Spiare l’email è controllo a distanza. Il Garante della privacy pone un freno alla prassi di molti datori di lavoro di conservare i messaggi

Il Sole 24 Ore del 5 aprile 2018

Con il provvedimento 53/2018 il Garante della privacy pone un freno alla prassi di molti datori lavoro di conservare in modo massivo le email scambiate dai dipendenti attraverso gli account di posta aziendale.

Un lavoratore ha evidenziato che, in occasione dei controlli effettuati sul contenuto della corrispondenza elettronica di un altro dipendente, il datore di lavoro ha avuto accesso a numerose email scambiate dall’interessato nel corso del biennio precedente, messaggi il cui contenuto – caratterizzato da «evidenti toni personali…espressioni di goliardia e…ironia fra colleghi» – sarebbe stato posto dall’azienda a fondamento di una contestazione disciplinare poi sfociata in licenziamento.

Sulla 104 dopo i giornali online arrivano gli articoli sulla carta stampata

Il Fatto Quotidiano del 5 aprile 2018

La legge 104? “In Sicilia ci sono dipendenti regionali che si sono fatti adottare da anziani malati per potere beneficiarne. E possibile che su 13 mila dipendenti, 2.350 usufruiscano della legge 104?”. Nel vasto campionario di furbizie della Pubblica amministrazione in salsa siciliana, l’adozione di un nonno malato per godere dei benefici della 104 è una novità assoluta, ma questa volta la fonte è il governatore Nello Musumeci, che con le sue parole dichiara guerra alle scorciatoie per eludere il lavoro: “Pubblicheremo gli elenchi – giura il governatore.


Il Messaggero del 5 aprile 2018

La denuncia è del governatore Nello Musumeci: 2.350 dipendenti regionali su 13 mila usufruiscono dei benefici della legge 104 (quella per assistere i malati) e alcuni di loro si sono addirittura fatti adottare per accedervi. Per non dire dei 2.600 dirigenti sindacali che non possono essere trasferiti. L’attività è paralizzata.

Irricevibili e offensive le dichiarazioni di Musumeci sui regionali

IL PRESIDENTE PENSI A GOVERNARE E MANTENERE GLI IMPEGNI ASSUNTI

Palermo 5 aprile 2018

Se fosse successo il primo giorno di questo mese avremmo pensato a un pesce d’aprile! Invece sembra essere tutto vero: sulla falsariga del precedente governo di falliti, il Presidente Musumeci avrebbe rilasciato, ieri, dichiarazioni provocatorie, errate e parziali sui dipendenti regionali rispondendo ad alcune domande/trappola poste dai soliti giornalisti in malafede che, così, finalmente, potranno riattivare la solita macchina del fango contro i regionali.

Presidente Musumeci, lasci stare le dichiarazioni scandalistiche suggerite, probabilmente, da qualche fido collaboratore che, magari, tanto fido non è, e che ricalcano le stesse scandalose dichiarazioni rese dall’ex presidente Crocetta utili solamente a celare le responsabilità di una classe manageriale assolutamente incapace che, però, nonostante la Sicilia scivoli sempre più nel baratro, raggiungono sempre i loro obiettivi e i loro lauti compensi.

Che dire dei presunti abusi denunciati sulla 104? Presidente! Se ci sono fatti delittuosi commessi da dipendenti infedeli di cui gli uffici l’hanno messa al corrente, li denunci subito e noi saremo al suo fianco, ma non cada più nella trappola di dichiarazioni gratuite senza elementi di riscontro. E ricordiamo anche che l’aumento della fruizione dei permessi ex legge 104 è anche legato all’aumento dell’età media dei dipendenti regionali (57 anni) causato del blocco trentennale di assunzioni.

E che dire dei 2600 sindacalisti? Il Cobas-Codir e il Sadirs, i sindacati autonomi più rappresentativi, contano, insieme, circa 400 dirigenti sindacali in tutta la Sicilia corrispondenti ad altrettanti luoghi di lavoro e nominati nel rispetto dello Statuto dei Lavoratori; come si fa, includendo gli altri 4 sindacati del comparto, ad arrivare a 2600? E poi perché, anziché inventarsi dichiarazioni stampa, non si avvia un confronto serio sui carichi di lavoro che alla Regione sono una rarità e in gran parte fittizi? Come si fa a parlare di carenza di personale se non esiste una pianta organica basata sui fabbisogni di ciascun dipartimento? Perché non si dichiara questo sui giornali? Perché non si dice la verità sui trasferimenti effettuati in base a presunte carenze di personale? Tutti chiedono personale e nessun dirigente generale ne vuole cedere, altro che sindacalisti inamovibili!!! I dirigenti generali si prendano, oltre al lauto stipendio, la responsabilità di dichiarare se hanno esuberi o carenze di personale. I processi si gestiscono con il confronto e non con l’isterismo di crocettiana memoria.

Ci auguriamo che queste infelici dichiarazioni siano soltanto un incidente di percorso e che il Presidente, finalmente, avvii un confronto sindacale serio dal quale potere attingere notizie certe e passi, immediatamente, ad attuare ciò in cui si è impegnato a cominciare dai rinnovi contrattuali e dalla riqualificazione e riclassificazione del personale.

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