VOGLIONO AVVIARE LA MOBILITA’ SELVAGGIA DEI REGIONALI …. CHI RESTERA’ CON CERINO IN MANO?

COBAS-CODIR
COMITATO NAZIONALE LAVORATORI
COMUNICATO COBAS-CODIRVOGLIONO AVVIARE LA MOBILITA’ SELVAGGIA DEI REGIONALI …. CHI RESTERA’ CON CERINO IN MANO?

Palermo, 23 febbraio 2011

A chi sarà accollato il fallimento della programmazione comunitaria 2007-2013 con il quasi certo disimpegno automatico dei fondi europei?  Ecco il gioco del cerino, che, con il solito scaricabarile alla siciliana, finirà per fare scottare le dita a qualcuno che diventerà il capro espiatorio dell’incapacità di tanti dirigenti generali e politici siciliani.

Entro il 31 dicembre 2011, la Sicilia dovrebbe, infatti, spendere 1,6 miliardi di euro ma, al momento, solo pochissimi uffici hanno pubblicato i bandi per la realizzazione di progetti finanziati con fondi comunitari. Ed ecco il cerino acceso che passa di mano in mano! L’Unione Europea striglia la Sicilia che non spende i fondi; il Governo regionale (o meglio il presidente Lombardo) striglia i dirigenti generali i quali, dopo una attenta (?) analisi (assieme ai propri dirigenti fidati), denunciano di non potere raggiungere gli obiettivi per (udite! udite!) carenza di personale.A questo punto la Giunta di Governo passa il cerino acceso al Dirigente Generale della Funzione Pubblica a cui spetterebbe l’arduo compito di verificare se il personale regionale sia realmente insufficiente o se, invece, sia mal distribuito. Il Dirigente Generale della Funzione Pubblica, però, nella qualità di dirigente del personale, pensa bene di convocare i sindacati solo per informarli che, in attesa di verificare carenze generalizzate di personale, avrebbe proceduto alla mobilità interna ai sensi del 3° comma dell’art. 62 del CCRL 2002-2005 (come già avviata in alcuni uffici).Il COBAS/CODIR si è dichiarato, da subito, contrario e respinge qualsiasi tentativo di mobilità selvaggia chiedendo la revoca immediata dei provvedimenti già avviati contro i quali, comunque, ha già avviato una azione giudiziaria a difesa dei diritti dei lavoratori. I criteri generali per la mobilità, infatti, qualora dovesse riscontrarsi una cattiva distribuzione del personale, vanno contrattati con le OO.SS. ai sensi dell’art. 5 comma 1 del CCRL.In ogni caso in questo momento, senza la definizione dei profili professionali e delle piante organiche dipartimentali e senza una programmazione triennale dei fabbisogni, non si può parlare né di esuberi né di carenza di personale. Sarebbe una semplice opinione. È necessario, quindi, e il COBAS/CODIR lo ha chiesto ufficialmente al Dirigente Generale della Funzione Pubblica, che tutti i Dirigenti Generali avviino immediatamente (avrebbero dovuto farlo già da gennaio dell’anno scorso…) la definizione dei profili professionali e delle piante organiche.Nel caso specifico, invece, riteniamo che la denuncia di carenza di personale sia solo un modo per cercare di camuffare il fallimento della legge di riforma, vista la paralisi che si protrae da oltre un anno determinata anche dal continuo avvicendamento di Dirigenti Generali di dubbia capacità.Non vorremmo che dietro questa operazione possa celarsi un tentativo di creare alibi per infornare nuovi precari da stabilizzare in “C” e “D” contravvenendo alla vigente normativa che prevede, per tali fasce, la necessità del pubblico concorso essendo le stabilizzazioni previste solo limitatamente alle qualifiche di cui all’articolo 16 della legge 28 febbraio 1987, n. 56, e successive modificazioni (A e B).Ma questo sarebbe solo un ennesimo tentativo dei politici di turno strenuamente osteggiato dal COBAS/CODIR e più volte già sanzionato dalla Corte Costituzionale.

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Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir