Per la seconda volta in 8 mesi la Corte Costituzionale riconosce alla Sicilia somme cui Crocetta ha rinunciato

EuroLa Corte Costituzionale ha riconosciuto all’Isola la titolarità di somme “scippate” dallo Stato. E’ la seconda volta in otto mesi.

Per coprire il buco di bilancio della Regione, in sostanza, sarebbe bastato non firmare l’accordo suicida sottoscritto a Roma nel giugno del 2014 con il quale il governo regionale ha rinunciato ai contenziosi e alle pretese nei confronti dello Stato per i prossimi tre anni.

I soldi che adesso, tra viaggi e incontri, tra vertici e promesse, Crocetta è costretto a “elemosinare” a Roma, addirittura mettendo sul piatto la revisione di alcuni articoli dello Statuto. E invece, sarebbe bastato non compiere quel viaggio, un anno e mezzo fa. Quando Crocetta decise di regalare a Roma quei soldi che spettano ai siciliani.

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Il Governo nazionale per aiutare la Sicilia, chiede tagli e sacrifici. Ma, come riconosciuto dalla Corte Costituzionale, alla Sicilia spettano per statuto somme, cui Crocetta e il PD hanno rinunciato in cambio di un piatto di lenticchie, che basterebbero a coprire il disavanzo.

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