Esclusa la tenuità del fatto per chi timbra anche una sola volta il cartellino del collega

tratto da iusmanagement.org
Esclusa la tenuità del fatto per chi timbra anche una sola volta il cartellino del collega
di Dario Di Maria
Il reato era stato commesso da due dipendenti pubblici: una delle quali timbrava il cartellino marcatempo anche per l’altro (suo dirigente), attestandone falsamente la presenza al lavoro. La Corte d’appello penale li aveva condannati contestando loro la commissione del reato di cui all’art. 55-quinquies d.lgs. 165/2001.
La Suprema Corte ha escluso la tenuità del fatto per chi timbra, anche solo una volta, il cartellino marcatempo al posto del collega assente.
Per quanto riguarda poi l’applicabilità del reato di cui si parla anche ai dirigenti, cosa negata dal ricorrente, la Corte dice che non vi è nessun dubbio a questo riguardo posto che lo stesso art. 1 del d.lgs. n. 165/2001 stabilisce che le disposizioni del decreto riguardano i rapporti di lavoro e di impiego alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, senza alcuna distinzione tra lavoratori con funzioni dirigenziali o meno.

Regione. Buco di oltre 1 mld per il 2019 accertato dalla Corte dei Conti. Musumeci. «Non sono io il responsabile»

La Regione siciliana dovrà trovare, e appostare nell’esercizio finanziario per il 2019, le coperture, pari a 1,103 miliardi di euro, del disavanzo. E’ quanto si legge nella relazione delle sezioni riunite della Corte dei conti, riunita a Palermo in adunanza pubblica, alla presenza del governo della Regione, per la parifica del rendiconto del 2018. Un altro miliardo dovrà invece, essere coperto negli esercizi considerati nel bilancio di previsione e in ogni caso non oltre la durata della legislatura regionale.

«La situazione finanziaria della Regione è oggettivamente critica e difficile: io mai sono stato direttamente o indirettamente corresponsabile dei disastri finanziari prodotti negli ultimi 25 anni». Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, parlando all’adunanza pubblica davanti alla presidente delle sezioni riunite della Corte dei conti Luciana Savagnone, e al procuratore generale d’appello Maria Aronica. Musumeci ha sostenuto che col suo governo «c’è stata una inversione di tendenza rispetto al passato». «Copriremo il disavanzo, la responsabilità del bilancio è del governo e quindi faremo quanto serve».

Stipendi a confronto. Tra il 2014 e il 2017 la retribuzione oraria è cresciuta dell’1,7%. Ma in sanità meno che in altri settori. Al Sud buste paga più basse. Si riduce il gap di genere

Studio Istat sui “Differenziali retributivi in Italia”. Gli uomini guadagnano in media di più ma il gap di genere mostra un trend in calo nel 2017 (+7,4%) rispetto al 2014 (+8,8%) per effetto di una maggiore crescita della retribuzione oraria mediana delle donne (+2,4%) rispetto a quella degli uomini (+1%). Retribuzioni più alte al Nord e per chi ha titoli di studio più elevati. LO STUDIO.

