Sui buoni pasto è scontro. Secondo l’Unione consumatori Sono un sostegno al reddito e vanno liberalizzati

La possibilità che la diffusione dei buoni pasto elettronici, che dal 1° luglio scorso godono di una defiscalizzazione fino a 7 euro contro i 5,29 euro di quelli cartacei, porti con sé maggiori controlli e quindi l’effettivo divieto alla loro cumulabilità (formalmente già in vigore, ma di rado applicato), genera reazioni opposte tra consumatori e addetti ai lavori.

Resta, in ogni caso, il nodo della pubblica amministrazione che, per questioni di rendicontazione, carica mediamente i buoni pasto 2/3 volte l’anno. Come si, poi, a spenderne uno per volta?