Mobilità del personale. Ultimatum di Pistorio ai sindacati: «Firmate o decido io». Ecco i punti principali contenuti nella bozza

Mobilità. Pistorio ai sindacati. Firmate o decido io
Giornale di Sicilia del 17 settembre 2015. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

La bozza di accordo – secondo quanto dichiarato dall’assessore – prevede che quando un dirigente rileva la necessità di nuove risorse chieda al suo assessore di inoltrare alla giunta la richiesta di avviare la procedura per i trasferimenti. La giunta darà mandato al capo del Personale di selezionare i dipendenti tenendo conto della categoria, della qualifica e del curriculum.

Si dovrebbe tenere conto anche dei carichi di famiglia, della distanza dalla sede e dell’anzianità. Si dovrebbe tenere conto – così come richiesto dai sindacati – di chi ha gravi malattie, di chi usufruisce di permessi per la legge 104 (assistenza a parenti) e anche di chi ha figli entro i 3 anni.

I trasferimenti dovrebbero avvenire in ragione dell’esigenza degli uffici e per questo l’atto finale verrà deliberato dalla giunta evitando la richiesta di nulla osta.

I veri nodi dello scontro restano:

  1. il trasferimento temporaneo per motivate necessità, che dovrebbe essere limitato allo svolgimento di un compito;
  2. i trasferimenti intuitu personae. In sostanza sia per i trasferimenti definitivi che per quelli temporanei i dirigenti potranno indicare nominativamente i dipendenti di cui hanno bisogno. La scelta, in teoria, dovrebbe essere motivata in base al tipo di impiego previsto.

Se i sindacati non firmeranno la bozza di accordo con i punti sopra indicati, minaccia l’assessore, verrà trasformata in una circolare.

Visite fiscali. Accertata la malattia il lavoratore può uscire di casa

Lavoratore copiaDopo la visita fiscale l’obbligo di reperibilità non vale più. Purché ci si curi a dovere.

Va bene farsi trovare a casa, durate le fasce orarie di reperibilità dal medico fiscale dell’Inps, inviato dall’azienda a controllare che la malattia del dipendente sia effettiva; ma non per questo si deve rimanere chiusi in casa tutte le 24 ore. Anche perché ci sono malattie che non richiedono un continuo ricovero a letto. E allora ben può il lavoratore allontanarsi dal proprio domicilio una volta avvenuta la visita. Purché, ovviamente, così facendo, egli non comprometta la propria guarigione (il dipendente, infatti, ha il dovere giuridico – sanzionabile dall’azienda – di non allungare i tempi del rientro sul posto di lavoro).