Il bluff delle tasse. A fronte di un taglio delle tasse da circa 6 miliardi, Renzi ha inserito un aumento delle medesime per circa 15 (fonte Ibtimes)

Articolo del 24 ottobre 2014 che smaschera i giochetti del governo Renzi.

Come Renzi alzerà le tasse (nel presente, nel futuro e nel passato)

C’era una volta il decreto 66/2014, per gli amici “decreto 80 euro” o “bonus Renzi”. Esso prevedeva tre cose fra quelle più ampiamente pubblicizzate: il bonus 80 euro (che è un aumento di spesa pubblica), il taglio dell’IRAP dal 3,9% al 3,5% (un taglio delle tasse) e un aumento delle imposte sul risparmio su tutti i titoli che non sono titoli di Stato (ovvero un aumento delle tasse).

Fast-forward a sei mesi dopo: il governo approva una legge di stabilità che fa sparire retroattivamente il taglio dell’IRAP, sicché delle tre mitologiche misure contenute in quel decreto rimangono solo l’aumento di spesa pubblica (il bonus Renzi, che verrà finanziato in deficit nel 2015) e l’aumento delle tasse in capo ai risparmiatori e sulle aziende che vorrebbero finanziare gli investimenti ricorrendo al mercato. Basterebbe questo per evidenziare che il governo Renzi ha aumentato le tasse nel 2014, e chiudere qui l’articolo. Ma le tabelle rilasciate dal governo lasciano intendere che il maggior taglio delle tasse della storia comporta in realtà un aumento delle medesime: a fronte di un taglio delle tasse da circa 6 miliardi, Renzi ha inserito un aumento delle medesime per circa 15. In sintesi le tasse si aggravano per oltre 8 miliardi: bisogna dire Monti fu più onesto a riguardo (e probabilmente, proprio per questa onestà, oggi è ai margini della politica)…..continua a leggere