Dipendenti pubblici, prossimi aumenti di stipendio legati ai tagli della spesa: le novità del Def

I prossimi rinnovi contrattuali del Pubblico impiego, potranno essere finanziati attraverso i tagli alla spesa pubblica. È questa la novità emersa tra le pieghe del Def, il Documento di economia e finanza, approvato mercoledì scorso dal consiglio dei ministri. Le intenzioni del governo sono spiegate nel capitolo dedicato alle cosiddette «politiche invariate».
«Le amministrazioni centrali dello Stato», si legge nel Def, «concorreranno al finanziamento di tali esigenze e dei nuovi interventi che il governo deciderà di attivare, attraverso una rinnovata attività di revisione delle spese».

Per il triennio 2023/25, dovranno, infatti, ripartire le procedure di spending review. Queste procedure sono state ‘congelate’ durante la pandemia e sostituite da scostamenti miliardari per finanziare misure di aiuto.

Tutto ciò è motivato dal fatto che la revisione della spesa rappresenta una delle riforme ‘abilitanti’ previste dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il pagamento delle prossime rate di finanziamento europee è dunque legato non solo all’approvazione della delega fiscale, della legge sulla concorrenza e della riforma della giustizia. Tutto dipenderà infatti anche dal riavvio dei tagli di spesa finiti nel dimenticatoio negli ultimi due anni.

E questo meccanismo d’ora in poi avrà dunque un effetto diretto anche sulla fase del rinnovo contrattuale del Pubblico Impiego e su amenti degli stipendi.

E questo vuol dire che gli aumenti dei prossimi rinnovi contrattuali saranno molto meno “generosi”.


Torna la spending rewiew per i dipendenti pubblici e ci saranno sicuramente problemi per i prossimi rinnovi contrattuali 2022-2024 (mentre sono ancora in corso i rinnovi contrattuali 2019-2021. Al momento l’intesa è stata raggiunta solo per i ministeriali).

Nel Documento di economia e finanza (DEF) approvato mercoledì scorso è previsto che i futuri aumenti contrattuali siano finanziati con tagli alla spesa pubblica.

Il documento del Governo prevede che nel prossimo triennio ripartano le politiche di spending review nella pubblica amministrazione, che sembravano accantonate, perché il pagamento delle prossime rate di finanziamento del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) da parte dell’Unione Europea avverrà sulla base dell’approvazione della delega fiscale, della legge sulla concorrenza, della riforma della giustizia e, appunto, del riavvio dei tagli alla spesa pubblica.
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