Statali, la svolta del merito I più capaci fanno carriera

La persona giusta al posto giusto. Questa è, in qualche modo, la nuova Pubblica amministrazione immaginata nelle «Linee di indirizzo per l’individuazione dei nuovi fabbisogni professionali da parte delle amministrazioni pubbliche», appena emanate dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, di concerto con quello dell’Economia Daniele Franco. Nelle 37 pagine del provvedimento appena firmato, viene disegnata una piccola rivoluzione del personale che compone la macchina burocratica italiana. «La definizione dei nuovi profili professionali – spiega al Messaggera Brunetta – è un punto qualificante della riforma della Pubblica amministrazione. Di fatto, superiamo ogni automatismo nel turnover: le nuove assunzioni – prosegue il ministro non saranno effettuate guardando al passato, ossia sostituendo la vecchia figura con una identica, ma guardando al futuro, alle nuove competenze che devono sostenere la trasformazione della Pa prevista dal Pnrr. Un processo che si tradurrà in una progressiva riduzione delle figure amministrative aspecifiche a favore, ad esempio, di esperti del digitale, di c-procurement, di transizione verde, di project management. Questo percorso», dice ancora Brunetta, «si realizzerà nei piani dei fabbisogni non soltanto con il nuovo orientamento alle competenze delle procedure di reclutamento, ma anche con la formazione degli attuali dipendenti, come già sta avvenendo. L’innovazione attraverso le persone: è questa la rivoluzione in corso». Insomma, meno figure amministrative generiche, più persone dotate di nuove competenze.


Più merito per assunzioni, scatti e carriere. Ecco le nuove linee guida per la Pa