Lo stupro della Costituzione. Bisogna mobilitarsi per il REFERENDUM POPOLARE

Riforma costituzioneOttimo articolo di di don Paolo Farinella pubblicato da MicroMega.

Eccone i punti selienti, anche se vi consiglio di leggere integralmente l’articolo cliccando sul link in basso.

Il 13 ottobre 2015 è un giorno di lutto per la Democrazia perché si pèrpetra – scrive Farinella – più di un delitto nella più grande indifferenza generale.

C’è la volontà delinquenziale di esautorare il Parlamento di ogni forza, specialmente della sua funzione legislativa autonoma, in concorrenza, ma autonomamente dal governo.

Con la contro-riforma, approvata il giorno 13 ottobre 2015 dal Senato, sullo sfondo della legge elettorale esistente, scientemente voluto, si hanno questi risultati (sintetizzo in modo semplice):

1.    Questa controriforma non è per il «bene comune» della Nazione, ma pensata e voluta in funzione dell’interesse del governo, oggi al potere, per perpetuare il proprio dominio anche in caso andasse in minoranza.

2.    Il Parlamento è un passacarte del governo. Non rappresenta più il Paese, né reale né virtuale, ma solo il segretario del partito vincente anche con pochi voti (minoritario) e i partititni coreografici, appendici di colore.

3.    Il Parlamento sarà un ammasso di nominati, con buona pace dell’art. 1 della Costituzione del 1948: «il potere appartiene al popolo». Questo popolo è liquidato.

4.    Il Senato è nelle mani delle Regioni, luoghi di delinquenza perché nel momento in cui sono innalzate alla dignità del Senato, sono tutte inquisite per malversazione, appropriazione indebita e sperpero di denaro pubblico. I consiglieri regionali, che si sono dimostrati peggiori di tutti, eleggeranno se stessi come rappresentanti al Senato, avvalendosi dell’immunità che li metterà al sicuro da ogni sopresa e possibilità di carcere.

5.    La Camera sarà nominata dai segretari di partito e quindi i nominati potranno agevolmente essere ricattati: nessuno ardirà più contestare il capo, che ora ha il potere di sequestrare la maggioranza, pur non avendola ottenuta nelle finte elezioni. Il premio di maggioranza criminoso, previsto dalla legge elettorale, mette, infatti, nelle mani di una minoranza, il destino del Paese, con conseguenze inaccettabili: la nomina della Corte Costituzionale, la nomina del Csm, con la conseguenza grave di eliminare la democrazia; infatti:

6.    Non esistono più i tre poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, ma resta solo l’esecutivo che domina e ricatta gli altri due, riducendoli a comparse. L’uomo solo al comando non avrà contrappesi, non avrà contestazioni, ma, di fatto e di diritto, è un dittatore.

Legge di stabilità. Renzi non dà neppure un euro alla Sicilia. A rischio fondi per comuni, forestali e precari

Niente soldi nella manovra Renzi
Giornale di Sicilia del 16 ottobre 2015. Per scaricare l’articolo dal sito dell’ars clicca sopra l’immagine

Palazzo Chigi chiude i rubinetti. Non c’è un euro, nella legge di stabilità varata ieri dal Consiglio dei ministri, per coprire il buco, o meglio la voragine, nei conti della Regione. Non c’è traccia degli 1,4 miliardi di euro che il governo nazionale avrebbe dovuto garantire.

Circolano voci di dimissioni da parte di Crocetta.