Perché il posto pubblico non attira più. Dipendenti mal pagati (stipendi tra i 1400 e i 1500 € netti), carriere bloccate e buonuscita erogata, bene che vada, dopo i 68 anni. Flop concorso per il sud. Ora con le risorse inutilizzate i Comuni assumeranno esperti a chiamata diretta

Dopo i multipli flop del Concorso Sud per l’assunzione di 2.800 tecnici specializzati nelle amministrazioni del Mezzogiorno per gestire i fondi del Recovery plan, il governo corre ai ripari. Nel decreto Pnrr varato due giorni fa si prevede infatti, su richiesta della ministra per il Sud Mara Carfagna, che le risorse non utilizzate potranno ora essere trasferite alle amministrazioni per contrattualizzare gli esperti di cui hanno bisogno ricorrendo alla chiamata diretta. I contratti saranno stipulati sulla base di uno schema predisposto dall’Agenzia per la Coesione, che definirà le modalità della collaborazione. Compresa la remunerazione, che si era rivelata uno dei tasti dolenti come ammesso l’anno scorso dal ministro della Pa Renato Brunetta.

Rinnovo CCRL, salta il tavolo all’Aran in mancanza della proposta del governo sulla riclassificazione

Palermo, 21 aprile 2022
Fumata nera, questo pomeriggio all’Aran, a causa dell’improcedibilità delle trattative, in assenza della proposta del governo regionale sulla riclassificazione del personale regionale, degli aumenti contrattuali e delle proposte sulla nuova regolamentazione dello smart working.
L’Agenzia delle rappresentanze negoziali aveva convocato, per oggi pomeriggio, le organizzazioni sindacali per iniziare le trattative, ma i sindacati Cobas/Codir e Sadirs – che insieme rappresentano più del 51 % dei lavoratori regionali – hanno dato la loro indisponibilità a proseguire i lavori in mancanza di una proposta complessiva.
“Ci siederemo di nuovo al tavolo contrattuale – hanno dichiarato i rappresentanti dei sindacati Cobas/Codir e Sadirs – quando il governo regionale avrà posto le basi necessarie su cui costruire il contratto: riclassificazione di tutto il personale; rinnovo del trattamento economico del salario fisso, accessorio e delle indennità; regolamentazione dello smart working. Non si può parlare della cornice del contratto – hanno sottolineano i rappresentanti dei sindacati autonomi Cobas/Codir e Sadirs – senza prima affrontare gli argomenti necessari per il reale rilancio dell’amministrazione, a incominciare proprio dalla riclassificazione e riqualificazione del personale. Il governo regionale si impegni, quindi, a rinegoziare i limiti posti dell’accordo con Roma che impedirebbero il reale rilancio dell’amministrazione – sottolineano le segreterie di Cobas/Codir e Sadirs – non consentendo neanche di utilizzare le risorse già stanziate per il rinnovo contrattuale. Si può fare – evidenziano i sindacati – un buon contratto senza ulteriori risorse, ma avendo la possibilità di spendere le somme già stanziate per riformare la Regione e il sistema classificatorio del personale in base alle nuove esigenze funzionali”.
www.codir.it          www.sadirs.it

Ennesima riforma della Pubblica Amministrazione targata Brunetta. Nuovi concorsi, nuove regole per i social e più inglese per gli statali

Cambiano le modalità di ingresso nella Pa.

Dal 1° luglio 2022 l’accesso ai concorsi per le assunzioni a tempo determinato e indeterminato nelle amministrazioni pubbliche avverrà esclusivamente registrandosi al portale https://www.inpa.gov.it/. Successivamente il ricorso al portale sarà esteso a Regioni ed enti locali con modalità che saranno definite in un decreto del ministro per la Pubblica amministrazione, previa intesa in Conferenza Unificata. Si prevede, inoltre, una semplificazione procedurale dei concorsi e norme specifiche per ampliare l’uso di inPA anche per individuare le commissioni esaminatrici dei concorsi, il conferimento di incarichi per il Pnrr e la nomina dei componenti degli Organismi indipendenti di valutazione (Oiv).

