Tfs statali subito senza attese, si apre reale possibilità con nuova decisione Tar del Lazio

Il Tar del Lazio si esprime su tempi di liquidazione del Tfs agli statali e qualcosa potrebbe cambiare.

Il Tar Lazio si è espresso su un’istanza presentata relativamente alla questione dei tempi di liquidazione del Tfs ai dipendenti statali aprendo alla possibilità reale di renderli decisamente più brevi. In particolare, l’Anfp ha presentato al Tar Lazio la questione della legittimità costituzionale delle norme che regolano le modalità di erogazione del Tfs a dirigenti che cessano il loro rapporto di lavoro per raggiungimento dell’età pensionabile.

In tal caso i tempi di liquidazione del Tfs arrivano fino a tre 3 anni dal pensionamento. Secondo il Tar Lazio, i tempi per il Tfs agli statali si devono ridurre perchè altrimenti, al pensionamento per limiti di età, la duplice funzione retributiva e del Tfs rischia di essere compromessa e in contrasto con i principi costituzionali di garanzia della giusta retribuzione, anche differita, e di tutela della dignità della persona umana se i tempi di attesa per avere il Tfs si allungano troppo.

La pronuncia del TAR Lazio arriva dopo che un dipendente pubblico ha richiesto il riconoscimento del diritto a percepire il TFS senza dilazioni e senza rateizzazione e condanna dei resistenti a liquidare e a corrispondere senza dilazione l’intero importo dovuto oltre interessi e rivalutazione.

La crisi deve essere contingente e non in un arco temporale indefinito

Dalla lettura della sentenza del TAR si evince che i ratei del TFS erano stati formulati per ovviare contingenti ristrettezze economiche del paese. I giudici hanno però ritenuto che tali incertezze economiche non possono essere perenni e continuative, ovvero non può riguardare un arco temporale indefinito, ma deve essere giustificato da una crisi contingente e deve atteggiarsi quale misura una tantum. Dopo anni, tali provvedimenti ancora in essere, hanno assunto un carattere strutturale.

Inoltre, rappresentando il Tfs agli statali parte del compenso dovuto per il lavoro prestato per agevolare il superamento di eventuali difficoltà economiche, è giusto che venga erogato in tempi brevi, in modo da assicurare al dipendente e alla sua famiglia una esistenza libera e dignitosa e, in tal senso, una retribuzione corrisposta con molto ritardo ha per il dipendente una utilità inferiore rispetto alla sua tempestiva liquidazione.