P.a., niente soldi dalle ferie residue. I giorni di riposo non goduti non possono essere monetizzati.

Il dl 95 fa scattare la responsabilità disciplinare e amministrativa in caso di violazione

Dallo scorso 7 luglio le ferie non fruite da parte dei dirigenti e dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche non possono essere monetizzate. Tale divieto sembra applicarsi anche alle specifiche istanze avanzate prima di tale data e che non hanno avuto una risposta positiva. Si raccomanda ai dirigenti e ai responsabili di prestare particolare attenzione al rispetto di questa disposizione. La sua violazione determina infatti sia il maturare di responsabilità disciplinare ed amministrativa sia l’obbligo di restituzione da parte del dipendente. Sono queste le principali indicazioni contenute nel comma 8 dell’articolo 5 del dl n. 95/2012, la cosiddetta spending review, per come licenziato dal senato. (altro…)

“Di iornu non ni vogghiu e di notti sparda l’ogghiu.”

Secondo Armao e Russo la spending review si farà ENTRO AGOSTO. Anche se saranno necessari una serie di interventi amministrativi.

I due superassessori hanno un piano B.

Ecco nel dettaglio il cronoprogramma degli interventi:

  1. riduzioni di spese su forniture e acquisti;
  2. riorganizzazione amministrativa degli affitti e delle auto blu;
  3. taglio dei buoni pasto e permessi sindacali.
Sul personale sono sibillini.
Commento.
Invece di intervenire sugli esorbitanti costi della politica e dell’Ars, Armao vuole tagliare per via amministrativa (ad agosto e con un presidente dimissionario) i privilegi (quali?) dei dipendenti regionali.
Loro vogliono fare la spending review (revisione della spesa) e noi per le elezioni di ottobre faremo la “voting review” (la revisione dei loro voti).

Decreto spending review. Ecco il testo coordinato con le modifiche votate in Senato

Tra le novità inserite nelle ultime ore le norme per la prescrizione medica dei farmaci, che, dopo un concitato tira e molla, hanno visto prevalere la linea obbligatoria per il medico di indicare il principio attivo del farmaco prescritto, con possibilità, però, di accompagnarlo alla dicitura del medicinale di marca consigliato, che avrà parere vincolante per il farmacista.

Altro capitolo di fresche modifiche, è quello sulle tasse universitarie, con aumenti per gli studenti fuori corso, scaglionate a fasce di reddito Isee.

Novità anche per gli iscritti al passo con gli esami, che si vedranno innalzare il contributo in base al tasso di inflazione se dichiaranti un Isee al di sotto dei 40mila euro.

Aggiornato anche il quadro regolatorio delle relazioni sindacali sugli esuberi nel pubblico impiego, mentre sono stati messi in stand-by i tagli di personale ai ministeri dell’Interno, degli Esteri e della Difesa. Leggi l’articolo

Il dimissionario Lombardo promette: la spending review? «La proporremo per via amministrativa»

Per scongiurare la mossa di Mario Monti che, a detta di alcuni, potrebbe inviare un commissario per la mancata approvazione di un piano di spending review che prevedesse un programma di rientro finanziario e di riorganizzazione della pubblica amministrazione regionale, Lombardo annuncia la la proposizione della spending review in via amministrativa.

Questa è l’ennesima bufala che verrebbe seppellita sotto una montagna di ricorsi.

Il problema, semmai, è un altro.

Come riportato dal quotidiano Milano Finanzada Palazzo Chigi e da Via XX Settembre si fa sapere che le regole  della Spending review valgono per tutti, regioni a statuto speciale comprese. Una volta diventate legge (il governo ha già ottenuto la fiducia al senato sul disegno di legge di conversione) la Sicilia le dovrà attuare lo stesso, anche se non le ha recepite nell’ordinamento regionale. 

Spending review sicula. Cosa dobbiamo sperare?

Ieri, dopo l’incontro tra  l’Assessore Armao e le OO.SS., sono state stralciate le norme relative al personale. Si tratta  dei commi dal 7 al 18 bis che verranno sostituiti con la versione più soft anche se, come dichiarato dallo stesso Armao, l’impianto rimane.

Dobbiamo augurarci, come si vocifera da più parti, che la riforma venga bocciata dall’ARS per discutere il tutto con il nuovo governo (con il rischio che un ulteriore abbassamento del rating spinga le banche creditrici a chiedere immediatamente la restituzione del prestito) o dobbiamo sperare che venga approvata con le modifiche apportate?

Breve resoconto incontro dell’incontro Armao-sindacati

Si è svolto, oggi, presso l’Assessorato all’Economia, l’incontro tra  l’Assessore Armao e le OO.SS. per affrontare il tema della spending review e le sue ricadute sul personale della Regione Siciliana.

L’Assessore, accogliendo parte delle richieste avanzate dai sindacati autonomi nella riunione del 28 luglio presso la II commissione Bilancio dell’ARS, ha presentato la bozza di un sub-emendamento sostitutivo dei commi dal n. 7 al 18bis del DDL sulla spending review.

Su questo testo, sempre su richiesta degli autonomi, sono state apportate ulteriori modifiche migliorative che dovrebbero evitare la mobilità selvaggia e i licenziamenti.

La riduzione degli organici dovrebbe avvenire rispolverando un vecchio disegno di legge predisposto dallo stesso Armao (quando era assessore alla Funzione Pubblica) con un sistema di penalizzazioni legati alla somma tra età anagrafica e anni di servizio.

Il tutto dovrebbe avvenire attraverso appositi Decreti del Presidente della Regione.

In ogni caso la previsione di riduzione delle dotazioni organiche è stata riportata alle percentuali applicate per lo Stato, del 20% per la dirigenza e del 10% per il comparto.

Prepensionamenti? Ma quando mai. Ecco, in sintesi, cosa prevede il DDL sulla spending review di Armao

Nei giorni scorsi c’è stato, probabilmente, chi ha cercato di nascondere la reale portata del DDL sulla spending review targata Armao parlando di prepensionamenti.

Si è sparsa, infatti, la voce, alimentata anche da qualche quotidiano e dalle dichiarazioni di Lombardo (“Non licenzio nessuno”), che la manovra che prevedeva la riduzione degli organici del 25% (dirigenza) e 20% (comparto) si sarebbe realizzata solo con l’accompagnamento alla pensione da 24 fino a 60 mesi con un’indennità pari all’ 80% dello stipendio base per tutti quei dipendenti regionali vicini all’età pensionabile.

Leggendo con un po’ di attenzione il DDL Interventi urgenti per la riduzione e la razionalizzazione della spesa pubblica della Regioneci si rende facilmente conto che le cose stanno diversamente. (altro…)