Solo dirigenti doc. La Corte dei conti: assegnazioni a soggetti con esperienza

ItaliaOggi del 26 gennaio 2018

Un curriculum ordinario non può giustificare un incarico dirigenziale a contratto. Si va sempre più consolidando nella giurisprudenza contabile l’orientamento secondo il quale l’assegnazione degli incarichi dirigenziali a soggetti esterni negli enti locali presuppone il possesso dei particolari requisiti imposti dall’articolo 19, comma 6, del digs 165/2001, che debbono essere connotati da specifica rilevanza ed eccellenza.

“Niente regali, più differenziata” Decalogo per i dipendenti regionali

Niente bottiglie di vino pregiate, ceste natalizie o altri tipi di doni più o meno disinteressati per i dipendenti regionali siciliani. Da oggi anche una penna del valore di pochi centesimi accettata come regalo potrebbe metterli nei guai. Lo prevede il nuovo “Codice di comportamento dei dipendenti della Regione Siciliana e degli Enti” appena varato dall’assessorato regionale alla Funzione pubblica.

Fondi Ue tagliati alla Sicilia. L’Europa si riprende 380milioni: “Innegabili errori di spesa”

Il Tribunale dell’Unione europea ha rigettato integralmente il ricorso dell’Italia contro la decisione della Commissione Ue di tagliare di quasi 380 milioni su 1,2 miliardi i fondi strutturali destinati alla Sicilia dopo aver accertato diverse irregolarità per il periodo 2000-2006.

I giudici del Lussemburgo hanno osservato come sia innegabile l’esistenza di errori nella spesa, imputabili a insufficienze nei sistemi di gestione e di controllo del Piano operativo regionale (POR) Sicilia, che si sono manifestati nel corso di diversi esercizi finanziari e ai quali non è stato posto del tutto rimedio fino alla fine della programmazione.

Disastro ferroviario. I nostri politici usano le autoblu e non hanno la più pallida idea dei problemi dei pendolari

Il problema è che i nostri politici non usano i mezzi pubblici e non hanno la più pallida idea di come hanno ridotto, a causa dei tagli, il trasporto pubblico locale e regionale.

Piuttosto che fare passerelle televisive per inviare messaggi di cordoglio o partecipare a inutili vertici in comune o in prefettura per trovare la causa, dovrebbero fruire per qualche mese dei servizi offerti ai pendolari, solo così potrebbero avere una pallida idea di ciò che passano quotidianamente lavoratori e studenti per raggiungere il posto di lavoro o la scuola.

Politici riciclati e candidati delusi nelle squadre degli assessori

Repubblica del 17 gennaio 2018

Puntuale a ogni rimpasto di giunta, a ogni formazione di un nuovo governo regionale, arriva la corsa a un posto da esterno negli staff degli assessori: con buste paga che variano dai 40 agli 80mila euro lordi l’anno. È politica che si autoalimenta, perché alla fine la gran parte (non tutti, per carità) dei cosiddetti “gabinettisti” è composta da chi nella vita fa solo questo: politica. Per alcuni è un ripiego dopo una batosta alle urne, per altri una ricompensa per il lavoro fatto al fianco dell’onorevole di turno. Il senso di questi staff, considerando che ogni assessore può già contare su otto funzionari e dirigenti interni, però si perde e costa non poco: circa tre milioni di euro l’anno.

Slogan elettorali deprimenti. I Vescovi strigliano i partiti. “Basta promettere miracoli”

La Stampa del 14 gennaio 2018

Il cardinale Gualtiero Bassetti, dal maggio scorso alla guida della Cei, in questa intervista con La Stampa anticipa lo sguardo della Chiesa italiana sul dibattito politico e la prossima campagna elettorale: «C’è un’Italia da rammendare e da rilanciare con coraggio, carità e responsabilità». Francamente è un po’ deprimente assistere ai litigi sui social network, alle chiacchiere da salotto in tv o, peggio ancora, ai continui slogan che promettono “miracoli” che poi non si potranno rispettare. In questi giorni, poi, mi sembra che tutti vogliono abrogare qualche norma. Forse sarebbe molto più utile proporre qualcosa di concreto per ricostruire. Non si può solo rincorrere il “rancore sociale”, come lo chiama il Censis; ci serve, piuttosto, il coraggio di proposte autentiche».

Scuola, contratto in stallo

Il Messaggero del 16 gennaio 2018

Il negoziato per il rinnovo del contratto della scuola, che con oltre un milione di dipendenti costituisce il comparto più numeroso del pubblico impiego, non riesce a decollare. Ieri c’è stato un altro incontro tra i sindacati e l’Aran, l’agenzia governativa che tratta per il governo, definito dai partecipanti «interlocutorio».

