La conversione in legge del D.L. 24 marzo 2022, n. 24 “Decreto Riaperture” conferma la proroga dello smart working per i lavoratori fragili

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 19 maggio 2022, n. 52 recante la “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24, recante disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”.

Nell’ambito degli interventi regolati dal provvedimento, tra le diverse misure, la Legge di conversione prevede che:

  • fino al 30 giugno 2022, per i soggetti affetti dalle patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali ricorre la condizione di fragilità (come individuate con il Decreto del Ministro della Salute, di concerto con i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e per la Pubblica Amministrazione, adottato ai sensi dell’art. 17, comma 2 del D.L. n. 221/2021, convertito con modificazioni in L. n. 11/2022), si applica la disciplina dettata dall’art. 26, commi 2 e 7 bis, D.L. n. 18/2020, convertito con modificazioni in L. n. 27/2020. Quindi, laddove la prestazione lavorativa non possa essere resa in modalità agile, per i lavoratori dipendenti pubblici e privati (di cui all’art. 26, comma 2, D.L. n. 18/2020, convertito con modificazioni in L. n. 27/2020) in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ivi inclusi i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità (art. 3, comma 3, L. 5 febbraio 1992, n. 104), il periodo di assenza dal servizio è equiparato al ricovero ospedaliero. Inoltre, i datori di lavoro del settore privato con obbligo previdenziale presso le Gestioni dell’INPS, esclusi i datori di lavoro domestico, hanno diritto a un rimborso forfettario per gli oneri sostenuti relativi ai propri lavoratori dipendenti non aventi diritto all’assicurazione economica di malattia presso l’INPS (art. 10, comma 1 bis, D.L. n. 24/2022);
  • fino al 30 giugno 2022, i lavoratori fragili (art. 26, comma 2 bis, D.L. n. 18/2020, convertito con modificazioni in L. n. 27/2020) svolgono di norma la prestazione lavorativa in smart working, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto (art. 10, comma 1 ter, D.L. n. 24/2022);

Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 19 maggio 2022, n. 52 (in G.U. 23/05/2022, n. 119)

A proposito della finanziaria e del rinnovo contrattuale i Confederali si accontentano (tratto da buttanissima.it)

Musumeci aveva promesso in campagna elettorale una riforma della pubblica amministrazione che invece è rimasta nei cassetti impolverati di palazzo d’Orleans.

Il governo ha già stanziato 27 milioni per l’equiparazione degli stipendi dei regionali a quelli statali, mentre 17 sono destinati alla riclassificazione. Attorno a quest’ultima voce si è aperta una vertenza fra sigle sindacali. Mentre i confederati si “accontentano” dell’equiparazione, gli autonomi si spingono oltre. La protesta guidata dai sindacati autonomi Cobas-Codir, Sadirs e Siad-Csa-Cisal davanti alle sedi della Presidenza della Regione ha avuto il merito di riaprire la trattativa col governo che si è impegnato a convocare un tavolo di confronto.

Dalla settimana prossima, ha assicurato il governo regionale, sarà convocato un apposito tavolo di confronto per arrivare al pieno utilizzo delle risorse già stanziate per il rinnovo contrattuale coniugato al nuovo sistema classificatorio.