Nei concorsi per il personale non dirigenziale si prevede l’espletamento di almeno una prova scritta e sempre di una prova orale, che comprenda l’accertamento della conoscenza di almeno una lingua straniera. Come già stabilito per i dirigenti, è prevista l’introduzione di sistemi di valutazione basati sulle competenze e sulle attitudini (assessment). Per l’assunzione di profili specializzati, oltre alle competenze devono essere valutate le esperienze lavorative pregresse e pertinenti.

Il decreto prevede l’aggiornamento del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (Dpr 62/2013) introducendo, in particolare, una sezione dedicata all’utilizzo dei social network per tutelare l’immagine della Pa (probabilmente saranno vietati i social durante le ore di lavoro). Si stabilisce, inoltre, lo svolgimento di un ciclo di formazione sui temi dell’etica pubblica e del comportamento etico per i neoassunti, la cui durata e intensità sono proporzionate al grado di responsabilità.

Rinnovo CCRL 2019-2021. Convocazione Aran Sicilia del giorno 21 e 22 aprile 2022. Proposta contrattuale incompleta

In relazione alla convocazione per i giorni 21 e 22 aprile 2022, presso la sede dell’Aran Sicilia, in Palermo, con allordine del giorno il rinnovo del Contratto collettivo regionale del comparto non dirigenziale per il triennio 2019-2021, avendo ricevuto a mezzo posta certificata (in data odierna) copia della proposta elaborata sulla base delle direttive del governo regionale e (si presume) sulla base delle indicazioni richieste alle organizzazioni sindacali nelle sedute precedenti, con la presente si rappresenta che nella stessa a meno che non si tratti di un refuso non sono contenute le questioni contrattuali maggiormente attese dalle organizzazioni sindacali che rappresentano la maggioranza dei lavoratori regionali in sede di rinnovo contrattuale per il triennio 2019/2021.
In sintesi, per semplificare, non sono presenti i contenuti dei seguenti titoli contrattuali: Titolo III° (Ordinamento professionale), Titolo V° (Lavoro a distanza), Titoli da VII° in poi (struttura della retribuzione e del salario accessorio e indennità).

Alla luce di quanto sopra, si significa che, in assenza del documento su cui confrontarsi, si reputa non possibile potere procedere proficuamente ai lavori che non possono a nostro avviso – essere condotti in modo frammentario. Il CCRL deve, infatti, essere valutato nella sua interezza e certamente non può non ricomprendere sin dallinizio le questioni che sono state sottolineate come fondamentali per le scriventi oo.ss.

Si porgono distinti saluti


Aran Sicilia. Convocazione riunioni 21 e 22 aprile

Riclassificazione del personale Regione siciliana. Richiesta rinegoziazione accordo Stato-Regione

La Giunta Regionale, con delibera n 135 del 23 marzo 2022, ha impartito la direttiva all’ARAN Sicilia per il rinnovo del contratto di lavoro per il personale del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana e degli Enti di cui all’articolo 1 della legge regionale 15 maggio 2000, n 10. Per il triennio 2019-2021, nella parte riguardante il quadro finanziario ha richiamato una norma nazionale contenuta nel comma 612 del dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, ponendo il limite dello 0,55% del monte salari 2018 come limite della spesa da destinare alla riclassificazione del personale regionale decretando di fatto non solo un limite di spesa ma anche un limite oggettivo alla possibilità di potere riclassificare il personale regionale.

L’articolo 1, comma 612 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 prevede quanto segue:
“612. Le risorse di cui all’articolo 1, comma 436, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, e all’articolo 1, comma 959, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, sono integrate, a decorrere dal 2022, della somma di 95 milioni di euro comprensiva degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione e dell’IRAP, al fine di definire, nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale relativa al triennio 2019-2021 del personale non dirigente di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i nuovi ordinamenti professionali del personale appartenente alle amministrazioni statali destinatario delle disposizioni contrattuali relative al triennio 2016-2018 che hanno previsto l’istituzione delle commissioni paritetiche sui sistemi di classificazione professionale nel limite di una spesa complessiva non superiore allo 0,55 per cento del monte salari 2018 relativo al predetto personale. Per il corrispondente personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale, alle finalità’ di cui al primo periodo si provvede mediante integrazione, a carico dei rispettivi bilanci, delle risorse relative ai contratti collettivi nazionali di lavoro 2019-2021 definite ai sensi dell’articolo 48, comma 2, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001, secondo gli indirizzi impartiti dai relativi comitati di settore ai sensi dell’articolo 47, comma 2, dello stesso decreto legislativo n. 165 del 2001, nei limiti della medesima percentuale del monte salari 2018 di cui al primo periodo”.

