Convocazione assessore Funzione Pubblica Marco Zambuto: (Sembra) si sblocchi la vertenza. INFO anche su FORD e PEO

Pa, 8 FEB 2022
In seguito all’incessante azione del sindacato Cobas/Codir, sembra essersi sbloccata la vertenza sulla riclassificazione e riqualificazione del personale. Il Condizionale è d’obbligo e in ogni caso il sindacato come “polizza sulla vita” della riclassificazione sta provvedendo a depositare i ricorsi per bloccare i concorsi banditi dalla Regione e che non prevedono le riserve di Legge per il personale interno (il ricorso al tribunale sarà a carico del sindacato senza alcun costo di adesione da parte dei lavoratori). Ricorso il cui mantenimento è legato o meno alle procedure di riclassificazione del personale regionale.
L’assessore Marco Zambuto ha detto di volere accogliere la nostra richiesta di dare immediate direttive con tempi certi all’ARAN Sicilia per il rinnovo dei contratti di lavoro. Ha, inoltre, annunciato di volere inserire le risorse per la riqualificazione e riclassificazione del personale in base al sistema previsto dal Contratto delle funzioni centrali che consentirebbe (adattato secondo le necessità del comparto Regione) di risolvere le questioni poste dal tavolo sindacale anche grazie all’applicazione della norma di prima applicazione. Va precisato che il nostro sindacato ha rivendicato lo stanziamento di ulteriori risorse rispetto a quelle annunciate al tavolo, in quanto bisogna recuperare tutto il pregresso in termini di mancate progressioni verticali e riteniamo l’attuale stanziamento insufficiente.
Abbiamo, inoltre ribadito la richiesta di revisione e attualizzazione di tutte le indennità. Così come abbiamo rivendicato il rispetto delle Leggi sulle riserve di tutti i concorsi compreso il concorso per il ricambio generazionale della dirigenza applicando la legge 10/2000 che dispone apposite riserve.
Adesso vigileremo affinché governo regionale e ARAN Sicilia mantengano gli impegni. Quindi, invitiamo tutto i lavoratori a seguire le nostre comunicazioni per essere pronti alla mobilitazione nel caso in cui il percorso annunciato oggi non dovesse essere messo in atto.

Durante la riunione, come da noi richiesto, è stato fatto il punto anche sull’insediamento del nuovo OIV per il pagamento della Performance 2020 e delle previste ulteriori graduatorie PEO.
Per l’OIV la notizia è che oggi si firmerebbero i contratti dei componenti e, quindi, si potrà procedere all’insediamento che consentirebbe il pagamento delle Performance 2020 entro tre mesi circa.
Per l’avvio delle ulteriori graduatorie PEO (anno 2020 e anno 2021, dove partecipa chi non è rientrato nella prima graduatoria) entro due settimane la dirigente generale Carmen Madonia si è impegnata a convocare le oo.ss. per avviare ed eliminare alcune criticità e avviare subito i percorsi di progressione orizzontale.
www.codir.it

COMUNICATO STAMPA Regione, questa mattina incontro con il governo regionale su riclassificazione e riqualificazione del personale

COMUNICATO STAMPA

Regione, questa mattina incontro con il governo regionale su riclassificazione e riqualificazione del personale a seguito della denuncia del Cobas-Codir sulle finte riserve sui bandi di concorso. Ecco le posizioni del sindacato più rappresentativo dei lavoratori.


