Statali, smart working per i lavoratori fragili con controlli più rigidi
Sì allo smart working per i fragili nella Pubblica amministrazione, ma a patto che presentino determinate patologie. Nel decreto Riaperture di marzo non ha trovato spazio all’ultimo la proroga del lavoro a distanza generalizzato per i soggetti fragili. Adesso però il governo vuole risolvere la questione e ripristinare l’equilibrio con il settore privato, dove a differenza del pubblico resta in vigore fino al 30 giugno lo smart working semplificato, libero da accordi individuali tra lavoratore e datore di lavoro. Un emendamento al decreto Riaperture, che trova d’accordo il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, punta a correggere l’errore.
Oggi rientra nella categoria dei fragili chi per esempio è in dialisi, in attesa di trapianto o sotto trattamento medico per patologie oncologiche. Trovano spazio tra i fragili pure i lavoratori che presentano tre o più condizioni patologiche tra le seguenti: cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, epatite cronica, obesità, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica.
Ieri, nel corso di un’audizione davanti alla commissione parlamentare per la semplificazione, il numero uno di Palazzo Vidoni ha sottolineato che «i fragili devono poter lavorare da remoto».
- Il Messaggero – Statali, smart working per i lavoratori fragili con controlli più rigidi
- PAmagazine – Torna lo smart working totale per i fragili della Pa
- Il Sole 24 Ore – Brunetta: «Nella Pa lavoro sempre da remoto per i fragili»