Il monte salari 2018 del comparto non dirigenziale della regione siciliana è pari a € 620.017.339,00, mentre lo 0,55% di tale importo risulta essere pari a € 3.410.095,36.

Le risorse, al lordo degli oneri riflessi pari al 40,61%, che il governo regionale ha appostato per il rinnovo contrattuale, riportate nella delibera 135 del 23 marzo 2022, risultano essere pari a € 43.959.231,00 così suddivise € 8.060.226,00 per il 2019, € 12.462.349,00 per il 2020, € 23.436.656,00 per il 2021. Le unità di personale al 31 dicembre 2018 destinatarie del rinnovo contrattuale triennio 2019-2021 risultano essere pari a 12.731 unità.

Le suddette risorse, necessarie ad assicurare la copertura degli oneri degli incrementi economici conseguenti al rinnovo contrattuale, all’1,30% per l’anno 2019, 2,01% per l’anno 2020, 3,78% a regime a decorrere dell’anno 2021.

Per il rinnovo del contratto di lavoro del comparto non dirigenziale della regione siciliana triennio 2019-2021 l’ammontare complessivo, comprensivo di oneri riflessi, ammonterebbe a circa € 28.000.000,00.

Pertanto a fronte di € 43.959.231,00, togliendo le risorse necessarie per il rinnovo contrattuale (circa 28.000.000,00) resterebbero circa € 15.959.231,00 detraendo le ulteriore risorse (0,55% del monte salari 2018 pari a € 3.410.095,36) stabilite dalla normativa nazionale e riportate nella delibera di giunta regionale n 135 del 23 marzo 2022, resterebbe la somma di circa € 12.549.135,64 che non potendo essere utilizzata risulterebbe economie di bilancio.

In buona sostanza, possiamo concludere che a fronte di quanto stanziato dal governo regionale per il rinnovo del contratto di lavoro del comparto non dirigenziale € 43.959.231,00 soltanto circa € 31.410.095,36 potrebbe essere utilizzata.

Necessiterebbe pertanto, non tanto avere ulteriori somme come dichiarato recentemente dall’assessore regionale alla funzione pubblica ma – in considerazione che non si chiede una progressione di carriera ma una totale riclassificazione in un nuovo sistema classificatorio che potrà anche avere riflessi di progressione di carriera – prevedere la deroga dello sforamento dello 0,55% (prevista per le semplici progressioni) avendo a disposizione la somma già stanziata di € 43.959.231,00 (di cui sarebbero utilizzabili in atto soltanto € 31.410.095,36).
Se così non dovesse essere, non si potrà procedere a creare un nuovo sistema classificatorio che consenta alla Regione di potere utilizzare al meglio le risorse umane disponibili non consentendo alcuna riclassificazione del personale regionale con grave danno alla macchina organizzativa ormai non più dotata delle qualifiche funzionali necessarie per potere portare avanti la missione amministrativa assegnata dalle leggi.

Occorre quindi una rimodulazione che consenta una deroga, da concordare se necessario con il governo nazionale, per rivedere il limite dello 0,55% considerato che ci si trova davanti a una norma di prima applicazione in via transitoria per consentire alla macchina regionale di riorganizzarsi attraverso la riclassificazione di tutto il personale regionale in un nuovo sistema classificatorio e non nella previsione di semplici progressioni di carriera a regime come, invece, previsto in ambito nazionale: ambito in cui in questi ultimi venti anni, più volte, si è proceduto a procedure di progressioni di carriera, mentre in Regione Siciliana da ben 21 anni non è stata attivata alcuna procedura di progressione circostanza che richiede appunto una norma di prima applicazione attraverso la contrattazione sindacale.
In definitiva si sottolinea che non si chiedono ulteriori risorse oltre quelle già stanziate ma semplicemente la possibilità di utilizzare le risorse già stanziate per il rinnovo contrattuale anche ai fini della riclassificazione con una norma di prima applicazione per tutto il personale.

