Contratto statali. Da mercoledì rush finale per il rinnovo

Il Sole 24 Ore del 16 dicembre 2017

Dopo tanto parlarne, la prossima settimana si dovrebbe passare ai fatti per il rinnovo del contratto nazionale degli statali, rimettendo in moto la macchina bloccata dal 2010. La nuova convocazione del tavolo delle trattative fra l’Aran, l’agenzia che rappresenta la pubblica amministrazione come datore di lavoro, e i sindacati è fissata per mercoledì prossimo, con avvio alle ore 15. Ma, e questo è il segnale decisivo, il programma è quello di una non-stop, che potrebbe prolungarsi anche fino a venerdì. Nel rito dei confronti sindacali, è questo lo scenario che precede di solito la firma dell’intesa.

Così i giovani pagheranno la caccia al voto degli anziani

Il Messaggero del 16 dicembre 2017

Che gli anziani siano un segmento elettorale appetibile non è una novità. E tuttavia fa una certa impressione constatare quanto serrato sia il corteggiamento di cui oggi, a meno di tré mesi dal voto, sono fatti oggetto un po’ da tutte le forze politiche. Berlusconi ha aggiornato la vecchia promessa di portare le pensioni minime a 1 milione di lire al mese (“Contratto con gli italiani”, 2001): ora l’impegno è ad alzare l’importo minimo a 1000 euro al mese. Pd e governo, a loro volta, molto hanno puntato sulla cosiddetta Ape social, ovvero sulla possibilità di andare in pensione anticipatamente senza perdite di reddito. Il movimento di Bersani e D’Alema (ora capeggiato da Pietro Grasso), ha appoggiato la posizione della Cgil, ostile alla legge Fornero e determinata ad impedire l’innalzamento dell’età pensionabile in funzione dell’aumento della speranza di vita. Quanto ai Cinque Stelle, a prima vista i più in sintonia con il mondo giovanile, la loro proposta di reddito minimo (erroneamente denominato “reddito di cittadinanza”) in realtà riguarda tutti, e dunque anche anziani e pensionati. Naturalmente non è difficile indovinare le ragioni di tante premure verso gli anziani.