Circolare 65456 del 08/06/2018 “Decurtazione proporzionale della retribuzione per mancato recupero ritardi sull’orario di lavoro ex art.41 CCRL comparto non dirigenziale”

Scrive il Dipartimento della Funzione Pubblica (……) Alla luce di una ricognizione effettuata circa il monitoraggio dei mancati recuperi (…..) si è constatato che spesso oggetto delle decurtazioni risultano essere gli stessi nominativi e che i ritardi non recuperati nel mese successivo sono quasi sempre a carico dello stesso personale; in taluni casi, inoltre, gli importi da recuperare risultano essere cospicui a causa del numero delle ore oggetto del recupero….(…..).
Qualora i ritardi e i mancati recuperi siano reiterati, sistematici e/o eccessivi i dirigenti provvederanno a darne comunicazione al Servizio 19 – Ufficio Procedimenti Disciplinari e Attività Ispettiva della Funzione Pubblica per le valutazioni di competenza.

Riscatto laurea – Richiesta estensione del giudicato

Il Cobas/Codir scrive al DG della Funzione Pubblica chiedendo di porre in essere tutti gli adempimenti necessari che consentano di uniformarsi alla ormai consolidata giurisprudenza dalla Corte dei Conti in materia di riscatto laurea al fine di evitare l’alimentazione di inutili contenziosi che vedrebbero comunque l’Amministrazione regionale soccombente.

Centri per l`impiego. Trovano lavoro a 3 disoccupati su 100

La Stampa dell’11 giugno 2018

A quante persone dovrebbe trovare lavoro un Centro per l’impiego (Cpi) che funzioni? «Al 10-15% di chi bussa alla sua porta» stima Maurizio Del Conte, presidente dell’Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro che coordina i 552 Cpi d’Italia. E a quante effettivamente lo trova? «A meno del 3%».

Spostandosi dai numeri agli esempi il quadro non cambia, peggiora. «Gli uffici non condividono i dati – prosegue -, neanche quando sono vicini di casa come Lecco e Como.

Con il risultato che un aspirante infermiere non vede se l’ospedale dell’altra città ha un posto vacante. Gli effetti di questo meccanismo sono concreti, calcolati «in un 2025% di posti di lavoro che rimangono vuoti perché domanda e offerta non si incontrano».