PEO 2020 e 2021. Istruzioni, date da ricordare, link utili e qualche precisazione

Con il D.D.G. n. 1156 del 8/04/2022 è stata avviata ufficialmente l’attività formativa per l’attribuzione della PEO relativa agli anni 2020 e 2021. L’attività formativa è rivolta ai dipendenti a tempo indeterminato appartenenti ai ruoli regionali che, rispettivamente al 1° gennaio 2020 e al 1° gennaio 2021, abbiano maturato un’anzianità di servizio pari a 36 mesi nell’attuale posizione economica in godimento, anche se in posizione di comando o distacco presso altra pubblica amministrazione ovvero con rapporto di lavoro a tempo determinato presso l’amministrazione regionale.

La partecipazione al percorso formativo, completato con l’effettuazione della prova d’esame finale, è obbligatoria e costituisce condizione necessaria per l’attribuzione della PEO 2020 e 2021, fermi restando gli altri requisiti per la partecipazione fissati e disciplinati dal CCRL e dai due accordi del 14/10/2021.

Per la partecipazione alla predetta procedura formativa saranno utilizzati i manuali già predisposti dall’Amministrazione e resi disponibili al link seguente: https://www.regione.sicilia.it/istituzioni/regione/strutture-regionali/assessorato-autonomie-locali-funzione-pubblica/dipartimento-funzione-pubblica-personale /progressione-economica-orizzontale-2020

Gli esami finali si svolgeranno in modalità informatica e consisteranno nella somministrazione di un questionario, generato automaticamente dal sistema della piattaforma, e con le modalità indicate nelle Istruzioni allegate al presente Decreto, composto da trenta domande a risposta multipla estratte tra quelle contenute nei manuali di cui all’articolo precedente.

Le prove d’esame finali si svolgeranno nel periodo che va dal 10 maggio 2022 alle ore 10,00 al 29 maggio 2022 alle ore 23,59.

Il mancato rispetto delle Istruzioni per le fasi di studio, di registrazione, test di prova e l’eventuale riscontro di anomalie nella fase di esecuzione della prova d’esame finale, determinerà l’interruzione della stessa prova che, a seguito di apposita verifica, effettuata entro ventiquattro/quarantotto ore da parte del competente operatore della piattaforma, potrà essere invalidata con la procedura indicata nelle istruzioni allegate.

Nel caso di invalidazione della prova finale, sarà ammessa la ripetizione per una ed una sola volta della prova d’esame che potrà essere svolta entro e non oltre il 29 maggio 2022 alle ore 23,59.

Non potranno essere ripetute le prove, eventualmente interrotte per anomalia, che si svolgeranno successivamente al 27 maggio 2022 alle ore 23,59.

E’ prevista un’unica sessione di recupero delle prove di esame, da svolgersi entro il 7 giugno 2022, alla quale sarà ammesso esclusivamente il personale che, per giustificati motivi, che dovranno essere debitamente documentati entro la fine della sessione di cui al paragrafo precedente, sia stato impossibilitato a partecipare alle prove in tutto il periodo sopra indicato.

Ciascuna risposta esatta comporta l’attribuzione di un punto, fino ad un massimo complessivo di trenta punti.

Le domande errate e quelle senza risposta valgono zero ai fini della determinazione del punteggio complessivo. Il punteggio minimo valutabile nell’ambito della graduatoria PEO è pari a 18.

Ai dipendenti con ridotta capacita visiva, aventi diritto alla PEO 2020 o 2021 sarà distribuito a richiesta il manuale in versione Large Print, in Braille o audio, con le modalità indicate nella nota n. 35981 del 6/04/2022, per consentire a ciascuno la fase di studio dei contenuti in maniera autonoma; successivamente sarà svolto un apposito corso di formazione, con simulazione delle prove d’esame, che preparerà i predetti dipendenti, n.90 comparto regione e n. 8 Corpo Forestale, allo svolgimento della fase successiva che prevede la registrazione alla piattaforma, con eventuale assistenza da parte di un tutor, e l’effettuazione on-line della prova d’esame entro il 29 maggio 2022, con eventuale recupero entro il 7 giugno 2022.


