Con la separazione fra «indirizzo politico-amministrativo» e «attività gestionale» solo i dirigenti finiranno davanti la Corte dei Conti

DirigenteUno dei nodi più intricati che dovranno essere sciolti dai decreti attuativi della riforma Madia riguarda la separazione fra «indirizzo politico-amministrativo», compito di sindaci, presidenti, ministri e così via, e «attività gestionale», che è il compito dei dirigenti. Dal modo in cui si traccerà il confine fra i due ambiti dipende una bella fetta del destino della dirigenza pubblica nella Pubblica amministrazione riformata, soprattutto per il fatto che la stessa delega prevede che solo i dirigenti potranno finire davanti alla Corte dei conti quando saranno in discussione eventuali danni erariali causati dall’«attività gestionale».

Valutazione al massimo per tutti? Schede da rifare. La Corte dei Conti stoppa la Regione

Articolo mediocre che non guarda oltre la punta del naso. Ormai è la solita manfrina, la quotidiana minestra riscaldata che colpevolizza il lavoratore e non chi amministra male o ha amministrato male e che è la causa principale dello sfascio.

Per quanto riguarda l’articolo di Sunseri (in basso), mi astengo da ogni commento.

Tutelare l'indecenza
Giornale di Sicilia del 13 ottobre 2015. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars clicca sopra l’immagine

Compensi non dovuti ai burocrati: il Cobas-Codir presenterà una denuncia

comunicato-stampa-13-ottobre-2015Palermo, 13 ottobre 2015

La circolare del Ragioniere Generale sulla gratuità degli incarichi di sottogoverno ai dirigenti e ai dirigenti generali è solo un atto dovuto a seguito dell’intervento del CGA sulla mancata applicazione della Finanziaria 2012 da parte dell’attuale governo regionale.

La norma di cui all’art. 11 L.r. 26/2012, infatti, riprende un’analoga disposizione nazionale che sancisce inequivocabilmente il principio che qualsiasi incarico assegnato a chi percepisce una retribuzione omnicomprensiva(quale quella dei dirigenti) deve essere a titolo gratuito.

Il Presidente Crocetta, però, sedicente paladino di moralità e di trasparenza, anziché plaudire all’azione amministrativa del ragioniere generale e alla levata di scudi contro questa penosa vicenda, cosa fa? Si attiva politicamente per tentare di studiare una sanatoria per i tre anni e mezzo pregressi e consentire, così, ai suoi amici di tenere in saccoccia le indennità illegittime come, invece, sottolineato dalla circolare di Salvatore Sammartano.

Il Presidente della Regione, con questo inaccettabile comportamento, quantomeno arrogante e omissivo, sta riuscendo in un’impresa incredibile: far passare Lombardo ed il suo precedente Governo per il governo delle pudiche educande che ha tentato di ripianare i conti con le disposizioni, oggi  “pietra dello scandalo”, e contrastare, così, il malcostume della casta.

Parallelamente alla difesa di questi scandalosi privilegi, il governo regionale nella sua interezza, invocando una improbabile spending review, mette in campo, anche con l’ausilio di certa stampa compiacente, una serie di provvedimenti coercitivi nei confronti dei dipendenti regionali che servono, in realtà, solo come paravento di una vergognosa impalcatura di privilegi a favore di lacché di partito, portaborse e yesman.

Il COBAS/CODIR non ci sta e, nell’esercizio delle proprie prerogative statutarie, sta predisponendo una precisa denuncia alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti per danno erariale.

<<La circolare di Sammartano – dichiarano i segretari generali del Cobas-Codir, Marcello Minio e Dario Matranga –vieta il pagamento dei dirigenti per ulteriori incarichi e vigileremo perché siano rispettate tutte le disposizioni legislative: adesso la moltitudine di mosconi sopra il miele dovrà restituire tre anni e mezzo di indennità non dovute e il governo, vergognandosi, dovrebbe conseguentemente prendere atto di questa penosa vicenda prendendo l’unica decisione possibile: chiedere scusa ai cittadini o dimettersi.>>

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