L’assegnazione di mansioni superiori non è un mero atto formale

tratto da Italia Oggi
L’assegnazione di mansioni superiori non è un mero atto formale
Le mansioni superiori possono essere affidate se vi è la chiara prevalenza qualitativa, quantitativa e temporale.
La sentenza 22.11.2019, n. 30580 della Cassazione sezione Lavoro evidenzia un aspetto della gestione delle mansioni superiori che generalmente viene sottovalutato, quando non sfugga del tutto, agli operatori: l’assegnazione delle mansioni superiori non è per nulla solo un mero atto formale, ma è legittimamente disposta solo laddove si dimostrino esistere tutti i presupposti necessari.
Spesso, le amministrazioni si fermano solo alla verifica delle condizioni oggettive che legittimano le mansioni superiori, descritte dall’articolo 52, comma 2, del dlgs 165/2001. Si tratta di tre condizioni. La prima è la sussistenza di «obiettive esigenze di servizio».
Occorre, quindi, in primo luogo dimostrare che il servizio, senza l’adibizione di un lavoratore cui assegnare le specifiche mansioni andrebbe in difficoltà; ma non basta, occorre dimostrare l’opportunità che quelle mansioni siano assegnate proprio a quel lavoratore e che questo comporti le mansioni superiori.
In secondo luogo, occorre che l’esigenza di servizio sia determinata da una vacanza di posto in organico di durata non superiore a sei mesi, prorogabili fino a dodici, e a condizione che siano state avviate le procedure per la copertura.
Oppure, in terzo luogo, le esigenze di servizio possono derivare dalla necessità di sostituire un altro dipendente assente con diritto alla conservazione del posto, con esclusione dell’assenza per ferie, per la durata dell’assenza.
La dimostrazione, di per sé né automatica né agevole, di queste condizioni oggettive non è sufficiente. L’attribuzione delle mansioni superiori è ammissibile solo se ricorrano anche altre condizioni si carattere soggettivo, che riguardano il modo col quale il lavoratore è chiamato a svolgere le mansioni.
Il comma 3 dell’articolo 52 del dlgs 165/2001 sul punto è estremamente drastico e preciso: «Si considera svolgimento di mansioni superiori, ai fini del presente articolo, soltanto l’attribuzione in modo prevalente, sotto il profilo qualitativo, quantitativo e temporale, dei compiti propri di dette mansioni».
Dunque, non bastano le condizioni oggettive: occorre che il singolo dipendente destinatario di porre rimedio a una carenza in organico finisca per svolgere le mansioni proprie della categoria superiore in modo prevalente.
La prevalenza, ovviamente, va riferita alle mansioni di provenienza. In sostanza, i compiti assegnati debbono portare il dipendente a trascurare le mansioni e le attività attinenti alla categoria e profilo di appartenenza, perché si dedichi invece, in modo «prevalente» alle attività superiori. Con una prevalenza temporale (più, quindi, della metà delle 36 ore settimanali di lavoro), che, come tale, è anche quantitativa; e con una prevalenza qualitativa: le mansioni superiori non sono solo formali, ma impongono la reale e concreta maggiore qualità delle attività svolte, connesse concretamente all’incarico ricevuto.
In assenza di queste condizioni l’incarico di mansioni superiori è illegittimo. Come dimostra la sentenza della Cassazione, per un verso il dipendente, sul piano giuslavoristico, non potrebbe vantare un loro riconoscimento.
Per altro verso, però, l’assegnazione solo formale, ma non sostanziale, delle mansioni superiori potrebbe essere fonte di danno erariale, dovuto al pagamento di maggiori retribuzioni non connesse sul piano qualitativo e quantitativo ad attività realmente ascrivibili alla categoria superiore.

Anche i dipendenti comunali hanno (giustamente) il loro salario accessorio ma ad essere attaccati sono solo e sempre i regionali

Contratto decentrato dei Comunali Raggiunta l’intesa economica

Nel dettaglio, al Fondo compensi legato alla performance individuale dei dipendenti vanno 3,1 milioni. Per l’area della polizia municipale, le somme arrivano a un massimo di 3.900 euro per la categoria D.


Premi ai regionali, arriva un “regalo” di Natale da 48 milioni di euro

Un “regalo” di Natale da 48 milioni di euro fra premi di rendimento, straordinari e progressioni orizzontali di carriera per i regionali. È il frutto dell’accordo firmato ieri all’Aran tra governo e sindacati. Ventotto milioni su 48 verranno erogati solo dopo una valutazione del rendimento di ogni singolo dipendente e di ciascuna struttura riferita al 2019.

La valutazione verrà fatta a gennaio da ogni dirigente applicando criteri e griglie stabilite dall’Oiv, un organismo appositamente creato.

Protesta non stop: sulle pensioni Macron si gioca il futuro politico

Oggi si prepara una giornata nera nel trasporto pubblico, la quinta consecutiva, per lo sciopero contro la riforma delle pensioni per la quale Macron nello scontro con i sindacati rischia di giocarsi la seconda parte del suo mandato.

Il blocco riguarda l’80 per cento dei treni ad alta velocità, a lunga percorrenza e quelli della periferia di Parigi e circa il 70 per cento di quelli regionali. Sospesi quindi di fatto i collegamenti internazionali, con la Spagna e con l’Italia e blocco totale per i collegamenti con la Germania, e la Svizzera. Blocco quasi totale anche per la rete metropolitana di Parigi, per gli autobus nell’area metropolitana e un terzo di quelli della linea che collega la città ai due aeroporti….continua a leggere

 

REGIONALI, SÌ AD ACCORDO DA 45 MILIONI DI EURO SU SALARIO ACCESSORIO E PEO

Ok all’accordo sindacati-Regione su Fondo risorse decentrate (Ford) e (Progressioni economiche orizzontali). La firma, che sblocca tutta la vertenza dei regionali, è arrivata oggi all’Aran Sicilia e prevede un importo di 45,03 milioni di euro per il Comparto non dirigenziale della Regione Siciliana (ex art. 90 CCRL – Fondo risorse decentrate) sul salario accessorio per l’anno 2019 e l’impegno di 1,48 milioni di euro per il personale a tempo determinato.