Statali. Arrivano le pagelle. Ma in Sicilia abbiamo anticipato i tempi?

Scheda valutazioneDalle faccine color semaforo di Renato Brunetta, alle pagelle di Marianna Madia, quasi tutti i governi italiani hanno provato a costruire un sistema di valutazione dei dipendenti pubblici per rendere più efficente la pachidermica macchina della Pubblica amministrazione. Non poteva mancare il governo di Matteo Renzi che, durante il Consiglio dei ministri di ieri 25 settembre, ha dato un via libera preliminare al provvedimento che modificherà le competenze per le valutazioni dei lavoratori.

Le novità – Il testo licenziato ieri a Palazzo Chigi prevede il trasferimento delle funzioni di controllo dei dipendenti al Dipartimento della Funzione pubblica. Finora a giudicare i dipendenti era l’autorità anticorruzione, ma il processo è sempre risultato farraginoso e costoso, soprattutto per i piccoli enti. I famigerati Oiv, gli organismi indipendenti di valutazione delle varie amministrazioni, saranno revisionati e sostanzialmente assorbiti da un elenco nazionale che comprenda tutti i componenti, ridotti gli organismi che hanno funzioni di controllo, così da rendere più omogenea la valutazione.

Le pagelle – Una volta accentrati i poteri controllo nelle mani del dipartimento della Funzione pubblica, al suo interno nascerà una commissione formata da cinque tecnici, secondo il governo senza compenso, che monitorerà l’applicazione delle valutazioni delle performance.

A proposito di pagelle che lo Stato sta introducendo solo ora, ecco un paio di volantini che tovate sul sito www.codir.it

L’Agenzia delle Entrate taglia oltre 200 posti da dirigente, riclassificandoli come «posizioni organizzative»

L’Agenzia delle Entrate taglia oltre 200 posti da dirigente
Il Sole 24 Ore del 22 settembre. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Le caselle saranno occupate da funzionari per centrare gli obbiettivi di spending review.

La stessa sorte, cioè la riclassificazione come «posizioni organizzative» delle vecchie caselle da dirigente, riguarderà gli uffici territoriali che si trovano fuori dai capoluoghi di Provincia, con una sola eccezione nell’hinterland di Torino.

Tutta la riorganizzazione deve tener conto del fatto che dopo la sentenza della Corte costituzionale più del 70% delle direzioni provinciali sono guidate da un dirigente a interim, con le ovvie tensioni che questo determina sulla struttura.