Istruzioni per le fasi di studio, di registrazione, test di prova
e per l’esecuzione dell’esame finale

Confermata la possibilità di eseguire le prove d’esame finali nel giorno e nell’ora scelta dal dipendente già registrato, senza necessità di prenotazione, nell’arco delle intere 24 ore tramite qualsiasi personal computer – esclusi i tablet e gli smartphone – dotato di webcam, anche presso la propria abitazione.

I dipendenti che sosterranno le prove presso il proprio ufficio utilizzeranno, alternandosi, le webcam messe a disposizione da chi ne è già dotato secondo quanto concordato col responsabile dell’ufficio, conformemente alle indicazioni già impartite dal Dipartimento della Funzione Pubblica e del Personale in occasione dello svolgimento delle prove d’esame per l’attribuzione della PEO 2019.
Ove ciò non fosse possibile, le prove verranno svolte presso apposite aule attrezzate con personal computer e webcam secondo le turnazioni stabilite dal responsabile dell’ufficio.
La piattaforma che sarà utilizzata per l’effettuazione delle fasi di registrazione, test di prova ed esame finale è la medesima della precedente PEO 2019, denominata ExRS – Exam Remote System; oltre ad essere disponibile per tutte le categorie professionali coinvolte, da quest’anno sarà utilizzata anche per i dipendenti con disabilità visiva.

REGISTRAZIONE e TEST DI PROVA

Per gli utenti già registrati nella piattaforma, che hanno partecipato alla PEO 2019, verrà indicata nella pagina iniziale la procedura del recupero password tramite e-mail e/o sms, che sarà inviato al cellulare indicato in fase di registrazione per la PEO 2019; qualora non si fosse più in possesso dei riferimenti indicati in fase di registrazione sarà possibile procedere mediante l’apertura di un ticket.
I nuovi utenti dovranno effettuare la procedura di registrazione online; in caso di difficoltà, si prevede un supporto tramite ticketing (attivo anche se non si è registrati) nel quale dovrà essere indicato un numero di telefono, necessario per essere ricontattati.
Ciascun utente deve indicare il proprio indirizzo di posta elettronica, che sarà utilizzato per le comunicazioni personali inerenti le attività regolate dalle presenti Istruzioni.

Nella fase di registrazione si suggerisce di verificare attentamente i dati anagrafici ed, in particolare, la categoria di appartenenza (“A”, “B”, “C” e “D”) caricata nella piattaforma; in caso di errore sarà necessario procedere alla segnalazione mediante l’apertura immediata di un ticket ed alla ripetizione della procedura di registrazione.
In questa fase, sarà consentito il tutoraggio per il dipendente regionale con disabilità visiva, laddove dallo stesso preventivamente richiesto.

A seguire il periodo di studio e formazione, previsto anche per i dipendenti regionali con disabilità visiva, basato sui manuali contenenti la banca dati dei quesiti, distinti per ciascuna categoria professionale, saranno disponibili sulla predetta piattaforma, una volta completata la fase di registrazione (a partire dal 28 aprile 2022) , n. 3 test di prova finalizzati esclusivamente a consentire al candidato di esercitarsi prima di effettuare la prova finale.

Il test di prova sarà formato da 10 domande con risposta multipla, di cui solo una è quella corretta, le stesse vertono su temi di cultura generale diversi da quelli contenuti nei manuali e non influiscono sull’esito della successiva prova finale.
II tempo disponibile per eseguire il test di prova è di 10 minuti; un timer mostrerà nella pagina il tempo a disposizione e, allo scadere dello stesso, il test verrà interrotto automaticamente e valutato, anche se non completato.
Prima di iniziare il test di prova, si consiglia di leggere con attenzione le istruzioni preliminari indicanti il rispetto delle modalità di esecuzione della prova d’esame finale e le conseguenze derivanti dal verificarsi di anomalie a bassa o alta gravità, con l’indicazione dei casi di invalidazione della prova medesima.

