Precari. La Cisl incontra Crocetta. Pronto un DDL per la stabilizzazione ma si attende circolare ministero

Settemila persone sono scese in piazza stamattina a Palermo per partecipare alla mega manifestazione organizzata dalla Cisl Sicilia.

Il presidente della Regione ha respinto lontano da sé il ruolo di obiettivo della manifestazione: “Le manifestazioni – ha scritto il governatore – non sono rivolte nei confronti del governo regionale che è totalmente solidale con i lavoratori”.

Il governatore Rosario Crocetta chiama il segretario del sindacato: “Sto arrivando, rientro a Palermo”. Alla fine del corteo sindacato e governo si sono seduti allo stesso tavolo.

«Il governo regionale ha già pronta l’ipotesi di legge da depositare all’Ars per la stabilizzazione dei precari siciliani, per poterlo fare attende solo la formalizzazione da parte del ministero della Pubblica amministrazione della circolare esplicativa della legge 101 del 2013.

Nell’ipotesi del governo regionale, tutti i lavoratori verrebbero prorogati fino al 2016 ed iscritti in un albo regionale del precariato diviso in due sezioni: una che conterrà i lavoratori A e B per i quali è prevista l’assunzione per chiamata diretta e la seconda con i lavoratori C e D per i quali è prevista l’assunzione tramite procedura concorsuale«. I lavoratori dovranno essere assunti su base territoriale e con diritto di prelazione prioritario; gli enti che vorranno assumere dovranno dare priorità ai lavoratori che hanno già prestato servizio per lo stesso ente.

Sicilia. Vertice precari. Dal Governo nessuna nuova proposta. Cgil, cisl e Uil verso lo sciopero

Finisce con un nulla di fatto il primo vertice fra governo regionale, sindaci e sindacati sulla proroga dei contratti ai precari. In attesa di notizie certe da Roma sulle procedure attuabili, l’assessore Patrizia Valenti non ha dato indicazioni precise sulle mosse del governo regionale.

I sindacati. Se martedì il presidente Crocetta non presenterà una proposta chiara, sarà sciopero.

“Regionali in pensione? Un bluff” I sindacati contestano il piano precari

Repubblica del 16 novembre 2013. Per leggere l’articolo cliccaci sopra.

«UN bluff che serve solo a screditare i regionali dicendo che avranno privilegi».

I sindacati contestano il piano al quale stanno lavorando il governo regionale, con l’ assessore Patrizia Valenti, e il ministero della Funzione pubblica guidato da Gianpiero D’ Alia.

«È inaccettabile che i dipendenti vengano sbattuti in prima pagina sui giornali come fruitori di irrealizzabili privilegi per colpa di dichiarazioni demagogiche rilasciate, probabilmente con troppa leggerezza, da parte da vertici politici del settore che ingenerano aspettative nei lavoratori non realizzabili alla luce della normativa vigente», dicono Dario Matranga, Marcello Minio e Michele D’Amico del Cobas-Codir. «A tutto questo – incalzano i sindacalisti – si aggiunge il fatto che per i dipendenti regionali i risparmi di spesa sarebbero del tutto virtuali. I regionali, infatti, a differenza di tutti i dipendenti degli enti locali e della sanità siciliana che vengono pagati dall’Inps, anche se andassero in pensione graverebbero sempre sul bilancio regionale. Il risparmio, in questo caso, si realizzerebbe solamente nella misura in cui, a fronte dei prepensionamenti, la Regione decidesse di non assumere altro personale».
I sindacati autonomi propongono quindi un percorso alternativo a quello dei prepensionamenti in deroga alla legge Fornero: «Chiediamo al governo la possibilità di verificare un accompagnamento alla pensione finalizzato, insieme con una complessiva riclassificazione di tutto il personale, alla modernizzazione dell’intera macchina amministrativa, attivando, laddove si individuassero vuoti di organici, concorsi pubblici finalizzati a dare una giusta speranza di lavoro, oltre che ai moltissimi precari, anche ai troppi giovani siciliani disoccupati».

Intanto slitta a martedì 8 la decisione della Commissione Bilancio al Senato sulle coperture al decreto precari

Il rischio è concreto. Alcune delle misure di parziale soluzione del precariato nella Pa che il governo ha varato con il decreto 101 dello scorso agosto potrebbero saltare. Tanto è vero che in Senato già circola l’ipotesi di uno stralcio di queste misure dal Ddl di conversione per trasferirle nella legge di Stabilità 2014. Nel mirino della Commissione Bilancio di palazzo Madama, che solo martedì prossimo esprimerà il suo parere sulle coperture (per ora è agli atti un “no” provvisorio), c’è la proroga delle assunzioni a termine nelle amministrazioni che si impegnano ad attivare le procedure per i concorsi in parte riservati ai contrattisti.

Nella fattispecie la norma su cui è puntata la maggior parte dell’attenzione  è quella che permette alle amministrazioni pubbliche, pur rispettando una serie di vincoli, di poter prolungare i contratti a tempo determinato (con almeno 3 anni di servizio) in vista delle future selezioni parzialmente  riservate (50%) al personale precario, appunto. Per la commissione le eventuali proroghe sarebbero onerose e quindi hanno bisogno di una copertura.

Attuale disciplina delle assunzioni a tempo indeterminato negli Enti Locali

Tratto dal sito http://www.fpcgilbergamo.it/

Ottimo lavoro della Cgil funzione pubblica di Bergamo in merito all’attuale disciplina delle assunzioni negli enti locali.

In questa nota si riporta in sintesi la disciplina attualmente vigente per assunzioni a tempo indeterminato tenuto conto, peraltro, che presupposto per la legittima costituzione di una qualsiasi tipologia contrattuale a qualsiasi titolo è che siano soddisfatte le seguenti condizioni:

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Sulle assunzioni alla SAS le carte in procura

La Società, che comprende già 2 mila dipendenti, assume tre ex dirigenti di Multiservizi. I Cobas Codir: “Nessuna procedura a evidenza pubblica. Manderemo le carte alla Procura e alla Corte dei conti”. Il presidente della società: “Procedura corretta. Difenderò l’onore del cda anche in sede penale”.