Referendum giustizia, i cinque quesiti spiegati

Tratto da PAmagazine

Il referendum sulla giustizia si compone di 5 quesiti. L’appuntamento con le urne è fissato per domenica 12 giugno e i votanti saranno chiamati a esprimersi sull’abrogazione della legge Severino, sulla limitazione delle misure cautelari, sulla separazione della carriere, sulla valutazione dei magistrati e sulle candidature dei togati al Consiglio superiore della magistratura. Si potrà votare “sì” o “no” ed è richiesto il quorum del 50% più uno degli aventi diritto.

Legge Severino

In base alla legge Severino non solo non possono essere candidate, o decadono da cariche pubbliche, le persone condannate in via definitiva per reati particolarmente gravi, come mafia o terrorismo; per reati contro la Pa, come peculato e corruzione; e per delitti non colposi per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore a quattro anni. Per gli amministratori locali è prevista infatti la sospensione del mandato anche in caso di condanna non definitiva: secondo i sostenitori del “sì” ciò va in contrasto con il diritto alla presunzione di innocenza. In caso di vittoria del sì al quesito sulla legge che porta il nome di Paola Severino, allora quest’ultima verrà totalmente abrogata. A vantaggio anche dei condannati in via definitiva, che potrebbero candidarsi o continuare il proprio mandato. Per i sostenitori del “no” la legge è una misura necessaria, utile a garantire che le funzioni pubbliche siano svolte in modo trasparente e virtuoso.

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