PROVA D’ESAME

La verifica delle conoscenze acquisite avverrà tramite una prova finale consistente in un test a risposta multipla della durata di 60 minuti, composto da 30 domande specifiche per ciascuna categoria, estrapolate casualmente dalla batteria di quesiti presente in ciascuno dei manuali.
Con le credenziali utilizzate nella registrazione si potrà accedere a partire dal 28 aprile 2022, alla piattaforma ExRS – Exam Remote System tramite il link: https://www.exrs.it

Per garantire la regolarità del test è necessario assicurare quanto di seguito riportato:
1. dovrà essere utilizzato un computer (fisso o portatile) dotato di webcam. Non è consentito l’utilizzo di tablet o di cellulari;
2. è richiesto un browser a scelta tra Chrome o Firefox, possibilmente aggiornato all’ultima versione;
3. la webcam deve essere attiva per tutta la durata della prova e posizionata in modo da inquadrare il viso frontalmente; non deve essere mai spenta o oscurata, l’ambiente deve godere di una buona luminosità. Qualora il riconoscimento facciale, operato in qualsiasi momento dello svolgimento della prova di esame, abbia esito negativo la stessa viene sospesa ed invalidata;
4. il test va eseguito in una stanza silenziosa e bene illuminata, priva di condizioni distrattive;
5. non devono essere presenti altre persone nella stanza; il rilevamento della presenza di altre persone tramite video e/o audio comporterà l’invalidazione della prova d’esame.
Sarà consentita esclusivamente la presenza del tutor che assisterà il dipendente regionale con disabilità visiva, che ne abbia fatto preventivamente richiesta.
6. la prova d’esame è svolta personalmente dal dipendente; è vietato ricevere supporto e/o suggerimenti da altre persone, consultare stampe, dispositivi elettronici, altri personal computer o aprire finestre del browser a parte quella utilizzata per la prova d’esame;
7. è necessario spegnere il cellulare per tutto il tempo di svolgimento della prova d’esame; in ogni caso è vietato l’utilizzo del telefono durante la prova d’esame;
8. prima dell’esecuzione della prova d’esame finale, il candidato dovrà leggere attentamente le istruzioni e le conseguenze in caso di infrazione, che saranno proposte in video, e dovrà dichiarare, tramite “spunta”, di aver letto, compreso ed accettato le regole per la compilazione della prova d’esame finale, nonché di avere verificato preliminarmente i requisiti hardware e software;
9. il sistema effettuerà una verifica preliminare dei requisiti tecnici inerenti:
la corrispondenza del browser tra quelli abilitati;
la presenza della webcam;
la luminosità della stanza;
l’identificazione del candidato, mediante sistema di riconoscimento facciale e confronto con la foto di identità caricata in fase di registrazione;
10. superata la fase di verifica, cliccando su “AVVIA IL TEST” verrà generato il test composto da n. 30 domande e, contestualmente, sarà avviato il timer tarato su 60 minuti; la prova d’esame finale, una volta avviata, non potrà essere sospesa o riavviata, neanche attraverso la chiusura del browser o lo spegnimento del computer;
11. nel tempo a disposizione il candidato:
potrà modificare le risposte date su ognuna delle trenta domande;
potrà scorrere le domande e rispondere liberamente con l’ordine che ritiene più opportuno;
potrà concludere la prova prima dei 60 minuti, cliccando sul pulsante INVIA; il sistema chiude e valuta la prova con le risposte date;
qualora la prova non fosse conclusa entro 60 minuti, il sistema la interromperà automaticamente e valuterà la prova con le risposte date;
12. durante tutta la durata della prova d’esame finale saranno scattate, attraverso la webcam, delle foto ad intervalli casuali, al fine di verificare i requisiti ed il rispetto delle modalità di esecuzione sopra indicate.

