È caos mansioni per 4.500 regionali. E negli uffici si rischia la paralisi

Giornale di Sicilia del 1° giugno 2017

I 4.500 dipendenti regionali di categoria A e B, cioè le più basse, non possono essere utilizzati per mansioni superiori, come aiuto per la rendicontazione o supporto in programmi come Garanzia giovani. Dovrebbero dunque tornare a svolgere quanto previsto dal contratto, cioè attività di protocollo, archivi azione, fotocopie, per fare qualche esempio. È quanto scritto in un parere del dipartimento della Funzione pubblica che ha aperto un nuovo caso alla Regione.

Per l’assessore Luisa Lantieri: «è ovvio che un dipendente non può essere utilizzato in mansioni superiori, il parere del Capo del personale è giusto. Ognuno si assuma le proprie responsabilità, questo modo di fare non mi piace. L’unica soluzione sarà quella, in sede di rinnovo contrattuale, di riqualificare questo personale, proposta che ho avanzato da tempo».

La Bullara ha spiegato che a fronte di circa 500 tra istruttori e funzionari (cioè le categorie più alte), lavorano quasi mille collaboratori. E quindi aveva chiesto di sapere se poteva utilizzare ancora questo personale per i lavori più delicati. Altrimenti, ha scritto la Bullara, i lavoratori di fascia A e B rappresentano «un mero appesantimento della dotazione organica senza alcun beneficio per l’efficienza e l’efficacia dell’azione del dipartimento».

Carriere facili. Un’altra bella infornata?

Giornale di Sicilia del 1° giugno 2017

La Regione Siciliana ha scoperto ma solo adesso di avere alcune migliaia di dipendenti, classificati nelle fasce più basse ma impropriamente utilizzati in mansioni superiori. Circa 4.500 unità verrebbero, quindi, distratte dalle attuali funzioni e orientate verso attività coerenti con la loro mansione. Soluzione? Un’altra bella infornata di avanzamenti di carriera!

Ex sportellisti. A settembre al lavoro. C’è il cronoprogramma dell’assessore Carmecita Mangano

Finalmente una schiarita nella lunga e tormentata vicenda dei dipendenti degli ex Sportelli multifunzionali. Per questi lavoratori – in buona parte assenti quando c’è la lottare per ottenere qualcosa, ma presenti in massa quando qualcosa si muove (addirittura, a quanto si racconta, da quando sembra che la vertenza si sia sbloccata sono il numero degli ex sportellisti è ‘miracolosamente’ cresciuto, tanto che si sta cercando di capire chi si è infilato da abusivo’) – c’è una novità: un cronoprogramma che oggi l’assessore regionale al Lavoro, Carmencita Mangano, ha illustrato ai parlamentari che fanno parte della quinta commissione legislativa dell’Ars (commissione Cultura e Lavoro).

Da quello che si è appreso, gli ex sportellisti dovrebbero tornare a lavorare a settembre.

Questi i passaggi che dovrebbero portare alla riassunzione di questo personale (riassunzione perché questi lavoratori lavoravano presso gli Sportelli multifunzionali)….continua a leggere

Regione, stop a mansioni superiori per le fasce più basse di lavoratori In 1.500 tornano a fare fotocopie

Manifestazione Palermo

Uffici nel caos e lavoratori sul piede di guerra. È  partito questa mattina lo stato d’agitazione dei dipendenti regionali. A causare la rivolta l’ultima circolare della dirigente Maria Antonietta  Bullara che ha disattivato tutte le password impedendo così l’accesso ai  ai programmi di lavoro, ai dipendenti di fascia A e B.

Si tratta di 1.500 lavoratori addetti alla programmazione, all’attività amministrativa e anche alla sorveglianza che però sino ieri hanno sostituito e supportato dirigenti e funzionari, svolgendo mansioni superiori, e guidando anche interi uffici periferici. Con questo provvedimento in pratica torneranno a mansioni di base come fare le fotocopie o protocollo. Per questo sono entrati in agitazione tutti i dipendenti di fascia A e B che alla Regione sono 4.500 e temono di seguire tutti la stessa sorte.continua a leggere

Regione, Cobas/Codir: verso la protesta del Comparto Regione contro le politiche sul personale del governo Crocetta. Amministrazione a rischio paralisi per la mancata riorganizzazione del personale

Palermo, 31 maggio 2017

Mentre la rivoluzione crocettiana sta annegando nelle acque di Filicudi e dintorni, la fallimentare azione del governo regionale (e dei suoi fieri sostenitori) in materia di organizzazione del personale rischia di diventare la zavorra che affonderà definitivamente la Regione Siciliana.

Nonostante i patti scritti a Palazzo d’Orleans con i sindacati, nel marzo 2015, con cui il governo Crocetta si impegnava per iscritto a rilanciare le politiche sul personale (a partire dalla riclassificazione di tutto il personale stesso), l’immobilismo politico più devastante pervade invece la politica siciliana, non consentendo alla macchina amministrativa regionale e degli enti collegati di rinnovarsi e di adeguarsi ai cambiamenti.

Un contratto di lavoro giuridico ed economico scaduto da più di dieci anni e la mancata riclassificazione di tutti i 15mila dipendenti, richiesta e rivendicata continuamente e in tutte le sedi dal Cobas/Codir, porteranno a breve alla totale paralisi delle attività amministrative.

Alla Regione siciliana non si espleta un concorso interno dal 1986 e l’ultima manovra di riorganizzazione del personale risale a ben 17 anni fa, in seguito alla legge 10 del 2000.

Il Cobas/Codir, nel confermare lo stato di agitazione del personale, invita tutte le forze sindacali a uno sforzo comune per arrivare alla mobilitazione di tutti i lavoratori verso la protesta di tutto il Comparto Regione che non può più accettare questa assurda e mortificante situazione per 15mila persone. Al contempo, invitiamo tutti i lavoratori a rifiutarsi di svolgere mansioni superiori per mettere la politica davanti alle proprie responsabilità.

Peraltro, il governo regionale in questi giorni pre-elettorali sembra solo interessato e affaccendato a “infornare” nei ranghi dell’amministrazione regionale personale esterno proveniente da altri bacini (sportelli multifunzionali) oppure già assunto a tempo indeterminato presso società partecipate (ex catalogatori) con l’effetto immediato di mortificare tutto il personale di ruolo abbandonato dalla politica al proprio destino.

E’ giunto il momento di sdoganare 4.800 ex giovani laureati e diplomati dal ricatto delle mansioni e di riconoscere a tutto il personale di tutte le categorie i titoli e la professionalità possedute. Il governo avvii – immediatamente – le trattative impartendo le dovute direttive all’Aran Sicilia per il rinnovo dei contratti e per la riclassificazione di tutto il personale che, riassettando le “categorie”, crei finalmente percorsi di crescita professionale per tutto il personale di ruolo.