Prima il Governo siciliano aveva il coraggio di pubblicare ugualmente le leggi, stralciando le norme ,modificandole a sua volta, senza danneggiare l’intero contenuto.
    Aveva il coraggio di resistere e chiedere ulteriori pareri.
    Oggi il Governo ad ogni impugnativa da China la testa senza accennare alcuna resistenza.
    Esistono piu’ di una legge a partire dal 2000, che i dipendenti regionali sono equiparati ai dipendenti dello stato, ma sembra che venga recepito a convenienza, Fornero si quota cento no. – T.f.r. dopo due anni dal pensionamento, mentre per noi 2 anni dal raggiungimento dei requisiti fornero.
    potrei continuare all’infinito. Povera Sicilia.

  2. Ma si può impugnare quota 100 se fa parte di una legge di Stato? Ossia, se ora faccio domanda di pensionamento con quota 100, in Sicilia cosa accade? Per quanto riguarda l’APE social, si da caso che tale prerogativa congede una possibilità per dare una mano di aiuto ai caregivers (fornitori di cure) ed alle loro famiglie; quel “manco a parlarne” mi lascia di stucco poiché in tutta Europa vi è una tutela per tali categorie; in Sicilia (e non nel resto D’Italia) questa Legge non è presa in considerazione; ma in che mondo viviamo? E se i nostri cari, amati disabili li mandiamo in un istituto quando spenderebbe lo Stato (o la Regione Sicilia)per il loro sostentamento? Ricordo che l’assistenza alle classi sociali svantaggiate è costituzionalmente tutelata, ma in Sicilia “manco a parlarne”.

  3. @Stef
    In Sicilia siamo passati all’eccesso opposto rispetto ad un passato ormai lontano. Il governo nazionale ha impugnato pure la legge che ha recepito “quota 100” (ancorché non ci fosse bisogno, a mio avviso, di nessun recepimento). Dell’ape social che prevede l’erogazione di un sussidio che sarebbe a carico della regione, manco a parlarne.

  4. Mi sa dire qualcosa sull’ Ape social per genitori di disabili gravi? Pare che in Italia per tale opzione vi è stata proroga al 31 dicembre 2020; ma in Sicilia, per i dipendenti regionali, cosa si prospetta? Vi sono famiglie di disabili gravi di serie A e di serie B, evidentemente.
    E per quota 100, sempre in Sicilia, cosa sta accadendo? Non dovrebbe esserci un rinvio dinamico alle Norme dello Stato?
    PERCHE’ QUESTA DISCRIMINAZIONE?

  5. Ammesso che manchi qualche passaggio,ma se .non ricordo male e’ prerogativa del sindacato informare i dipedenti non solo a seguito di richista.
    ,,

  6. Mi dispiace dissentire ma sono leggi regionali. N.9 2015 e n.12 2015. Si e’ tentata la modifica con la legge n.8 del 20!8 .ma ad agosto dello stesso anno ,mentre eravamo sotto il sole, 40 deputati regionali hanno abrogato le modifiche.

  7. Caro dott. Mineo , portami un comunicato sindacale o quant’altro che hanno affrontato il tema pensioni e T.F.R. in tutti questi anni del suo sindacato o degli altri.
    Vero è che non esiste partecipazione dei dipendenti, comunque ricordo che paghiamo anche una, se pur piccola somma, quote sindacali per essere rappresentati.
    Non mi risulta che i sindacati abbiano mai speso una parola sull’assurda trattenuta del t.f.r. per anni ed anni.
    Ricordo che il sindacalista , nelle alte sfere è distaccato dal lavoro, in altre con permessi sindacali, per lavorare negli interessi dei dipendenti.
    Non ho nulla da rimproverarmi poiche’ del problema pensioni ho informato il sindacato cobas codir, da iscritto , con note , anche agli avvocati di v.s. fiducia, in merito alla problematica in argomento, senza alcuna azione vostra ne scritta ne verbale.
    Gli atti e le proteste ufficiali si fanno direttamente al governo e/o uffici pensioni non su fecebook, non essendo mezzo ancora riconosciuto come mezzo riconsciuto dagli uffici a cui ne è delegata l’eventuale istruttoria.
    Fecesook è solo un mezzo di sfogo come questa importantissima pagina su cui esterniamo le nostre perplessita’ od opinioni.

  8. I francesi hanno lo stesso animo di quelli che a suo tempo presero la Bastiglia. Noi invece abbiamo dimenticato tutto. Prendiamo tutto così come ci viene dato.

  9. @dubbioso
    Infatti è proprio proprio quello che ho risposto ad rappresentante CGIL sulla mia pagina Facebook fermo restando che in Italia non c’è mai stata una partecipazione come la Francia o altri paesi e che dopo una giornata di sciopero torniamo al lavoro.
    Leggi la mia pagina Facebook.

  10. @Mineo, fermo restando che ha ragione, non mi risulta che i sindacati abbiano come in Francia promosso una grande mobilitazione, anzi sono stati silenti, i lavoratori cosa dovevano fare visto che i propri rappresentanti, stavano zitti? Forse la rivoluzione ma quella si è fatta in altri tempi……….
    Forse è più semplice non disturbare il manovratore

  11. @Paolo Sanzone
    In Francia e nel resto d’Europa lontano i lavoratori che scendono in piazza a milioni. Qui, si legge testualmente nel tuo commento, devono lottare i sindacati mentre i lavoratori si guardano il grande fratello in TV.

  12. andare in pensione fa male alla salute , solo agli Italiani.
    Come si vede l’Europa è sempre piu’ unita.
    Quando si parla di attenerci alle disposizioni europee di rigore siamo i primi.
    Invece di continuare a criticare la quota cento, perche’ i sindacati non lottano per renderla definitiva per tutti i lavoratori pubblici e privati.
    Io sono stato costretto a rinunciare al 10% di assegno ed ancora aspetto la liquidazione dal 2015, forse la vedro’ nel 2021, salvo imprevisti burocratici, quasi certi visto l’ufficio pensioni che ci ritroviamo.

I commenti sono chiusi.