ANOMALIE

Il mancato rispetto delle indicazioni fornite con le presenti Istruzioni, determina l’insorgere di una condizione di anomalia che sarà valutata ai fini della possibile invalidazione della prova medesima, secondo le procedure e con le modalità che qui di seguito si riportano.
In caso si verifichi la condizione di anomalia ad alta gravità, come specificata nella Tabella “A”, la prova d’esame finale sarà interrotta automaticamente dalla piattaforma che indicherà immediatamente l’anomalia rilevata e la conseguente impossibilità a proseguire. A seguito di ciò, l’interessato sarà informato che quella prova è da ritenersi invalidata e che potrà procedere, previa apertura di un ticket, ad eseguire per una ed una sola volta, un’ulteriore prova d’esame, entro e non oltre le ore 23,59 del 29 maggio 2022;
In caso si verifichi la condizione di anomalia a bassa gravità, come specificata nella Tabella “A”, la piattaforma avvertirà l’interessato invitandolo a prestare maggiore attenzione e la prova d’esame potrà continuare.
In presenza di ulteriori episodi di anomalia a bassa gravità, l’alert e “l’invito a proseguire” sarà ripetuto fino a quattro volte.
Al verificarsi per la quinta volta di comportamenti anomali a bassa gravità, per la quinta volta, la prova d’esame finale sarà interrotta e, a seguito di apposita verifica, da effettuarsi entro ventiquattro/quarantotto ore da parte del competente operatore della piattaforma, potrà essere invalidata.
In tal caso, previa apertura di un ticket, si potrà eseguire, nei tempi e termini che saranno indicati, per una ed una sola volta, un’ulteriore prova d’esame, comunque entro e non oltre le ore 23,59 del 29 maggio 2022.
Non potranno essere ripetute le prove eventualmente interrotte per anomalia, che si svolgeranno successivamente al 27 maggio 2022 alle ore 23,59.

Tabella A
ANOMALIE BASSA GRAVITA’
TELECAMERA POSIZIONATA DAL BASSO VERSO L’ALTO
IL CANDIDATO PARLA
VISO PARZIALMENTE RILEVATO O GIRATO DA UN LATO
(VISO NON CENTRATO, MANI SUL VISO A COPRIRE LA BOCCA, ECC..)
MOMENTANEA ASSENZA DELLA PERSONA
PRESENZA DI RIFLESSO NEGLI OCCHIALI
SCARSA LUMINOSITA’ E IMMAGINE SFOCATA
QUADRI / RITRATTI SULLO SFONDO
FOTO TROPPO LONTANE
USO DELLA MASCHERINA

ANOMALIE ALTA GRAVITA’
NESSUN FOTOGRAMMA VIDEOCAMERA GUASTA O SPENTA O COPERTA
USO DEL CELLULARE
PIU’ PERSONE NELLA STANZA



Formazione PEO 2020 – 2021 . Istruzioni per le fasi di registrazione, test di prova e per l’esecuzione dell’esame finale dal 28 aprile 2022 al 10 maggio 2022

Brunetta contro lo smart working: una politica incapace che peggiora il lavoro di molti

Tratto da Il Fatto Quotidiano
di Fabrizio Basciano

“Lo smart working abbatte i costi aziendali, riduce drasticamente l’inquinamento ambientale, aumenta la produttività del lavoratore e l’efficienza del servizio”: queste le parole, poi sancite anche da numerosi studi scientifici, che da più parti abbiamo ascoltato nel corso della pandemia da Covid-19.

Parole che facevano sperare in un futuro socialmente più sostenibile, parole che ridisegnavano un’idea di progresso da tempo immemore caduta all’ombra di un dilagante pessimismo distopico: parole che però non avevano fatto i conti con le metastasi di una politica incapace di rappresentare gli interessi della collettività, ideologizzata e masochisticamente passatista. Parole, in buona sostanza, che non avevano considerato la possibilità di imbattersi in Sua Disgrazia Renato Brunetta, uno tra i politici dell’ancien régime italico tornati alla ribalta col governo dei migliori al preciso scopo di peggiorare la vita di un’importantissima fetta del popolo italiano.

“Basta fare finta di lavorare!”, è così, con un slogan tanto sciocco quanto offensivo, privo di qualsiasi riscontro oggettivo e al tempo stesso figlio di una visione distorta, malfidata e disonesta della società italiana, che il forzista Brunetta ha cancellato ogni sorta di effettivo progresso lavorativo uccidendo al tempo stesso quell’unica speranza sortita da uno dei periodi più bui dell’intera storia recente: il suo catastrofico intervento ha di fatto obbligato al rientro tutti quei lavoratori le cui mansioni potrebbero perfettamente essere svolte da casa con maggior serenità, produttività, a costi azzerati e impatto ambientale zero.

