RIUNIONI CON L’ARAN: TUTTO SECONDO COPIONE!

6 luglio 2020 –

Come volevasi dimostrare: le tre convocazioni dell’Aran (in due delle quali il COBAS-CODIR non ha partecipato per protesta) non hanno sortito alcun frutto se non quello di far correre i lauti compensi degli addetti dell’Aran e giustificare le missioni di chi, ogni volta, viene da Roma per non concludere nulla o meglio solo per mettere in discussione – attraverso inaccettabili diktat – il ruolo del presidente dell’Aran che prova la negoziazione sulle materie trattate.
Anche sul Ford (unica convocazione alla quale abbiamo partecipato per non causare ulteriori ritardi nell’erogazione dell’accessorio ai dipendenti) non si è concluso assolutamente nulla! Anzi, abbiamo assistito alle gravissime dichiarazioni dell’Aran che hanno additato l’Assessorato Funzione Publica come responsabile del mancato invio dei dati necessari alla discussione dell’accordo.
Fuori dalle righe, poi, i funzionari dell’Aran hanno escluso che il governo intenda mettere un solo centesimo per finanziare la riclassificazione che, così, senza soldi necessari al pagamento delle funzioni effettivamente svolte, renderebbe inattuabile qualsivoglia ipotesi di riclassificazione.
Il tavolo comunque si è formato (non si capisce per discutere di cosa) con l’assenza del solo COBAS-CODIR.
In ultimo, nel tavolo delle prerogative sindacali anche gli altri sindacati hanno presentato una dichiarazione scritta con la quale si è chiesto di rinviare la discussione di tale accordo sostanzialmente per protestare contro la mancata possibilità di portare avanti accordi più urgenti tra i quali quelli della riclassificazione e del salario accessorio.
Seguiranno comunicazioni ulteriori.

Il sistema dei buoni pasto ha un problema

Da alcuni anni, ciclicamente, le associazioni dei commercianti tornano a lamentarsi dei buoni pasto, il sistema usato da milioni di lavoratori per pagare il pranzo nei giorni di lavoro e che ha un giro di affari di diversi miliardi di euro all’anno. A febbraio, prima del lockdown, durante un convegno organizzato dalle principali associazioni di categoria si era parlato di un sistema vicino “al collasso”, ed era stata minacciata la possibilità di smettere di accettare tutti i buoni pasto. Nelle ultime settimane, complici le nuove difficoltà economiche di molte attività, si è tornati a discutere di questi problemi e della loro causa: che secondo quasi tutti è la Consip, la società pubblica che si occupa di appalti per la pubblica amministrazione.