Pagamento differito del TFS/TFR agli statali. E’ arrivata la sentenza della Corte Costituzionale. La montagna ha partorito il topolino

Leggendo solo i titoli dei quotidiani che riportano la notizia della sentenza della Corte Costituzione che avrebbe dichiarato l’incostituzionalità del pagamento ritardato della liquidazione agli statali, rischiamo di crearci false illusioni.

Leggendo, invece, la sentenza della Consulta n. 130/2023 (ma è spiegato bene anche all’interno degli stessi articoli dei quotidiani), le cose stanno diversamente.

Vero è, infatti, che secondo la Corte Costituzionale ritardare il pagamento della liquidazione degli statali, contrasta con i principi della Costituzione ed in particolare con quello della «giusta retribuzione», che non consiste solo nel ricevere pagamenti «adeguati», ma anche «tempestivi». Tuttavia, nonostante abbia dato ragione agli statali, la Corte ha dichiarato «inammissibili» i ricorsi e ha rimandato la palla al Parlamento con un invito «pressante» a riscrivere le norme sul pagamento della liquidazione.

L’Inps, come ricorda la Consulta nel suo dispositivo, ha quantificato in 14 miliardi di euro l’esborso dello Stato per versare immediatamente la liquidazione ai dipendenti pubblici. Ed è proprio per l’imponente somma che deve essere messa a carico delle casse pubbliche che tocca al Parlamento e al governo trovare una soluzione. Comunque sia i giudici della Corte suggeriscono al governo e al Parlamento di pensare a misure che garantiscano una «gradualità».

Non tutti i 14 miliardi insomma, vanno trovati immediatamente. Si potrà anche procedere per step, magari partendo dagli statali con i redditi più bassi. La Consulta ha deciso dunque di non mettere sotto pressione il governo con un esborso immediato che avrebbe compromesso la prossima manovra di bilancio che già si preannuncia complicata. Con un avvertimento però: non pensino il governo e il Parlamento di temporeggiare di nuovo. La questione va risolta e a stretto giro.

«Non sarebbe tollerabile», scrivono i giudici, «l’eccessivo protrarsi dell’inerzia legislativa». Le ragioni di questo monito sono chiare. C’è un precedente. Nel 2019 la Corte Costituzionale aveva già sentenziato sul pagamento in ritardo del Trattamento di fine servizio degli statali. E aveva detto una cosa molto chiara. Pagare in ritardo la liquidazione può essere ammissibile solo in caso di un lavoratore che va in pensione anticipata, usando per esempio lo scivolo di Quota 100.


SENTENZA N. 130 ANNO 2023