Ed ecco dunque che Stefano, insegnante di conservatorio, è obbligato a spostarsi in macchina di circa 800 km, calcolando l’andata e il ritorno, per dare lezioni online ad alunni coi quali non intrattiene alcun rapporto fisico essendo gli stessi collegati da remoto: è obbligato, nonostante l’evidente assurdità, a erogare i suoi insegnamenti dai computer della sede lavorativa quando, restando a casa, potrebbe garantire performance di gran lunga migliori disponendo di un ambiente lavorativo attrezzato che la stessa sede lavorativa non può in alcun modo garantire.

Quanto costa questo a tutti gli Stefano d’Italia? Quanto all’ambiente in termini di inquinamento? Quanti soldi risparmiati potrebbero essere spesi nell’economia reale per un suo effettivo rilancio? Quanto costa ai suoi alunni, che potrebbero beneficiare di lezioni qualitativamente molto più accurate se svolte da uno studio attrezzato quale quello casalingo? E infine, da quanto ideologico disprezzo nascono politiche tanto dissennate e passatiste? Perché non si ha avuto la lucidità di operare dei dovuti distinguo tra situazioni lavorative diverse per tipologia, servizio offerto e termini contrattuali?

La politica che taglia con l’accetta e secondo dettami ideologici appartenenti a epoche remote, che novecentescamente finisce per fare un enorme regalo alle compagnie petrolifere, che non scende nel dettaglio, nella fattispecie, che non approfondisce e non studia, che non analizza, che, in una parola, non lavora e non serve. Dunque, in effetti, “Basta fare finta di lavorare, Brunetta, dimettiti!”.

Dipendenti pubblici, prossimi aumenti di stipendio legati ai tagli della spesa: le novità del Def

I prossimi rinnovi contrattuali del Pubblico impiego, potranno essere finanziati attraverso i tagli alla spesa pubblica. È questa la novità emersa tra le pieghe del Def, il Documento di economia e finanza, approvato mercoledì scorso dal consiglio dei ministri. Le intenzioni del governo sono spiegate nel capitolo dedicato alle cosiddette «politiche invariate».
«Le amministrazioni centrali dello Stato», si legge nel Def, «concorreranno al finanziamento di tali esigenze e dei nuovi interventi che il governo deciderà di attivare, attraverso una rinnovata attività di revisione delle spese».

Per il triennio 2023/25, dovranno, infatti, ripartire le procedure di spending review. Queste procedure sono state ‘congelate’ durante la pandemia e sostituite da scostamenti miliardari per finanziare misure di aiuto.

Tutto ciò è motivato dal fatto che la revisione della spesa rappresenta una delle riforme ‘abilitanti’ previste dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il pagamento delle prossime rate di finanziamento europee è dunque legato non solo all’approvazione della delega fiscale, della legge sulla concorrenza e della riforma della giustizia. Tutto dipenderà infatti anche dal riavvio dei tagli di spesa finiti nel dimenticatoio negli ultimi due anni.

E questo meccanismo d’ora in poi avrà dunque un effetto diretto anche sulla fase del rinnovo contrattuale del Pubblico Impiego e su amenti degli stipendi.

E questo vuol dire che gli aumenti dei prossimi rinnovi contrattuali saranno molto meno “generosi”.


Torna la spending rewiew per i dipendenti pubblici e ci saranno sicuramente problemi per i prossimi rinnovi contrattuali 2022-2024 (mentre sono ancora in corso i rinnovi contrattuali 2019-2021. Al momento l’intesa è stata raggiunta solo per i ministeriali).

Nel Documento di economia e finanza (DEF) approvato mercoledì scorso è previsto che i futuri aumenti contrattuali siano finanziati con tagli alla spesa pubblica.

Il documento del Governo prevede che nel prossimo triennio ripartano le politiche di spending review nella pubblica amministrazione, che sembravano accantonate, perché il pagamento delle prossime rate di finanziamento del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) da parte dell’Unione Europea avverrà sulla base dell’approvazione della delega fiscale, della legge sulla concorrenza, della riforma della giustizia e, appunto, del riavvio dei tagli alla spesa pubblica.
Oltre a miseri rinnovi contrattuali quali saranno le misure che verranno adottate dal governo dei migliori?
Tagli degli organici già falcidiati nei decenni passati dalle politiche di austerity?
Tagli alla sanità?
Si interverrà nuovamente sulle pensioni o sull’istruzione?