Aula vuota. 15mila euro al mese ai politici siciliani solo per litigare. Intanto la Sicilia affonda

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Foto dell’Aula vuota scattata da Giorgio Ciaccio M5S

La politica siciliana litiga su tutto. Ogni questione diventa occasione di polemiche e clamorose rotture. E in parlamento, troppo spesso vuoto, non approda nessun disegno di legge. Intanto la Sicilia, tra emergenze e scadenze di ogni tipo, rischia di affondare.

La denuncia! “Basta con i comandati dell’Ars”. Ma che fine hanno fatto i comandati della regione?

I cosiddetti “comandati” sono lavoratori di altri enti pubblici che passano nel libro paga del parlamento siciliano, chiamati direttamente dal politico di turno. In particolare, dai membri dell’Ufficio di presidenza. E che costano all’Assemblea milioni di euro l’anno.

Tra i dipendenti di altri enti a carico dell’Assemblea, anche il padre dell’assessore Scilabra e l’ex deputato Edoardo Leanza. Il presidente Ardizzone ha chiamato un militante dell’Udc di Messina per il ruolo di suo segretario particolare.

Ma che fine hanno fatto i comandati della regione?

Piove sul bagnato. Ai burocrati Ars arriva il maxi-rimborso

Dopo lo stop della Consulta alla norma Tremonti sul contributo di solidarietà a carico degli stipendi più alti, i funzionari dell’Assemblea regionale hanno ottenuto “ristori” in busta paga fino a 50 mila euro.

Mentre, quindi, viene ritenuto costituzionale il blocco dei rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici, la modifica del regime pensionistico e delle detrazioni fiscali con effetto retroattivo, coloro che percepiscono maxistipendi, si vedono, ora, restituire il cosiddetto “contributo di solidarietà”.

Evitati i tagli agli stipendi dei deputati all’Ars. Faraone: “Hanno messo una volpe a guardia di un pollaio”

Riccardo Savona viene scelto come guida della commissione “spending review”. E in una sola giornata, passa il disegno di legge che “neutralizza” i tagli alle indennità, previsti dal Decreto Monti. Il suo predecessore, Cracolici, che si era dimesso a causa dell’ostruzionismo dei colleghi: “La proposta del nuovo presidente ha trovato maggiori consensi”. Faraone ironizza: “Hanno messo una volpe a guardia di un pollaio”.

Ma intanto il taglio delle indennità deciso dalla commisisone guidata da Riccardo Savona non è piaciuto ai democratici e ai grillini, che avrebbero preferito una sforbiciata più grande.

Deputati Ars. La casta è restia ai tagli. Guadagneranno più di tutti gli altri consiglieri regionali

Da gennaio del nuovo anno, gli stipendi saranno ridotti del 20 percento. Ma gli stipendi rimangono legati a quelli del Senato. I parlamentari guadagneranno circa 14 mila euro lordi. Di più rispetto ai parametri fissati dal decreto Monti, che imponeva un taglio agli ‘stipendi’ dei parlamentari da 18 a circa 11 mila euro lordi al mese. Più di tutti gli altri consiglieri regionali.

Intanto Giancarlo Cancelleri, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, annuncia la linea dura.

L’Ars ha approvato ddl antiparentopoli. Ma c’è chi dice che è una beffa!!

Nel giorno in cui si consuma la rottura con i grillini, Crocetta porta a casa due vittorie parlamentari: la legge antiparentopoli e l’ex tabella H.

Ma c’è chi ritiene fumo che il DDL antiparentopoli sia solo fumo negli occhi di una legge-beffa per nascondere la paralisi socio-economica a cui e’ stata condannata l’Isola.

Ars. 10 leggi fino a luglio. Ma Crocetta è ottimista su legge antiparentopoli entro l’estate

È iniziato all’Ars, in commissione Affari istituzionali, l’iter del disegno di legge cosiddetto «anti-parentopoli», che dovrà stabilire incompatibilità fra parenti di politici e deputati e chi ricopre ruoli di rilievo in società che hanno rapporti con la Regione. «Per intenderci, ci riferiamo a figli, genitori, mogli e cognati di deputati», ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta.

Privilegi all’Ars. Quelli dei dipendenti vanno aboliti. Quelli della casta no!

Il deputato-questore Nino Oddo (Lista Crocetta) dopo la ‘guerra dei parcheggi’ scoppiata all’interno dell’Assemblea regionale dice: “Non ci sono orari definiti, i dipendenti possono presentarsi al lavoro quando vogliono. L’unico limite è non oltrepassare le 9.30. Un privilegio che deve finire”.

Intanto il Consiglio di Presidenza dell’Ars ha concesso, con larga maggioranza, la deroga a Pid e Grande Sud. I due gruppi parlamentari sono sotto la soglia dei cinque deputati.

Nuove assunzioni all’Ars. I dipendenti storici protestano contro le new entry. Mortificherebbero le loro professionalità e metterebbero a rischio i loro posti di lavoro.

Tutto il mondo è paese.

Dopo la contestazione e i ricorsi presentati dai dipendenti del comune di Caltanissetta contro la stabilizzazione dei precari che li scavalcherebbero mortificando le loro professionalità, sembrerebbe che un problema simile stia investendo l’Ars.

Il rischio è che una “guerra” si possa consumare all’interno del Palazzo, tra “vecchi” e “nuovi” stabilizzati. Alcuni dipendenti storici, infatti, hanno inviato una lettera al presidente Ardizzone, nella quale parlano di “diritti calpestati”. “Il personale anziano, per anzianità di servizio e non anagrafica, come da ultimo decreto, – fanno sapere attraverso una nota – mortificati ancora una volta, hanno chiesto per iscritto al Presidente e ai componenti del Consiglio di Presidenza dell’Ars che si avvii un tavolo di concertazione che tenga conto delle differenze e garantisca il mantenimento del livello di professionalità conseguito in ragione anche dell’anzianità di servizio e delle funzioni svolte”.

L’Ars taglia le indennità dei dipendenti ma lascia intatte quelle dei deputati

Che i dipendenti dell’Ars guadagnassero bene lo si sapeva e la spending review, attiva da quest’anno, da un bel colpo di scure che risparmia i deputati.

30 mila euro in meno al segretario generale.

Blocco degli aumenti, riduzione del 25 per cento dell’indennità di funzione dei vice segretari generali, dei direttori, dei capuffici e dei responsabili delle unità operative. Altri tagli su indennità di mansione e riduzione del 15 per cento di indennità notturne, festive, missioni e reperibilità.