Palermo, 8 febbraio 2022 – Questa mattina, presso i locali della Funzione Pubblica regionale, si terrà un incontro tra le organizzazioni sindacali del personale regionale e il governo regionale. Al centro della convocazione il tema del rinnovo giuridico ed economico del contratto di lavoro per il triennio 2019/21, nonché – a seguito degli atti di denuncia del COBAS/CODIR – delle procedure di riclassificazione e riqualificazione del personale regionale che da 20 anni attende una seria politica di rilancio del personale.
Il sindacato COBAS/CODIR, durante la riunione, informerà il governo sulle impugnative che, il sindacato più rappresentativo dei lavoratori, sta presentando in tutte le sedi giurisdizionali per bloccare tutti i concorsi banditi dalla Regione siciliana per i vizi di legittimità fondati sulla mancata riserva dei posti al personale interno. Tali riserve esclusive, con procedure specifiche, si sarebbero dovute attivare attraverso le possibilità – del tutto disattese dal governo regionale – previste dalle Leggi per consentire ai dipendenti di progredire in carriera ovvero: un concorso riservato agli interni nel limite del 30% dei posti disponibili per il triennio 2020/2022 ai sensi dell’art. 22 comma 15 del d.lgs. 75/2017 e della procedura comparativa ai sensi del riscritto art. 52 comma 1-bis del d.lgs. 165/2001.
Il governo regionale, infatti, – in seguito alle denunce del COBAS/CODIR – anziché inserire le riserve regolari così come previste dalla vigente normativa, ha ripubblicato i bandi di concorso cassando le “riserve-burla” (che, fra l’altro, avrebbero anche esposto eventuali vincitori riservisti interni a essere citati in giudizio come contro-interessati per l’eventuale assegnazione di un posto bandito in palese violazione delle leggi vigenti).
Durante l’incontro di stamane i rappresentanti del COBAS/CODIR chiederanno a nome dei lavoratori regionali di inviare una direttiva all’ARAN Sicilia per l’immediato avvio delle trattative e in particolare:
1) tempistica certa sui lavori dell’ARAN che consenta l’immediata definizione e sottoscrizione del contratto di lavoro e dell’accordo sulla riclassificazione di tutto il personale, sulla base del sistema già deliberato dalla Giunta di governo di tipo ministeriale e l’espressa prescrizione all’ARAN di tempi certi e calendarizzazione dei lavori che preveda la sottoscrizione degli accordi entro 3 mesi;
2) avvio di trattative in base ai princìpi e ai contenuti del Contratto nazionale delle Funzioni centrali, firmato a Roma il 22 dicembre scorso e che ha previsto espressamente, tra l’altro, per i dipendenti ministeriali meccanismi di riclassificazione e norme di prima applicazione(articolo 18);
3) trasparenza sulle risorse disponibili al fine di potere procedere al rinnovo dei contratti e alla riclassificazione con lo stanziamento delle somme necessarie più volte promesse dal governo regionale;
4) concorsi riservati ex lege esclusivamente al personale interno avente titolo da prevedere anche ai funzionari direttivi per il passaggio alla dirigenza, passata negli ultimi 20 anni da 2.400 unità a 800 unità circa, con le riserve espressamente previste dalla Legge 10/2000;
5) Rivisitazione e aggiornamento economico di tutte le indennità ferme da oltre 30 anni. Necessità di nuove individuazioni secondo le nuove professionalità previste dai contratti di lavoro.
Il sindacato COBAS/CODIR, senza volere assolutamente mettere in discussione il diritto dei disoccupati e cittadini siciliani a partecipare a nuove selezioni concorsuali, non può, di contra, consentire che di ciò si faccia una mera operazione pre elettorale a discapito dei diritti dei dipendenti in servizio ed evidenzia come la possibilità di utilizzare un percorso già condiviso per gli statali, adattandolo al contesto regionale,
consentirebbe di velocizzare tutte le procedure e, conseguentemente, anche di tralasciare le strade giudiziarie intraprese.
www.codir.it

Parere della Funzione Pubblica in tema di limite di età per la partecipazione ai concorsi pubblici e per l’assunzione

dal sito funzionepubblica.gov.it

Limite di età per la partecipazione ai concorsi pubblici e per l’assunzione

Versione testuale del documento

DFP-0076140-P-15/11/2021

All’Università omissis

Oggetto:  Parere in tema di limite di età per la partecipazione ai concorsi pubblici e per l’assunzione.