Primo incontro sindacati/assessori F.P. ed Economia su rinnovo contratti

APERTURA … MA NON TROPPO

Palermo, 16 gennaio 2018

  • Garantire un adeguato incremento retributivo tenendo conto del fato che i dipendenti regionali sono indietro di un biennio rispetto agli statali anche per risolvere il derivante dalla sentenza Corte Costituzionale che ha sancito l’incostituzionalità dei mancati rinnovi contrattuali a partire da luglio 2015 e nel rispetto dell’art.14, comma q dello Statuto Siciliano;
  • Riclassificazione (con una norma contrattuale in sede di prima applicazione) del personale e garanzia di percorsi di carriera che agiscano sull’aspetto motivazionale;
  • Copertura assicurativa amministrativa a tutti i dipendenti;
  • Risolvere le carenze organiche di alcuni Dipartimenti nell’ambito della dematerializzazione dei procedimenti amministrativi e del telelavoro – consentano (al posto di illegittimi processi di mobilità selvaggia) di velocizzare tutta l’attività amministrativa;
  • Abolizione delle attuali tre fasce dirigenziali e creazione, in sede di prima applicazione, di un’unica fascia che favorisca processi di mobilità volontaria verso l’esterno oggi resi sostanzialmente impossibili;
  • Conferire incarichi di dirigente generale attraverso atto di interpello fra tutti i dirigenti e non più per nomina esclusivamente politica come avvenuto sino ad oggi.

Questa in sintesi i principali argomenti posti al tavolo dal COBAS/CODIR agli assessori alla Funzione Pubblica e all’economia nell’incontro svoltosi, oggi, negli uffici di viale Regione siciliana a Palermo.

L’assessora Bernadette Grasso ha evidenziato che ci sono convergenze su molti punti e che avrebbe convocato un tavolo tecnico per predisporre le direttive per l’Aran (già costituito da sindacati ed esperti del governo, manca solo la data).

L’assessore Armao, da parte sua, ha riconosciuto che l’articolo14 dello Statuto è già palesemente violato. Ha confermato che, in atto, sono stati stanziati dal governo Crocetta solo 10 milioni di euro l’anno per tre anni ma che il presidente del consiglio e il sottosegretario Bressa avrebbero dato la disponibilità a rinegoziare l’accordo (dovrebbe esserci dopodomani apposito incontro a Roma) autorizzando il superamento del limite alla spesa per il rinnovo dei contratti.

Armao ha, inoltre, dichiarato ufficialmente che qualora lo Stato disattendesse gli impegni assunti, egli stesso disattenderà il limite di spesa concordato e assegnerà le somme necessarie per i rinnovi contrattuali quantificate (tra giuridico ed economico) in 36 milioni di euro l’anno per tre anni.

IL COBAS/CODIR HA, PERTANTO, DICHIARATO DI APPREZZARE CON CAUTELA L’APERTURA DEGLI ASSESSORI ALLA FUNZIONE PUBBLICA ED ECONOMIA CHE HANNO MESSO IN AGENDA, COME PRIMI PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO, IL RINNOVO DEI CONTRATTI E IL REPERIMENTO DELLE SOMME NECESSARIE MA NON POTRANNO MAI ACCETTARE CHE TALE REPERIMENTO DI SOMME POSSA, IN ALCUN MODO, ESSERE CONDIZIONATO DA SCELLERATI ACCORDI STATO-REGIONE CHE LEDONO LO STATUTO SICILIANO E I DIRITTI DEI LAVORATORI COME AVVENUTO SINO AD OGGI.

www.codir.it

Sicilia: M5S, Musumeci si occupi di vertenza ex lavoratori sportelli multifunzionali

Liberoquotidiano del 15 gennaio 2018

I deputati regionali del M5S Giovanni Di Caro, Nuccio Di Paola, Roberta Schillaci e Giampiero Trizzino, componenti della commissione Lavoro dell’Ars chiedono al governo Musumeci di “mettere al centro dell’agenda politica la vertenza degli ex lavoratori degli sportelli multifunzionali e di dare applicazione alla legge regionale 8 del 2016, che agli articoli 12 e 13 si occupa dei servizi per il lavoro e politiche attive per il lavoro. Sono circa 1800 gli ex sportellisti, impiegati nei centri per l’impiego dell’Isola, senza lavoro dal 2015”.