Si fa riferimento alla nota protocollo omissis, acquisita in pari data al protocollo omissis, con la quale codesta Università chiede di sapere, tenuto conto di quanto disposto dall’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092, “se il 65° anno di età costituisca il limite per l’ammissione ad una procedura concorsuale pubblica di reclutamento di personale, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, e se lo stesso possa essere superato non solo in caso di mantenimento in servizio al fine di consentire al lavoratore il perfezionamento del diritto ad una prestazione pensionistica, ma anche in caso di instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro.”

La questione posta tratta della possibilità che i candidati ad un concorso pubblico abbiano un’età superiore al limite per la permanenza in servizio previsto dall’ordinamento. Da un punto di vista generale, si rappresenta che le previsioni che disciplinano i limiti di età per la permanenza in servizio nei singoli ordinamenti determinano un limite anagrafico che comporta il collocamento a riposo d’ufficio per il dipendente pubblico. Tale età varia in base all’ordinamento di appartenenza e la possibilità di essere collocato a riposo si configura a seguito della maturazione, a qualsiasi titolo, di un diritto a pensione.

Peraltro, l’articolo 2, comma 5, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, citato anche nella richiesta di parere, ha ribadito la vigenza dei limiti ordinamentali anche a seguito dell’introduzione del nuovo sistema pensionistico di cui all’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214. Con il nuovo regime sono stati elevati i requisiti di età per l’accesso alla pensione di vecchiaia (ad oggi 67 anni), comportando di fatto la necessità di superare i 65 anni di età [Nota 1] per poter maturare tale diritto. Con il citato articolo 2, comma 5, del decreto legge n. 101 del 2013, il legislatore ha voluto circoscrivere con chiarezza la possibilità di superare tale limite per il personale delle pubbliche amministrazioni, in linea con il consolidato orientamento della giurisprudenza costituzionale, delimitando tale possibilità alla necessità di raggiungere il primo requisito utile a pensione, a qualsiasi titolo.

In relazione alla possibilità di candidarsi ad un concorso pubblico, la previsione dell’articolo 3, comma 6, della legge 15 maggio 1997, n. 127, che rimuove il limite di età per la partecipazione ai concorsi pubblici, non può incidere sulla vigenza del limite età per la permanenza in servizio previsto dai singoli ordinamenti, il quale, continuando ad operare come sopra illustrato, non può consentire l’assunzione di nuovo personale con rapporto di lavoro subordinato che abbia, appunto, superato tale età. Infatti, la confermata vigenza dei limiti di età determina implicitamente la loro rilevanza anche ai fini della possibilità della partecipazione ai concorsi pubblici. Seguendo i principi generali, quindi, se il soggetto ha superato il limite anagrafico relativo all’ordinamento per il quale intenda concorrere non potrà partecipare al concorso, né essere oggetto di una nuova assunzione, a prescindere dalla circostanza che si recluti personale a tempo indeterminato o a tempo determinato, e indipendentemente dal fatto che egli abbia raggiunto o meno i requisiti per l’accesso al trattamento pensionistico. Infatti, su questo ultimo aspetto, la possibilità di superare il limite di età per la permanenza in servizio al fine di raggiungere il primo requisito utile a pensione può configurarsi solo se è già instaurato un rapporto di lavoro e quindi se il soggetto, al momento del compimento del limite di età, è già dipendente dell’amministrazione che prolungherà, alle condizioni suesposte, il rapporto di lavoro.

Ne consegue, in sintesi, che non possono essere sottoscritti contatti a tempo determinato con soggetti di età superiore a quella massima per il collocamento a riposo.

IL DIRETTORE DELL’UFFICIO

F.to Riccardo Sisti

[Nota 1] In base all’art. 4 del d.P.R. n. 1092 del 1973 per i dipendenti dello Stato il limite ordinamentale di età per la permanenza in servizio è 65 anni, applicabile in via analogica anche alle altre categorie di dipendenti in mancanza di diversa indicazione normativa, fatti salvi i regimi speciali.